Cronaca
Morta in kayak a Napoli: avvocato Furgiuele indagato.
�� in corso un’indagine su un penalista napoletano, collegata alla tragica morte di una giovane avvenuta mentre era in kayak. L’avvocato ha fornito una propria versione dei fatti dichiarando che né lui né i passeggeri a bordo del suo natante avrebbero notato alcun impatto. Egli avrebbe avvistato un 33enne in difficoltà in acqua e si sarebbe immediatamente attivato per prestare soccorso.
La Dichiarazione dell’Avvocato Indagato
Il penalista, recentemente indagato in merito all’incidente, ha rilasciato una dichiarazione in cui sostiene di aver visto il ragazzo in acqua e di essere tornato indietro per prestargli soccorso. L’avvocato afferma che né lui né i sei ospiti presenti a bordo del suo natante avrebbero avvertito alcun impatto con il kayak.
Le Dinamiche dell’Incidente
Secondo quanto dichiarato dall’avvocato, l’incidente sarebbe avvenuto senza che nessuno a bordo avesse percepito l’impatto. Solo successivamente, avrebbero notato il 33enne in difficoltà e si sarebbero immediatamente fermati per fornire assistenza. Questa versione dei fatti presenta alcuni punti cruciali che potrebbero essere analizzati durante l’indagine in corso.
La Testimonianza dei Passeggeri
Oltre alle dichiarazioni del penalista, anche i sei ospiti presenti sull’imbarcazione sono stati interrogati. Tutti confermerebbero di non aver avvertito alcun impatto. La coerenza tra le varie testimonianze potrebbe avere un ruolo significativo nel determinare l’eventuale responsabilità dell’avvocato.
Prossimi Passi delle Indagini
Le autorità stanno approfondendo le dinamiche dell’incidente e l’affidabilità delle testimonianze. Gli esiti delle perizie tecniche, combinate con le dichiarazioni dei testimoni, saranno determinanti per fare chiarezza su quanto accaduto.
Per maggiori dettagli e aggiornamenti sulla vicenda, è possibile continuare a leggere.
Cronaca
Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni
Un operaio di 29 anni è stato travolto questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata dalla caduta di una tettoia: è in ospedale.
I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall
Incidente sul lavoro questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata: una parte della tettoia ha ceduto travolgendo un operaio di 29 anni. L’uomo, in stato di incoscienza, è stato portato all’Ospedale del Mare di Ponticelli dal personale del 118, per politraumi da schiacciamento. Le sue condizioni sarebbero gravi. Sequestrata l’area coinvolta all’interno del Centro Commerciale da parte della Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo d’indagine. Sulla vicenda indagano i carabinieri: sul posto anche personale dell’Asl. Al momento il Centro Commerciale è chiuso al pubblico in vista dell’inaugurazione che si terrà giovedì 28 novembre.
I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l’incidente
Le condizioni dell’operaio sono considerate gravi: l’episodio è avvenuto questa mattina, ma non è chiaro se possa essere imputabile alle pessime condizioni meteorologiche che si sono abbattute sulla Campania, con forti raffiche di vento e pioggia già da questa notte. Sulla vicenda è chiamata ora a fare chiarezza la Procura di Torre Annunziata, competente per il territorio. L’operaio di 29 anni è all’Ospedale del Mare per politraumi da schiacciamento riportati nell’incidente.
Cronaca
Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli
Una donna di 52 anni è morta dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina a Napoli, a due passi dalla Questura.
Una donna di 52 anni è morta a Napoli dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina, a due passi dalla Questura partenopea. Fonti investigative riferiscono a Fanpage.it che si tratterebbe di suicidio. La donna è precipitata ieri sera, attorno alle 20, dal 30° piano del grande albergo che si trova su via Medina, e la sua caduta si è “interrotta” al nono piano dell’albergo, dove si è schiantata: per lei non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono accorsi i carabinieri e le ambulanze del 118, ma è stato constatato solo l’inevitabile decesso.
Cronaca
Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida
Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.
È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.
L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.
Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…