Cronaca
Le lacrime di Nino D’Angelo al concerto omaggio a Maradona
Il pianto commovente di Nino D’Angelo al concerto evento al Maradona
Napoli. Nino D’Angelo si è emozionato fino alle lacrime di fronte alle ovazioni del pubblico dei suoi fan allo Stadio Diego Armando Maradona, creando un momento commovente che ha segnato la serata di ieri.
Un grande successo per Nino D’Angelo e il suo pubblico nostalgico degli anni ’80
Nino D’Angelo ha regalato al suo pubblico un concerto indimenticabile, ricco dei suoi più grandi successi degli anni ’80. Oltre quarantamila persone hanno affollato le tribune e il prato dello Stadio Diego Armando Maradona, rivivendo così le emozioni di un’epoca d’oro della musica italiana.
Lo spettacolo è iniziato con l’esibizione del brano “Batticuore”, con D’Angelo elegantemente vestito di bianco al centro della passerella. Subito dopo, un tributo ai suoi successi cinematografici, con immagini dei suoi film “musicarelli” come “Fotoromanzo” proiettate sul grande schermo.
Un omaggio speciale a Napoli e a Diego Armando Maradona
Durante la serata, Nino D’Angelo ha reso omaggio alla sua città, Napoli, e al suo idolo, Diego Armando Maradona. “Buonasera Napoli – ha detto D’Angelo – questo abbraccio mi appartiene da 50 anni. Eccomi nello stadio dei miei sogni, del mio grande amico Diego Armando Maradona ed è a lui che faccio questo omaggio”.
Il concerto ha visto l’esibizione del brano “Campiò”, del 2021, uno dei pochi successi più recenti in una scaletta piena di classici intramontabili. Nonostante non fosse presente un pubblico numeroso come quello dei concerti di Geolier dello scorso fine settimana, l’atmosfera è stata comunque elettrizzante.
La magia del passato ripercorsa con intelligenza artificiale
Un momento davvero speciale è stato il duetto inedito tra il Nino D’Angelo di oggi e quello di ieri, grazie a immagini d’archivio che hanno ripercorso i primi passi dell’artista e i suoi successi cinematografici. Sul palco, ballerini e ballerine hanno indossato i costumi dei film di D’Angelo, creando un’atmosfera suggestiva e nostalgica.
La serata è proseguita con una serie di successi senza tempo, culminando nell’interpretazione del brano “Marì” in duetto con Marco Mengoni. Il concerto ha concluso con bis emozionanti, includendo brani come “Sotto il sole di Napoli” e “Un’estate con te”.
Una band d’eccezione e una carriera celebrata sul palco
Ad accompagnare Nino D’Angelo sul palco c’era una band d’eccezione composta da talentuosi musicisti. Il concerto ha celebrato la carriera di un grande artista e ha permesso al pubblico di rivivere le emozioni di un’epoca d’oro della musica italiana.
Cronaca
Pizze fatte con ingredienti scadenti e prodotti Dop che non esistono: denunciati i titolari di 3 locali nel Napoletano
Decine di controlli dei carabinieri del Nas in tutta la Campania: nella provincia di Napoli denunciati i titolari di 3 pizzerie per frode in commercio. Nelle province di Avellino e Benevento sequestrati litri di vino e di olio, ma anche formaggi e salumi, privi delle indicazioni di provenienza e di tracciabilità.
Controlli a tappeto in tutta la Campania quelli effettuati dai carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità), che hanno controllato decine di attività commerciali tra le varie province della regione: 99 gli esercizi controllati, dei quali 45 sono stati sanzionati, per un totale di 80mila euro di multe.
E allora, nella provincia di Napoli, precisamente a Giugliano, Tufino e Marigliano, i militari dell’Arma hanno denunciato i titolari di tre pizzerie: nei loro locali venivano riportate sui menù pizze fatte con ingredienti di alta qualità, che in realtà erano scadenti, come emerso dal controllo; in alcuni casi, veniva riportato anche l’utilizzo di “fiori di zucca Dop”, prodotto che però non ha mai ricevuto questa denominazione. Pertanto, i tre titolari sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per frode in commercio.
