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Cronaca

Meloni solidarizza con Don Patriciello: fermato il suocero del boss

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Meloni solidarizza con Don Patriciello: fermato il suocero del boss

<strong>Vittorio De Luca, Suocero del Boss "Caciotta", Fermato con un Coltello vicino a don Patriciello a Caivano

Meloni e Patriciello

Un episodio di violenza ha sconvolto la comunità di Caivano. Vittorio De Luca, noto per essere il suocero del capoclan "Caciotta", è stato denunciato per essersi avvicinato a don Patriciello brandendo un coltello. L’atto intimidatorio è avvenuto proprio davanti alla chiesa del Parco Verde.

Tentato Attacco a don Patriciello

L’incidente si è verificato in un momento di calma apparente, quando Vittorio De Luca, noto affiliato ai clan criminali locali, ha tentato di aggredire don Patriciello con un’arma bianca. Grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, l’uomo è stato prontamente bloccato, evitando che la situazione degenerasse in qualcosa di ancora più grave.

Solidarietà al Prete di Caivano

La comunità e le istituzioni non sono rimaste indifferenti a quanto accaduto. La Premier Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente la sua solidarietà a don Patriciello. In un comunicato, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dal prete nel combattere la criminalità organizzata e nel promuovere valori di legalità e giustizia nel territorio.

Un Segnale di Allerta per Caivano

Questo episodio non è un caso isolato ma piuttosto il riflesso di una situazione di tensione crescente tra le bande criminali e chi, come don Patriciello, si oppone alle loro attività illecite. Il tentato attacco rappresenta un chiaro segnale di allerta che non deve essere sottovalutato.

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L’Importanza della Sicurezza nelle Comunità Locali

Le autorità stanno intensificando le misure di sicurezza per proteggere figure chiave come don Patriciello. L’azione immediata delle forze dell’ordine dimostra quanto sia essenziale mantenere un controllo rigoroso su chi potrebbe rappresentare una minaccia per la sicurezza pubblica.

La Lotta Contro la Criminalità Organizzata

Don Patriciello è da tempo impegnato in una battaglia contro la criminalità organizzata, cercando di promuovere una cultura di legalità e speranza all’interno della sua comunità. Episodi come questo mettono in luce quanto sia pericoloso e sfidante il suo compito, ma anche quanto sia essenziale il suo lavoro per il futuro del territorio.

Questo evento deve servire come monito e stimolo per intensificare ulteriormente gli sforzi nella lotta contro le mafie, proteggendo chi si batte ogni giorno per un futuro migliore.

Per ulteriori dettagli, visita il link all’articolo completo:
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Pizze fatte con ingredienti scadenti e prodotti Dop che non esistono: denunciati i titolari di 3 locali nel Napoletano

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Pizze fatte con ingredienti scadenti e prodotti Dop che non esistono: denunciati i titolari di 3 locali nel Napoletano

Decine di controlli dei carabinieri del Nas in tutta la Campania: nella provincia di Napoli denunciati i titolari di 3 pizzerie per frode in commercio. Nelle province di Avellino e Benevento sequestrati litri di vino e di olio, ma anche formaggi e salumi, privi delle indicazioni di provenienza e di tracciabilità.

Controlli a tappeto in tutta la Campania quelli effettuati dai carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità), che hanno controllato decine di attività commerciali tra le varie province della regione: 99 gli esercizi controllati, dei quali 45 sono stati sanzionati, per un totale di 80mila euro di multe.

E allora, nella provincia di Napoli, precisamente a Giugliano, Tufino e Marigliano, i militari dell’Arma hanno denunciato i titolari di tre pizzerie: nei loro locali venivano riportate sui menù pizze fatte con ingredienti di alta qualità, che in realtà erano scadenti, come emerso dal controllo; in alcuni casi, veniva riportato anche l’utilizzo di “fiori di zucca Dop”, prodotto che però non ha mai ricevuto questa denominazione. Pertanto, i tre titolari sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per frode in commercio.

