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Cronaca

Napoli: Blitz a Chiaia con multe, sequestri e chiusure

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Napoli: Blitz a Chiaia con multe, sequestri e chiusure

Blitz delle forze dell’ordine a Chiaia, Napoli

Una vasta operazione congiunta tra Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Locale, Ispettorato del Lavoro e ASL NA1 è stata messa in atto ieri mattina nella zona di Chiaia a Napoli.

L’obiettivo principale dell’intervento era garantire la sicurezza dei cittadini e far rispettare le norme vigenti, con particolare attenzione alla regolarità dei rapporti di lavoro e alla sicurezza alimentare.

Controlli effettuati e irregolarità riscontrate

Durante l’operazione sono state identificate un totale di 65 persone, di cui 13 con precedenti penali. Inoltre, sono stati effettuati controlli su 2 veicoli, uno dei quali è stato sanzionato per guida con patente scaduta.

Sette locali commerciali sono stati sottoposti a verifica: un’attività è stata sospesa a causa della presenza di lavoratori irregolari, mentre i titolari di tre esercizi commerciali sono stati multati per varie irregolarità, tra cui difformità alle concessioni di occupazione del suolo pubblico, difformità strutturali, insegne non autorizzate e violazioni in materia di impatto acustico.

È stato inoltre effettuato il sequestro di 50 kg di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione.

L’operazione si è conclusa con successo, evidenziando diverse situazioni di illegalità e garantendo il rispetto delle normative vigenti.

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Grumo Nevano: muore dopo TAC con contrasto, sequestrata la salma

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Grumo Nevano: muore dopo TAC con contrasto, sequestrata la salma

Grumo Nevano: uomo muore dopo una TAC con mezzo di contrasto

Un uomo di 77 anni di Acerra è deceduto ieri mattina durante una TAC con mezzo di contrasto presso un centro diagnostico a Grumo Nevano.

I soccorsi sono stati rapidi ma purtroppo non sono riusciti a salvare la vita all’uomo. Gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore sono intervenuti sul posto e la Procura di Napoli Nord ha avviato un’inchiesta per chiarire le circostanze del decesso e individuare eventuali responsabilità.

La salma dell’uomo è stata sequestrata e trasportata presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Ospedale San Giuliano di Giugliano per l’esecuzione dell’autopsia. I familiari della vittima hanno sporto denuncia e chiedono chiarezza sull’accaduto.

Indagini in corso per accertare le cause del decesso

Secondo quanto emerso dagli inquirenti, all’uomo è stato somministrato il liquido di contrasto per via endovenosa. Poco dopo l’iniezione, ha iniziato a sentirsi male e ha perso conoscenza. Il personale del centro diagnostico ha tentato di rianimarlo ma purtroppo senza successo.

Le indagini avvieranno nel dettaglio tutte le misure di sicurezza previste per questo tipo di procedura, come la premedicazione con farmaci antiallergici e la presenza di un anestesista in sala.

Importanza delle precauzioni nelle TAC con mezzo di contrasto

Questo tragico episodio solleva dubbi sulla sicurezza delle TAC con mezzo di contrasto, sebbene generalmente considerate sicure, possono provocare reazioni allergiche gravi in alcuni casi. È fondamentale che i pazienti siano informati sui potenziali rischi associati all’esame e che le strutture sanitarie adottino tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei pazienti.

Il centro diagnostico ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia della vittima e si è dichiarato disponibile a collaborare pienamente con le autorità nell’indagine in corso.

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Grave incidente in piscina: bambino di 9 anni rischia annegamento

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Grave incidente in piscina: bambino di 9 anni rischia annegamento

Nel tratto di strada tra Salerno e Pellezzano si è verificato un grave incidente che ha coinvolto un bambino di soli 9 anni. Il piccolo è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli a causa di un’improvvisa caduta in piscina che poteva causare il rischio di annegamento.

L’intervento medico urgente che ha salvato il bambino

Grazie alla prontezza dei soccorsi e all’intervento tempestivo del personale medico, il bambino è stato prontamente soccorso e portato in salvo. L’impatto della caduta e il rischio di annegamento sono stati evitati, consentendo al piccolo di ricevere le cure necessarie per riprendersi dall’incidente.

La necessità di maggiore attenzione e sicurezza in prossimità delle piscine

Questo episodio triste e spaventoso ci ricorda l’importanza di prestare massima attenzione e vigilanza nei confronti dei bambini nelle vicinanze delle piscine. Gli incidenti possono accadere in modo repentino e è fondamentale essere pronti a intervenire in caso di emergenza per evitare conseguenze gravi.