Denunciato per frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche o Dop il titolare di una ditta di conservazione di frutta e verdura a Frattaminore, ancora nel Napoletano: vendeva castagne albanesi spacciandole per napoletane. Nell’area del Parco Nazionale del Vesuvio, inoltre, una ditta vendeva pomodori del piennolo pur non facendo parte del circuito di controllo né del Consorzio di tutela.
Cronaca
Esplosione ad Ercolano: le gemelle Sara e Aurora lavoravano coi botti da mesi per 25 euro al giorno
I familiari di Sara e Aurora Esposito, morte il 18 novembre nell’esplosione della fabbrica abusiva di fuochi ad Ercolano (Napoli), raccontano che le ragazze da mesi svolgevano quell’attività sempre per le stesse persone.
Le gemelle Aurora e Sara Esposito, vittime dell’esplosione ad Ercolano col 18enne Samuel Tafciu
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Per le sorelle Sara e Aurora Esposito non era il primo giorno di lavoro: in quella fabbrica abusiva di fuochi d’artificio di contrada Patacca, a Ercolano, ci stavano da qualche settimana, ma svolgevano quell’attività, per aiutare la mamma. Sempre in condizioni precarie, e per una manciata di spiccioli: 300 euro a settimana da dividere in due, 25 euro al giorno a testa. Retroscena che stravolge la narrazione, quello che Fanpage.it apprende dai familiari delle gemelle, decedute il 18 novembre insieme al 18enne Samuel Tafciu, quando la baracca trasformata in laboratorio di fuochi d’artificio fantasma è esplosa.
L’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio a Ercolano
Una manovra maldestra, una fonte di calore improvvisa, forse, semplicemente, la bassa qualità della polvere pirica utilizzata: i motivi di quell’esplosione sono ancora al vaglio. Il proprietario dell’abitazione, Pasquale Punzo, è indagato per omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Quando si è presentato ai carabinieri, alcune ore dopo la tragedia e in compagnia del suo avvocato, il 38enne non ha rilasciato dichiarazioni. Dalle indagini è emerso che la baracca era intestata alla figlia tredicenne. Gli inquirenti stanno ricostruendo il…
Cronaca
Lutto nel basket, muore a 52 anni Peppe Falco: fu campione d’Italia con la Juvecaserta
Morto a 52 anni l’ex ala della Juvecaserta Campione d’Italia nel 1991: Peppe Falco aveva poi “girato” diverse squadre prima del ritiro nel 2011.
Lutto nel mondo del basket: è morto a 52 anni Peppe Falco, ex ala grande della Juvecaserta che nel 1991 vinse il titolo di Campione d’Italia. Nato a Napoli il 3 gennaio del 1972, fece parte di quel magico collettivo che stupì l’Italia della pallacanestro e capace di stendere nei playoff scudetto le corazzate Pesaro, Virtus Bologna e poi Olimpia Milano, in un’epica finale vinta in Gara 5 il 21 maggio 1991 davanti a quasi 12mila spettatori del Forum Assago per 88-97, risultato che “spezzò” l’equilibrio delle gare che fino ad allora avevano fatto registrare 2 vittorie per parte entrambe tra le mura amiche per Caserta e Milano.
Ala grande, ma anche centro all’occorrenza, era alto 2,03 e nell’anno dell’impresa indossava la canotta numero 15 del club bianconero. Negli anni successevi girò diverse squadre prima di una seconda parentesi con la Juvecaserta, per poi fare un secondo giro di squadre (tra le tante in cui militò, anche Montegranaro, Roseto e Pistoia) e che si è interrotto sono nel 2011, quando all’età di 39 anni decise di ritirarsi dopo un’ultima stagione al Dicearchia Pozzuoli. Ma a Caserta tutti lo ricordano per quella grande stagione del 1991, il punto più alto della carriera di Falco. In queste ore, con la diffusione della notizia della sua morte, in tanti stanno ricordando Peppe Falco sui social, postando ricordi legati sia alla pallacanestro sia all’uomo, conosciuto proprio per il suo carattere mite e bonario come un gigante buono.
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