Cronaca
Faida nel clan Lo Russo per il controllo dell’area nord di Napoli: omicidi e arresti – 19 persone coinvolte.
Napoli: faida interna nel clan Lo Russo per il controllo dell’area nord
Le indagini hanno portato all’identificazione di due gruppi criminali, Scognamiglio e Pecorelli, entrambi ritenuti bracci del clan Lo Russo, che si sono scontrati per il controllo del territorio. Questa violenta faida interna ha scosso la città di Napoli, portando a numerosi omicidi e stese di arresti.
Il coinvolgimento dei gruppi criminali
I due gruppi criminali coinvolti nella faida interna, Scognamiglio e Pecorelli, hanno rappresentato due fazioni in lotta per il controllo dell’area nord di Napoli. Il loro coinvolgimento è emerso dalle indagini condotte dalle autorità, che hanno dimostrato i legami stretti con il clan Lo Russo e la loro competizione per il predominio sul territorio.
Violente azioni e conseguenze
La rivalità tra i due gruppi criminali ha portato a episodi di estrema violenza, con omicidi e attentati che hanno colpito l’area nord di Napoli. Le azioni sanguinose hanno causato terrore e insicurezza tra i residenti, che hanno vissuto momenti di grande tensione a causa della faida interna nel clan Lo Russo.
Conclusioni e sviluppi futuri
Le indagini in corso hanno già portato a numerosi arresti e il sequestro di armi e droga, ma la situazione rimane ancora molto critica. Le autorità stanno lavorando per riportare la calma nell’area nord di Napoli e porre fine alla faida interna nel clan Lo Russo, ma il cammino sarà lungo e difficile. La popolazione locale chiede giustizia e sicurezza, mentre le indagini continuano a portare alla luce nuovi dettagli su queste violenti scontri tra gruppi criminali rivali.
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Cronaca
Piazza Garibaldi, la protesta dei gestori dei B&B: “Degrado e furti mettono a rischio turisti e residenti”
Gestori delle case vacanze e residenti protestano denunciano furti e rapine. Sotto accusa il cosiddetto “mercatino delle pezze”. Operatori e cittadini chiedono una presenza fissa delle forze dell’ordine.
Il problema del degrado di Piazza Garibaldi è un tema che attraversa il dibattito cittadino a Napoli da molti anni. Il cosiddetto “mercatino delle pezze”, ovvero una esposizione estemporanea finalizzata alla vendita di merce rubata, recuperata nei cassoni dell’immondizia o contraffatta anima la piazza di domenica, ma anche in altri giorni.
A vendere sono principalmente cittadini migranti, a comprare sempre migranti ma anche tanti napoletani. E in quel contesto del mercatino abusivo che avvengono poi furti e scippi, ai danni di turisti e residenti. A questo si aggiunge il degrado di cumuli e cumuli di rifiuti e addirittura deiezioni. La zona più colpita è quella ad angolo tra Piazza Garibaldi e Corso Garibaldi. Qui al civico 3 c’è un palazzo in cui sono concentrate tantissime case vacanza e restano ancora una decine di famiglie residenti, sono loro che hanno dato vita alla protesta che chiede maggiore sicurezza nella piazza.
“Turisti spaventati, lo si vede nelle recensioni”
Basta guardare i cartelli affissi all’esterno del palazzo al civico 3 di Piazza Garibaldi per rendersi conto di essere in un luogo strategico rispetto all’affluenza turistica della zona. Qui è pieno di case vacanze. Eppure siamo nella zona più delicata, sul marciapiede perimetrale laterale accanto al palazzo si svolge il “mercatino delle pezze”. Un marciapiede su cui viene esposto di tutto. È questo il fenomeno che viene indicato da residenti e…
Cronaca
Albero crolla sugli studenti all’Università a Fisciano, l’Ateneo: “Verifiche in corso sugli altri alberi”
In una nota, l’Università di Salerno ha commentato quanto accaduto ieri al campus di Fisciano, dove un albero è crollato su tre studenti, uno dei quali è grave.
Si dicono “attoniti e addolorati” dall’Università di Salerno per quanto accaduto ieri, sabato 30 novembre, al campus di Fisciano, dove un grosso albero è crollato addosso a tre studenti, uno dei quali è in gravi condizioni. “L’Ateneo – si legge in una nota – in tutte le sue componenti docenti, studenti e personale tecnico e amministrativo, si stringe in questo momento drammatico attorno ai tre corsisti della specializzazione per le attività di sostegno e alle loro famiglie”.
L’Università di Salerno, poi, nella nota fornisce ulteriori dettagli tecnici sulla manutenzione del verde pubblico negli spazi di competenza dell’Ateneo: “Il contratto in essere tra la Fondazione universitaria – che gestisce la manutenzione del verde di Ateneo – e la ditta affidataria del servizio, prevede il costante monitoraggio delle condizioni di sicurezza delle oltre 3.000 essenze arboree presenti nei campus, con obbligo di segnalazione di criticità e messa in sicurezza ad horas, oltre alla effettuazione di periodiche e specifiche verifiche, con rilascio di documentazione comprovante i relativi esiti”.
In conclusione, l’Ateneo fa sapere di aver cominciato una verifica sugli altri alberi di competenza: “Si tiene a precisare che la Fondazione ha comunque attivato un’ulteriore e immediata verifica straordinaria, tuttora in corso, presso i Campus di Fisciano e Baronissi. In merito ad alcune notizie apparse sulla stampa locale, inoltre, si fa presente che non erano state segnalate…
Cronaca
Detenuto distrugge la cella e prende a morsi gli agenti nel carcere di Benevento: due in ospedale
Tre gli agenti aggrediti da un detenuto nel carcere di Benevento, due dei quali hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche in ospedale.
Tre agenti della Polizia Penitenziaria sono stati aggrediti da un detenuto nel carcere di Benevento: due dei poliziotti hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche in ospedale; a denunciare l’aggressione, che si è verificata ieri, sabato 30 novembre, è la Consipe (Confederazione dei sindacati di polizia penitenziaria). Da quanto si apprende, il detenuto, prima dell’aggressione, ha devastato gli arredi della sua cella e si è poi scagliato contro i tre agenti, che sono stati presi anche a morsi: per i due poliziotti refertati in ospedale, la prognosi è stata di 10 e 20 giorni.
Il segretario regionale della Consipe Campania, Tommaso De Lia e la sua vice, Pina Razzano, denunciano: “Gli eventi critici nel carcere di Benevento sono all’ordine del giorno, parlare di sicurezza con mancanza di personale e di strumenti è pura utopia, nonostante tutte le aperture trattamentali poste in essere dal direttore del carcere che probabilmente non hanno funzione deterrente ad episodi del genere”.
Il vicepresidente Consipe Luigi Castaldo e il dirigente sindacale Vincenzo Santoriello, invece, dichiarano: “Garantire il mandato istituzionale nel sistema penitenziario attuale è un’impresa miracolosa: e quello che è assurdo è che basta un attimo e dopo il danno è possibile subire anche la beffa, poiché da angeli della giustizia a torturatori il passaggio è breve, visto il giudizio mediatico generalizzato e da qualcuno strumentalizzato per altri fini”.
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