Un monito per tutti i genitori e gli operatori del settore

Genitori, operatori del settore e chiunque abbia a che fare con bambini dovrebbe tenere a mente l’importanza della sicurezza in prossimità di ambienti acquatici come le piscine. La prontezza nell’intervenire in situazioni di pericolo può fare la differenza tra la vita e la morte, come dimostra il caso del bambino di 9 anni coinvolto in questo incidente.

La storia di questo bambino ci ricorda che la prevenzione e l’attenzione costante sono fondamentali per evitare incidenti gravi e potenzialmente mortali. Speriamo che il piccolo si riprenda completamente e che questo episodio possa sensibilizzare tutti sulla necessità di garantire la massima sicurezza nei confronti dei bambini nelle vicinanze delle piscine.

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Scuola a Napoli occupata abusivamente: danni richiesti ai dirigenti

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Scuola a Napoli occupata abusivamente: danni richiesti ai dirigenti

OCCUPAZIONE ABUSIVA DEI LOCALI DI UNA SCUOLA: CHIESTI DANNI ANCHE AI DIRIGENTI SCOLASTICI

Un’ex custode di una scuola a Napoli è morto da oltre dieci anni, ma i suoi eredi continuano a occupare l’alloggio dell’istituto in modo illegittimo. Oltre a questo, stanno sfruttando in modo indebito anche la fornitura idrica della scuola.

Uno dei familiari è stato addirittura arrestato per coltivazione di marijuana nel cortile della scuola. A seguito di un’indagine condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Napoli Vomero, la Procura Regionale per la Campania presso la Corte dei Conti ha notificato agli attuali Dirigenti Scolastici un invito a dedurre per un presunto danno erariale di oltre 25mila euro.

Le condotte negligentemente contestate riguardano l’ex alloggio del custode della scuola, attualmente occupato illegalmente dai suoi eredi che hanno usufruito anche in modo indebito della fornitura idrica dell’istituto.

INDAGINI E ACCERTAMENTI

L’indagine ha rivelato una mancanza d’azione da parte della Dirigenza Scolastica pro tempore, che non ha segnalato all’ente locale proprietario dell’immobile la situazione illegale. Questo ha provocato un danno erariale e impedito l’adozione di misure tempestive per risolvere la questione evitando la prescrizione.

Durante l’ispezione è emerso che un familiare dell’ex custode, precedentemente arrestato per coltivazione di marijuana nel cortile della scuola, è coinvolto nella questione. Inoltre, la Dirigenza Scolastica ha fornito in alcuni casi i codici dell’allarme dell’istituto agli occupanti abusivi, mettendo a rischio la sicurezza del materiale didattico.

L’occupazione dei locali ha arrecato un danno alla formazione degli studenti, impedendo il loro utilizzo come aule e interferendo con il regolare funzionamento dell’istituzione scolastica, mettendo a repentaglio la sicurezza dei bambini presenti.

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Parenti occupano alloggio Napoli, morto da 10 anni: uno coltivava marijuana nel cortile

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Parenti occupano alloggio Napoli, morto da 10 anni: uno coltivava marijuana nel cortile

Nel corso di un’indagine condotta presso l’Istituto Comprensivo “Ignazio di Loyola”, i carabinieri e la Corte dei Conti hanno recentemente notificato un invito a dedurre ai dirigenti scolastici che si sono avvicendati nel corso degli ultimi 10 anni. Si sospetta che essi non abbiano denunciato una serie di problematiche all’interno della scuola.

Situazione Preoccupante all’Istituto Comprensivo “Ignazio di Loyola”

L’invito a dedurre rivolto ai dirigenti scolastici dell’Istituto Comprensivo “Ignazio di Loyola” ha sollevato interrogativi riguardo alla gestione della struttura e alla presunta omissione di segnalare determinati fatti.

Secondo quanto emerso, la situazione all’interno della scuola sarebbe tale da destare preoccupazione, portando le autorità competenti a intervenire per fare chiarezza su ciò che è accaduto negli ultimi anni.

Continua a Leggere per Scoprire i Dettagli

Per approfondire la vicenda e conoscere tutti i dettagli dell’indagine condotta presso l’Istituto Comprensivo “Ignazio di Loyola”, ti invitiamo a continuare la lettura dell’articolo tramite il link qui disponibile.

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Pericoli turisti sul lungomare Napoli: crolli e indagini.

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Pericoli turisti sul lungomare Napoli: crolli e indagini.

Napoli calcinacci sul lungomare: crolli e pericoli per i turisti

Sabato sera si è verificato un ennesimo crollo di calcinacci sul lungomare di Napoli, questa volta dal balcone di un ristorante in via Partenope. Fortunatamente, non ci sono state persone ferite, ma l’episodio ha sollevato nuovamente l’importante problematica legata alla sicurezza lungo il lungomare, già messo duramente alla prova dal crollo del palazzo di Via Roma nel 2020.

