Cronaca
Cuginette stuprate a Caivano: chiesta stessa condanna dei PM
Sentenza per Pasquale Mosca e Giuseppe Varriale: Discussioni in Aula e Attesa del Verdetto
<img src="https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/30/2023/10/caivano-2023-10-10-at-08-1696924846907-300x225.jpeg" alt="Processo Caivano"/>
Nelle prossime udienze in tribunale, ci si concentrerà sulle discussioni degli avvocati difensori di Pasquale Mosca e Giuseppe Varriale. La sentenza è attesa per il 19 luglio.
Difesa di Pasquale Mosca e Giuseppe Varriale
Gli avvocati difensori di Pasquale Mosca e Giuseppe Varriale presenteranno le loro argomentazioni nelle prossime udienze. I legali cercheranno di controbattere le accuse, cercando di dimostrare l’innocenza dei propri assistiti o, quantomeno, di ottenere una diminuzione delle pene.
Richieste delle Parti Civili
Le parti civili stanno richiedendo la stessa condanna proposta dai pubblici ministeri: rispettivamente 11 e 12 anni di reclusione per i due imputati maggiorenni. La gravità delle accuse e la richiesta delle pene severe riflettono l’entità dei crimini di cui sono accusati.
Attesa per il 19 Luglio
Il 19 luglio è una data cruciale, non solo per gli imputati e i loro parenti, ma anche per le parti civili e l’intera comunità che attende giustizia. La decisione del tribunale avrà un grande impatto sui percorsi di vita di tutti gli equilibri coinvolti.
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti sul caso, è possibile continuare a leggere.
Cronaca
Maria e Pietro, sposi scomparsi per 5 giorni e il quadro di Scarface nel salotto, mostrato a “Chi l’ha visto?”
La storia degli sposi Maria Zaccaria e Pietro Montanino si arricchisce di un particolare emerso durante la diretta con “Chi l’ha visto?”: riguarda un quadro all’interno del loro salotto.
Maria Zaccaria e Pietro Montanino, gli sposi di Cesa (Caserta) scomparsi per cinque giorni la scorsa settimana, mercoledì 7 novembre hanno partecipato in diretta a “Chi l’ha visto?” la nota trasmissione di Raitre specializzata nel rintracciare persone la cui scomparsa viene denunciata dai parenti. Breve riepilogo della storia: Pietro e Maria, sposi da appena quattro giorni, scompaiono nel nulla il 29 ottobre, lasciando i due figli, uno di 7 mesi, l’altro di 7 anni avuto da una precedente relazione della donna, ai genitori paterni, senza nemmeno più rispondere al telefono o ai messaggi. Lanciato l’allarme, si susseguono appelli e si diffonde la preoccupazione sulla sorte dei due ragazzi. Che poi, come se nulla fosse, si palesano domenica 3 novembre. Vanno a Frattamaggiore per recuperare i figli, prima di tornare a casa.
Sulla vicenda ora è aperta una indagine della Procura. Nella diretta Rai i due giovani, assistiti dagli avvocati Giuseppe Italia e Nicola Sabatino, hanno spiegato la loro verità:
Abbiamo fatto un matrimonio organizzato in brevissimo tempo e non abbiamo fatto il viaggio di nozze. Lei era triste. Tornavamo dopo il matrimonio a una vita normale come se non fosse successo nulla. Io ho pensato, senza organizzarmi, di farle fare una passeggiata lunga, di farle vedere Milano che lei non conosceva.
Voglio chiedere…
Cronaca
Santo Romano, ucciso a San Sebastiano: “Difficilmente qualcuno indosserà la sua maglia”
A Fanpage.it parla il presidente del Micri, la squadra di Pomigliano d’Arco dove giocava Santo Romano, il 19enne ucciso da un colpo di pistola a San Sebastiano.
Giuseppe Visone, presidente dell’ASD Micri
“Difficile che qualcun altro possa indossare questa maglia, dopo quello che è successo”. Così Giuseppe Visone, presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Micri, la squadra calcistica di Pomigliano d’Arco dove giocava Santo Romano, il 19enne ucciso da un colpo d’arma da fuoco nella notte tra venerdì e sabato a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli. “Sembra di vivere in un incubo, e invece è la cruda realtà”, commenta Visone a Fanpage.it, mostrando la maglia numero uno indossata dal giovane. “Erano 15 anni che stava con noi, finiva di lavorare la sera e veniva ad allenarsi. Qui ci stava cinque volte a settimana, più la partita il sabato o la domenica, praticamente trascorreva tutta la settimana qui”.
Visone ha affidato ai microfoni di Fanpage.it il suo ricordo del giovane: “Era un ragazzo umile, serio, molto più grande della sua età vista la sua maturità. Da uomo di sport ti dico che è difficile tenere insieme tante persone, tante teste, tante situazioni diverse”, ha proseguito Giuseppe Visone, “però bisogna educarli e fargli capire ogni giorno qual è la strada giusta. Perché nel momento in cui desisti e lasci perdere, hai perso. E ieri sera (venerdì sera, ndr) abbiamo perso tutti”. E ora che guarda la maglia con il numero uno che indossava il giovane, non ha dubbi: “I compagni sono…
Cronaca
Lo sfogo di Geolier: “Facili omicidi, la Napoli che non vorrei: basta”
Il rapper napoletano si sfoga su Instagram. Appena un mese fa aveva detto agli studenti di Pompei: “Un libro è meglio di una pistola”
Il rappert Geolier, pseudonimo di Emanuele Palumbo. Foto / Fanpage.it
Un chiaro riferimento ai “facili omicidi” di questi giorni, con l’aggiunta de “La Napoli che non vorrei”, seguita da un “basta”. Si sfoga così, su Instagram, il cantante Geolier (al secolo Emanuele Palumbo), il rapper partenopeo originario di Secondigliano. Lui, che ha un seguito enorme soprattutto tra i più giovani, ha voluto lanciare così un segnale dopo i recenti fatti di cronaca, che hanno visto due giovanissimi essere uccisi a colpi d’arma da fuoco da due minorenni, in due zone e contesti differenti: da una parte Emanuele Tufano, freddato a 15 anni in via Carminiello al Mercato all’angolo con corso Umberto I, nel cuore di Napoli; dall’altra Santo Romano, 19 anni, ucciso davanti il Municipio di San Sebastiano al Vesuvio, mentre cercava di fare da paciere ad una rissa. E prima ancora, gli omicidi di Giovanbattista Cutolo, 24 anni, a piazza Municipio e quello di Francesco Pio Maimone, 18 anni, a Mergellina. Tutti giovanissimi uccisi a colpi d’arma da fuoco da coetanei.
La storia Instagram di Geolier
Un messaggio lapidario quello di Geolieri: “Facili omicidi. La Napoli che non vorrei. Basta”. Il musicista napoletano, arrivato secondo all’ultimo Sanremo, parla chiaro ai suoi tantissimi fan. E mentre proliferano i messaggi per “disarmare Napoli”, come richiesto anche dall’arcivescovo metropolita di Napoli,…