Denunciato per frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche o Dop il titolare di una ditta di conservazione di frutta e verdura a Frattaminore, ancora nel Napoletano: vendeva castagne albanesi spacciandole per napoletane. Nell’area del Parco Nazionale del Vesuvio, inoltre, una ditta vendeva pomodori del piennolo pur non facendo parte del circuito di controllo né del Consorzio di tutela.


Controlli nelle mense…

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Esplosione ad Ercolano: le gemelle Sara e Aurora lavoravano coi botti da mesi per 25 euro al giorno

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Esplosione ad Ercolano: le gemelle Sara e Aurora lavoravano coi botti da mesi per 25 euro al giorno

I familiari di Sara e Aurora Esposito, morte il 18 novembre nell’esplosione della fabbrica abusiva di fuochi ad Ercolano (Napoli), raccontano che le ragazze da mesi svolgevano quell’attività sempre per le stesse persone.

Le gemelle Aurora e Sara Esposito, vittime dell’esplosione ad Ercolano col 18enne Samuel Tafciu

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Per le sorelle Sara e Aurora Esposito non era il primo giorno di lavoro: in quella fabbrica abusiva di fuochi d’artificio di contrada Patacca, a Ercolano, ci stavano da qualche settimana, ma svolgevano quell’attività, per aiutare la mamma. Sempre in condizioni precarie, e per una manciata di spiccioli: 300 euro a settimana da dividere in due, 25 euro al giorno a testa. Retroscena che stravolge la narrazione, quello che Fanpage.it apprende dai familiari delle gemelle, decedute il 18 novembre insieme al 18enne Samuel Tafciu, quando la baracca trasformata in laboratorio di fuochi d’artificio fantasma è esplosa.

L’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio a Ercolano

Una manovra maldestra, una fonte di calore improvvisa, forse, semplicemente, la bassa qualità della polvere pirica utilizzata: i motivi di quell’esplosione sono ancora al vaglio. Il proprietario dell’abitazione, Pasquale Punzo, è indagato per omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Quando si è presentato ai carabinieri, alcune ore dopo la tragedia e in compagnia del suo avvocato, il 38enne non ha rilasciato dichiarazioni. Dalle indagini è emerso che la baracca era intestata alla figlia tredicenne. Gli inquirenti stanno ricostruendo il…

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Lutto nel basket, muore a 52 anni Peppe Falco: fu campione d’Italia con la Juvecaserta

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Lutto nel basket, muore a 52 anni Peppe Falco: fu campione d’Italia con la Juvecaserta

Morto a 52 anni l’ex ala della Juvecaserta Campione d’Italia nel 1991: Peppe Falco aveva poi “girato” diverse squadre prima del ritiro nel 2011.

Lutto nel mondo del basket: è morto a 52 anni Peppe Falco, ex ala grande della Juvecaserta che nel 1991 vinse il titolo di Campione d’Italia. Nato a Napoli il 3 gennaio del 1972, fece parte di quel magico collettivo che stupì l’Italia della pallacanestro e capace di stendere nei playoff scudetto le corazzate Pesaro, Virtus Bologna e poi Olimpia Milano, in un’epica finale vinta in Gara 5 il 21 maggio 1991 davanti a quasi 12mila spettatori del Forum Assago per 88-97, risultato che “spezzò” l’equilibrio delle gare che fino ad allora avevano fatto registrare 2 vittorie per parte entrambe tra le mura amiche per Caserta e Milano.

Ala grande, ma anche centro all’occorrenza, era alto 2,03 e nell’anno dell’impresa indossava la canotta numero 15 del club bianconero. Negli anni successevi girò diverse squadre prima di una seconda parentesi con la Juvecaserta, per poi fare un secondo giro di squadre (tra le tante in cui militò, anche Montegranaro, Roseto e Pistoia) e che si è interrotto sono nel 2011, quando all’età di 39 anni decise di ritirarsi dopo un’ultima stagione al Dicearchia Pozzuoli. Ma a Caserta tutti lo ricordano per quella grande stagione del 1991, il punto più alto della carriera di Falco. In queste ore, con la diffusione della notizia della sua morte, in tanti stanno ricordando Peppe Falco sui social, postando ricordi legati sia alla pallacanestro sia all’uomo, conosciuto proprio per il suo carattere mite e bonario come un gigante buono.

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