La zona non è nuova a simili incidenti: solo due mesi fa, un masso di 57 chili si è staccato da un altro edificio in via Partenope 10, finendo nel cortile del palazzo. Da tempo, residenti e commercianti denunciano la presenza di balconi pericolanti, cornicioni fatiscenti e calcinacci pronti a crollare da un momento all’altro.

Il degrado è peggiorato dall’azione erosiva della salsedine, che accelera il deterioramento delle costruzioni. A ciò si aggiunge la mancanza di una manutenzione adeguata, spesso intralciata da complessità burocratiche e dalla carenza di risorse finanziarie.

Oltre ai rischi per la sicurezza pubblica, il degrado del lungomare rappresenta un danno all’immagine della città, essendo una zona importante per il turismo. I visitatori si trovano a percorrere aree con cantieri, transenne e detriti, esponendosi al pericolo di improvvisi crolli.

È essenziale un intervento urgente e concreto da parte delle autorità competenti per garantire la sicurezza del lungomare di Napoli e proteggere cittadini e turisti. È necessario un piano di manutenzione straordinaria degli edifici a rischio, accompagnato da ispezioni regolari e una maggiore efficienza burocratica.

Solo con un impegno solido e condiviso sarà possibile restituire al lungomare di Napoli la sua bellezza originaria, rendendolo un luogo sicuro e accogliente per tutti.

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Tragico incidente: Francesco Marriello, 16 anni, muore in Salernitano per un incidente in scooter.

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Tragico incidente: Francesco Marriello, 16 anni, muore in Salernitano per un incidente in scooter.

Un ragazzo di 16 anni, Francesco Marriello, ha perso la vita in un tragico incidente avvenuto ad Auletta, in provincia di Salerno.

La tragedia di Francesco Marriello

Il giovane è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Napoli, ma purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare. La comunità si stringe attorno alla famiglia del ragazzo per questo momento così difficile.

La sicurezza in scooter

Questo tragedia ci ricorda l’importanza della sicurezza quando si è alla guida di uno scooter. È fondamentale rispettare le regole del codice della strada e indossare tutti i dispositivi di protezione necessari, come il casco. Incidenti come questo possono essere evitati con la massima prudenza e attenzione da parte di tutti i conducenti.

Conclusione

Francesco Marriello ci ha purtroppo lasciati troppo presto a causa di un terribile incidente in scooter. Lascia un vuoto incolmabile nei cuori di chi lo conosceva e ama, e la sua memoria resterà viva per sempre. È importante ricordare che la sicurezza stradale è responsabilità di tutti, e dobbiamo fare del nostro meglio per evitare tragedie simili in futuro.

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“Chiamami appena puoi”, messaggio del boss De Martino dal carcere per parlare con la figlia

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“Chiamami appena puoi”, messaggio del boss De Martino dal carcere per parlare con la figlia

Salvatore De Martino: la comunicazione dal carcere

Il boss Salvatore De Martino era solito comunicare con la figlia di tre anni e con la sua famiglia grazie a un profilo Instagram installato su un cellulare che gli veniva consegnato da un agente della penitenziaria compiacente.

Emergono questi dettagli dall’indagine condotta dai carabinieri di Torre del Greco che ha portato ieri alla notifica di nove arresti, tra cui il padre della bambina, appartenente alla famiglia camorristica De Martino, e i suoi genitori.

Il messaggio “Appena puoi chiama”

Secondo quanto riferito dagli investigatori, la famiglia criminale inviava un messaggio (“appena puoi chiama”) al detenuto e lui, una volta ricevuto il telefono dall’agente complice, contattava la famiglia, soprattutto nei fine settimana quando era in servizio il poliziotto corrotto.

Questa dinamica è descritta dettagliatamente nelle 74 pagine dell’ordinanza cautelare emessa dal gip Marco Giordano, che contiene anche i racconti scioccanti della madre della bambina, ex compagna del boss, e dei suoi genitori.

La donna ha dichiarato di aver temuto per l’incolumità della figlia e di aver cercato di limitare le visite della bambina dai De Martino. Tuttavia, Salvatore De Martino si è accorto delle scuse e ha contattato la donna tramite il profilo falso su Instagram attivo fino a due giorni fa.

Nel corso di un incontro tra la donna e De Martino sotto il palazzo a Casalnuovo, il boss ha estratto una pistola e puntato verso le gambe della donna. Nonostante la minaccia, la donna non si è lasciata intimidire e ha sfidato De Martino a sparare.

Il boss ha poi nascosto l’arma quando ha sentito arrivare l’ascensore e la madre della donna è uscita, facendo finta di dover andare a buttare la spazzatura.

