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Cronaca

Coppia di Agropoli nei guai per maltrattamenti a figlia minorenne

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Coppia di Agropoli nei guai per maltrattamenti a figlia minorenne

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Una coppia di Agropoli, composta da un uomo di 36 anni e una donna di 40, è attualmente sotto accusa per maltrattamenti ai danni della loro figlia minorenne. A seguito di queste accuse, le autorità hanno disposto il divieto di avvicinamento alla figlia e installato il braccialetto elettronico per monitorare i loro spostamenti.

Divieto di Avvicinamento e Braccialetto Elettronico

Le misure adottate contro i due genitori includono il divieto di avvicinamento alla figlia minore. Questo provvedimento è pensato per proteggere la bambina da ulteriori abusi e monitorare in tempo reale la distanza mantenuta dai genitori grazie al braccialetto elettronico.

Accuse di Maltrattamenti

Le indagini avrebbero portato alla luce una serie di episodi di maltrattamento che avrebbero avuto luogo all’interno delle mura domestiche. Le testimonianze e le prove raccolte hanno spinto le autorità a prendere azioni immediate contro la coppia per tutelare la sicurezza e il benessere della minorenne.

Implicazioni Legali

Le accuse di maltrattamento ai danni di minori sono molto gravi e comportano serie conseguenze legali. I genitori potrebbero affrontare pene severe, inclusa la perdita della patria potestà e pene detentive. L’uso del braccialetto elettronico è una misura cautelare che evidenzia la severità con cui il sistema giudiziario affronta questi casi.

Protezione per la Vittima

La principale preoccupazione delle autorità è la protezione della vittima. Oltre al divieto di avvicinamento, potrebbero essere adottate ulteriori misure di sostegno psicologico e assistenza sociale per aiutare la minore a superare il trauma subito.

Conclusione

Questo caso di Agropoli mette in luce l’importanza della protezione dei minori da abusi e maltrattamenti. Le azioni delle autorità dimostrano un impegno concreto nel garantire la sicurezza e il benessere della giovane vittima, adottando misure adeguate per prevenire ulteriori danni.

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Cronaca

Da un commento sui social i carabinieri scoprono i responsabili di una rissa a Grazzanise

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Da un commento sui social i carabinieri scoprono i responsabili di una rissa a Grazzanise

Una rissa con dieci persone davanti a un bar scoperta grazie ad un post su Facebook: cinque denunciati, si indaga per arrivare agli altri.

Il commento ad un post su un noto social network: è bastato questo per permettere ai carabinieri di ricostruire la rissa avvenuta il 2 novembre scorso in piazza Montervergine a Grazzanise, in provincia di Caserta. Qui, secondo la ricostruzione dei carabinieri, sarebbe scoppiato un litigio per futili motivi tra due sedicenni, inizialmente, ai quali poi si sarebbero aggiunte altre dieci persone tra minorenni e maggiorenni: il tutto, davanti ad un bar della piazza cittadina. Grazie alle registrazioni ricavate dai sistemi di videosorveglianza di quest’ultimo, e dall’ascolto di persone informate sui fatti, i militari dell’Arma hanno ricostruito il tutto.

E sono così arrivate le denunce: identificati e denunciate cinque persone, tra cui un 25enne, un 18enne e due 16enni di Santa Maria La Fossa, oltre ad un 16enne di Grazzanise: per tutti è stato richiesto il Daspo Urbano per impedirgli di frequentare locali pubblici e aree urbane. Indagini che proseguono ora per identificare gli altri responsabile e accertare dinamiche e responsabilità. Dai controlli è anche stato scoperto un 30enne di Grazzanise in possesso di un coltello a serramanico con lama di 7,5 cm, rinvenuto nel vano porta oggetti della sua vettura, estraneo ai fatti ma scoperto proprio nelle ore successive grazie ad un servizio coordinato di controllo del territorio.

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Ragazzo ucciso a Napoli, il 19enne fermato: “Pistola trovata in strada, poi è partito un colpo”

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Ragazzo ucciso a Napoli, il 19enne fermato: “Pistola trovata in strada, poi è partito un colpo”

Renata Caiafa, indagato per l’omicidio di Arcangelo Correra, ha spiegato di aver trovato la pistola in strada, e che il colpo sarebbe partito per caso.

A sinistra Renato Caiafa, a destra Arcangelo Correra

A sinistra Renato Caiafa, a destra Arcangelo Correra

Una disgrazia, di cui si è detto profondamente dispiaciuto. Questa la versione data agli inquirenti da Renato Caiafa, il 19enne fermato dopo la morte di Arcangelo Correra, ucciso da un colpo di pistola. L’ha raccontato il suo avvocato, Annalisa Recano. Il giovane avrebbe anche detto di aver trovato la pistola in strada, poggiata alla ruota di una macchina parcheggiata, e di non aver neanche capito se fosse vera o meno. In quegli istanti sarebbe partito il colpo che ha poi colpito Arcangelo Correra, morto in ospedale poche ore dopo essere arrivato in condizioni gravissime. Al momento, Caiafa è denunciato a piede libero per omicidio colposo, nonché arrestato per i reati di porto clandestino di arma e sparo in luogo pubblico.

Arcangelo Correra, 18 anni e incensurato, è morto a causa di un proiettile alla testa esploso nella tarda notte di sabato 9 novembre in via Tribunali a Napoli, e fin dai primi momenti successivi alla tragedia è sembrata farsi avanti l’ipotesi del colpo accidentale. Circostanza su cui gli inquirenti non si sbilanciano ufficialmente, ma che in queste ore continua a prendere corpo in maniera sempre più sostanziale. La sua morte, in ogni caso, ha aperto un forte dibattito sulla circolazione delle armi tra i più giovani. E non solo: Roberto Saviano, solo pochi giorni fa, aveva spiegato che “

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Incidente nella Galleria della Vittoria a Napoli, quattro automobili coinvolte

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Incidente nella Galleria della Vittoria a Napoli, quattro automobili coinvolte

Maxi tamponamento nella Galleria della Vittoria di Napoli: quattro automobili coinvolte, non ci sono feriti ma solo qualche contuso.

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Maxi tamponamento nella Galleria della Vittoria di Napoli: almeno quattro le automobili coinvolte, con una che per poco non ha “scavalcato” il New Jersey divisorio, finendoci però sopra con la parte superiore dell’auto. La vicenda è accaduta questa notte, nel tratto di galleria che da piazza Vittoria va verso Via Acton: ancora da accertare l’esatta dinamica del tutto: il bilancio finale ha visto quattro automobili tamponarsi a vicenda. Non è escluso che una distrazione alla guida in prossimità del semaforo all’incrocio tra via Acton e via Cesario Console possa aver innescato il tutto. I tre feriti sono un ragazzo di 22 anni, alla guida della Fiat Panda rossa e il suo passeggero, oltre al conducente di una delle altre vetture coinvolte nell’impatto. Nessuno, comunque, è in condizioni gravi.

Galleria che, tra le altre cose, resterà chiusa dalle 23 alle 6 del mattino seguente a partire da domani lunedì 11 e fino a giovedì 14 novembre, per consentire urgenti lavori di manutenzione alla rete elettrica. Circolazione veicolare che sarà interrotta solo in una direzione per consentire urgenti lavori di manutenzione alla rete elettrica. Le restrizioni, valide dalle ore 23 alle 6.30, sono state decise con una ordinanza comunale: durante il…

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