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Cronaca

Due venditori accoltellati in via Toledo: forse rapina finita male

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Due venditori accoltellati in via Toledo: forse rapina finita male

Due venditori ambulanti accoltellati in Via Toledo: ipotesi rapina finita male

Nel cuore di Napoli, due venditori ambulanti sono stati vittime di una brutale aggressione con armi da taglio. Entrambi stranieri, i due sono stati immediatamente ricoverati in ospedale ma fortunatamente non sono in pericolo di vita. La vicenda è attualmente al centro delle indagini dei carabinieri che stanno cercando di far luce su quanto accaduto.

L’aggressione in Via Toledo

L’aggressione è avvenuta in una delle strade più famose e frequentate di Napoli, Via Toledo, nota per essere un polo commerciale e turistico della città. La violenza dell’attacco ha destato sgomento e preoccupazione tra i residenti e i commercianti della zona, che si sono immediatamente mobilitati per offrire il proprio supporto alle vittime e per chiedere giustizia.

Ipotesi rapina finita male

Secondo le prime ipotesi emerse dalle indagini, dietro l’aggressione potrebbe celarsi una rapina finita male. I venditori ambulanti, impegnati nella loro attività quotidiana, sarebbero stati avvicinati da uno o più aggressori che avrebbero tentato di derubarli, dando luogo a una violenta colluttazione che si è conclusa con l’utilizzo di armi da taglio.

Se vuoi continuare a seguire gli sviluppi di questa vicenda e conoscere tutti i dettagli dell’aggressione in Via Toledo, puoi continuare a leggere l’articolo completo su Fanpage.it.

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“Il tuo conto è stato hackerato” e lo convincono a spostare 24mila euro su un altro conto. Ma era una truffa

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“Il tuo conto è stato hackerato” e lo convincono a spostare 24mila euro su un altro conto. Ma era una truffa

Tre persone sono state arrestate dai carabinieri a Napoli: hanno convinto un imprenditore toscano che il suo conto corrente fosse stato hackerato e che, per proteggere i suoi soldi, dovesse spostarli su un altro conto.

Hanno finto l’hackeraggio del conto corrente di un ignaro imprenditore toscano, convincendolo a spostare 24mila euro su un altro conto, del quale erano loro i beneficiari: tre persone – due uomini e una donna – sono stati arrestati a Napoli dai carabinieri. Gli indagati hanno telefonato all’imprenditore spacciandosi per il servizio antifrode della sua banca: paventando dei tentativi di intrusione nel conto, hanno consigliato al malcapitato di spostare 24mila euro su un altro conto, destinato dall’istituto a circostanze del genere. Per generare ancor più timore nell’uomo e convincerlo che il tentativo di hackeraggio fosse reale, gli indagati hanno telefonato nuovamente all’uomo, fingendosi carabinieri e confermando quanto detto precedentemente.

Contestualmente, i tre, che si trovavano all’esterno dell’ufficio postale centrale di piazza Matteotti, nel cuore di Napoli, attendevano spasmodicamente il bonifico: più volte si recano allo sportello automatico per verificare che i soldi della truffa siano arrivati. I movimenti dei tre vengono però notati da una pattuglia dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, che decidono di tenerli d’occhio: dopo l’ultima verifica allo sportello bancomat, i tre lasciano per terra la ricevuta, sul quale compare l’accredito di 24mila euro da parte dell’ignaro imprenditore.

I sospetti dei militari dell’Arma aumentano e così decidono di seguire quei due uomini e quella donna anche…

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Dalla Nigeria a Napoli, 17enne ha un sarcoma che le comprime il cuore: salvata all’ospedale Pascale

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Dalla Nigeria a Napoli, 17enne ha un sarcoma che le comprime il cuore: salvata all’ospedale Pascale

La giovane, proveniente dalla Nigeria, sieropositiva dalla nascita e con un sarcoma di 15 centimetri, è stata sottoposta a un intervento di 7 ore all’ospedale Pascale di Napoli.

Un intervento di solidarietà quello effettuato all’ospedale Pascale di Napoli su una ragazzina di 17 anni proveniente dalla Nigeria, Jovita il suo nome, sieropositiva dalla nascita e affetta da un sarcoma di 15 centimetri che le comprimeva il cuore, la pleura, i muscoli, la coste e la cute: la giovane è stata sottoposta a un intervento chirurgico durato 7 ore e adesso sta bene e ha potuto fare ritorno a casa.

La vicenda prende le mosse qualche mese fa, quando la 17enne – orfana di entrambi i genitori, morti di AIDS – si accorge di un bozzo in corrispondenza del seno sinistro che cresce sempre di più. Nel villaggio in cui abita in Nigeria, Jovita allerta l’associazione di volontariato che si occupa di ragazzi in difficoltà come lei; l’associazione si allerta immediatamente affinché la 17enne venga visitata e, così, alla ragazza viene diagnosticato un sarcoma all’emitorace sinistro.

L’associazione lancia così un appello per Jovita, raccolto dal Pascale, l’Istituto Tumori di Napoli, che si offre di operare la ragazza: e così l’equipe dell’UOC di Chirurgia Toracica, diretta dal professore Edoardo Mercadante, con un delicato intervento durato 7 ore ha asportato alla 17enne il tumore; alla ragazza sono state tolte 4 coste, sostituite con delle barre di titanio. L’operazione è riuscita completamente e Jovita, dopo 10 giorni di degenza, ha potuto fare ritorno in Nigeria.

Auto senza controllo si schianta e…

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Giovane donna si getta nel fiume Volturno, vigilessa la salva tenendole la testa fuori dall’acqua

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Giovane donna si getta nel fiume Volturno, vigilessa la salva tenendole la testa fuori dall’acqua

Storia a lieto fine questa mattina a Capua, nel Casertano, dove una giovane donna ha tentato il suicidio, gettandosi nel fiume Volturno. Una vigilessa l’ha raggiunta con una canoa, tenendole la testa fuori dall’acqua; le due donne sono poi state recuperate dai vigili del fuoco.

Una storia tragica, conclusasi fortunatamente con un lieto fine, quella che arriva da Capua, nella provincia di Caserta. Verso le ore 10 di oggi, mercoledì 4 dicembre, una giovane donna, nel tentativo di suicidarsi, si è lanciata nel fiume Volturno dal Ponte Romano. Alcuni passanti hanno assistito alla scena e hanno allertato subito i soccorsi: sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando Provinciale di Caserta, il Nucleo SFA (Soccorritori Fluviali Alluvionali) con un gommone e il Nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale).

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Raggiunta la donna, i vigili del fuoco hanno constatato che la malcapitata era assistita da una vigilessa della locale stazione che, dopo averla raggiunta con una canoa, le teneva la testa fuori dall’acqua, permettendole di respirare. Pertanto, i vigili del fuoco hanno provveduto a effettuare una manovra di recupero per entrambe le donne, che sono state riportate sulla sponda e affidate alle cure dei sanitari del 118, che le hanno trasportate in ospedale per i controlli del caso.

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