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Aggressione post-Pride a Napoli: Insulti lesbici e violenza contro me e la mia fidanzata

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Aggressione post-Pride a Napoli: Insulti lesbici e violenza contro me e la mia fidanzata

Le due ragazze vittime di un’aggressione dopo il Pride di Napoli hanno raccontato la loro terribile esperienza a Fanpage.it. L’aggressione è avvenuta a seguito di uno schizzo d’acqua involontario durante il corteo. Le ragazze hanno subito violenze fisiche e verbali a causa della loro orientamento sessuale.

L’aggressione dopo il Pride di Napoli

Le due ragazze hanno raccontato di essere state picchiate con caschi da individui che le insultavano per il loro orientamento sessuale. In un momento di gioia e celebrazione come il Pride, essere vittime di violenza e discriminazione ha portato le ragazze a esprimere la loro rabbia e disappunto per quanto accaduto.

Denuncia e solidarietà

Le ragazze hanno sporto denuncia alle autorità competenti e hanno ricevuto solidarietà da parte di molte persone e associazioni LGBT. L’episodio ha suscitato indignazione e ha evidenziato la necessità di combattere l’omofobia e la violenza di genere in tutte le sue forme.

Se vuoi continuare a leggere l’articolo completo e scoprire più dettagli sull’aggressione dopo il Pride di Napoli, puoi cliccare sul seguente link: Continua a leggere

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Nuovo arresto per Patrizio Bosti, reo di controllare il clan Contini direttamente dal carcere

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Nuovo arresto per Patrizio Bosti, reo di controllare il clan Contini direttamente dal carcere

Il noto criminale Patrizio Bosti è stato colpito da un’altra ordinanza di custodia cautelare all’interno del carcere, insieme al suo figlio Ettore. Anche la figlia e il genero di Bosti sono stati arrestati, incrementando ulteriormente le vicende riguardanti il loro clan criminale.

Ulteriori problemi per Patrizio Bosti e il suo clan

La situazione per Patrizio Bosti e la sua famiglia criminale si complica sempre di più. Dopo essere stato incarcerato, Bosti e il figlio Ettore sono stati raggiunti da un’altra ordinanza di custodia cautelare. Ma le sorprese non finiscono qui, perché anche la figlia e il genero di Patrizio Bosti sono stati arrestati per essere coinvolti nelle attività illecite del clan.

Nuovi sviluppi nelle vicende del clan criminale

Con l’arresto della figlia e del genero di Patrizio Bosti, il clan criminale legato al noto malavitoso si trova in una situazione critica. Le indagini delle autorità competenti stanno portando alla luce ulteriori dettagli sulle attività illegali condotte dalla famiglia Bosti, ampliando il quadro delle accuse a loro carico.

La reazione dell’opinione pubblica

La notizia degli arresti di Patrizio Bosti, del figlio, della figlia e del genero ha scosso l’opinione pubblica, che segue con interesse gli sviluppi di questa vicenda. L’attività criminale del clan Bosti continua a destare preoccupazione e la giustizia sta agendo con fermezza per contrastare le attività illecite messe in atto dalla famiglia.

Conclusioni

La vicenda riguardante Patrizio Bosti e il suo clan criminale si amplia con l’arresto della figlia e del genero, confermando la gravità delle accuse mosse nei confronti della famiglia. Le indagini in corso stanno portando alla luce ulteriori dettagli sulle attività illegali condotte dalla banda, mentre l’opinione pubblica segue con attenzione gli sviluppi di questa vicenda.

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Napoli: arrestato pusher movida Bagnoli con ketamina (52 caratteri)

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Napoli: arrestato pusher movida Bagnoli con ketamina
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Arrestato pusher della movida di Bagnoli con dosi di ketamina

Napoli. Durante i controlli della movida a Bagnoli, la Polizia ha identificato 175 persone, di cui 60 con precedenti penali. Tre di loro sono state sanzionate per detenzione di droga per uso personale, mentre sono stati controllati anche 75 veicoli.

Lo scambio di droga vicino alla discoteca

Durante i controlli, è stato arrestato un presunto spacciatore in un’area parcheggio vicino a una discoteca. Gli agenti hanno osservato uno scambio di droga tra due persone e al momento dell’arresto il pusher è stato trovato in possesso di una bustina di cocaina rosa, 17 dosi di cocaina, 2 involucri di ketamina, 8 dosi di hashish, una bustina di marijuana e 335 euro in contanti.

L’uomo, un 30enne di Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, è stato arrestato per detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione della Polizia di Stato dimostra l’impegno nel contrastare il fenomeno dello spaccio, in particolare nelle zone della movida frequentate dai giovani, che sono maggiormente a rischio.

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