Cronaca
Cadavere trovato sulla spiaggia a Ercolano, molo Borbonico.
Choc a Ercolano: cadavere in spiaggia al molo Borbonico
Una mattina tranquilla al Molo Borbonico di Ercolano, con le spiagge già affollate dai bagnanti. Tutto sembra procedere normalmente fino a quando qualcosa attira l’attenzione di tutti: una sagoma galleggiante in mare.
Non è subito chiaro di cosa si tratti, ma scatta l’allarme e immediatamente una squadra di salvataggio parte dal vicino lido Antico Bagno Favorita per raggiungere la sagoma.
All’arrivo, si scopre che si tratta del cadavere di un uomo di circa 65 anni. Il corpo viene portato a riva e coperto con una coperta termica. La notizia scuote gli animi dei presenti sulla spiaggia.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la capitaneria di Porto. Attualmente il corpo si trova ancora sulla spiaggia libera adiacente al Lido Antico Bagno Favorita, in attesa di essere identificato. Alcuni bagnanti sembrano aver riconosciuto il volto dell’uomo, ma al momento non è stato possibile confermare la sua identità.
Il corpo, trovato in acqua con solamente il costume da bagno, non ha con sé documenti o effetti personali che possano aiutare nell’identificazione. Le indagini sono ancora in corso.
Le cause del decesso da accertare
Al momento, le cause del decesso restano da accertare. Si ipotizza che l’uomo abbia avuto un malore nelle acque antistanti Ercolano o Torre del Greco, e che le correnti lo abbiano poi portato fino al Molo Borbonico di Ercolano.
– Gi.co.
Cronaca
Auto e camion precipitano in una scarpata, morto giovane, altri due feriti nel Casertano
Incidente mortale sulla SS 335 a Gricignano di Aversa: autoarticolato invade corsia, un giovane perde la vita.
Nel tardo pomeriggio, intorno alle ore 18, un grave incidente stradale si è verificato sulla Strada Statale 335, nei pressi dell’uscita di Gricignano di Aversa. Due squadre dei Vigili del Fuoco, provenienti dai distaccamenti di Aversa e Marcianise, sono prontamente intervenute sul luogo dell’incidente, che ha coinvolto un autoarticolato e un’automobile.
Secondo una prima ricostruzione, l’autoarticolato, per cause ancora da accertare, ha invaso la corsia opposta, scontrandosi frontalmente con un’auto. Entrambi i mezzi sono poi precipitati nella scarpata adiacente all’asse stradale.
I Vigili del Fuoco hanno liberato dalle lamiere il conducente dell’autovettura, un giovane di 29 anni, affidandolo alle cure dei sanitari del 118 giunti sul posto. Purtroppo, il personale medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. I due occupanti del mezzo pesante, invece, sono rimasti feriti e sono stati soccorsi.
Incidente stradale a Marcianise: l’auto si ribalta, morto un giovane di 31 anni
Sul luogo dell’incidente è intervenuta anche un’autogru del Comando provinciale di Napoli per supportare le operazioni di recupero e messa in sicurezza dell’area. Le forze dell’ordine stanno lavorando per chiarire la dinamica dell’incidente.
Cronaca
Sfruttati e sottopagati, lavoratori agricoli salvati dai carabinieri nel Casertano
La scoperta a Casal di Principe: costretti a lavorare per pochi soldi nei campi, dopo essere stati “attratti” dalla promessa di lavoro e permesso di soggiorno.
Immagine di repertorio
Lavorati nei campi in nero, sfruttati e sottopagati, costretti a vivere in un container senza acqua o elettricità. Li hanno scoperti i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Caserta che questa mattina, dopo un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno emesso un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nonché la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali, nei confronti di un imprenditore agricolo di Casal di Principe, in provincia di Caserta. L’imprenditore dovrà rispondere di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, ai danni di quattro lavoratori extracomunitari, privi del permesso di soggiorno, impiegati su fondi agricoli nel comune casalese.
Dalle indagini è emerso che l’imprenditore si sarebbe approfittato di un reale stato di bisogno dei braccianti: paghe esageratamente basse, violazioni in materia di sicurezza e igiene sul posto di lavoro, violazioni delle normative per quanto riguarda l’orario di lavoro, i periodo di riposo e via dicendo, oltre al fatto che i lavoratori dimoravano anche in alloggi degradanti. Inoltre, è emerso che i lavoratori avrebbero pagato ingenti somme di denaro a trafficanti stranieri per entrare in Italia con la promessa di un impiego sicuro e del permesso di soggiorno, ma che una volta arrivati dal datore di lavoro venivano impiegati in condizioni di sfruttamento lavorativo.
Turni di 10-11…
Cronaca
Va a fare una radiografia col documento falso: serviva per una truffa assicurativa
Un 32enne è stato arrestato dalla polizia ad Afragola (Napoli): aveva tentato di fare una radiografia con un documento falso, avrebbe ammesso che sarebbe servita per una truffa assicurativa.
Radiografie, immagine di repertorio
Si era presentato in un centro diagnostico di Afragola, in provincia di Napoli, per fare una radiografia. All’accettazione, però, aveva presentato un documento falso: la fotografia era la sua, ma i dati erano quelli di un’altra persona. Quando è arrivata la polizia l’uomo ha ceduto, ha ammesso che quella carta di identità era contraffatta e ha spiegato anche il motivo: l’esame sarebbe servito per una pratica assicurativa. Per il 32enne è scattato l’arresto con l’accusa di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.
La vicenda risale a ieri, 26 novembre. Protagonista un giovane napoletano, che nel pomeriggio aveva raggiunto il centro diagnostico e si era registrato per sottoporsi all’esame. La contraffazione era stata scoperta dagli addetti, che avevano quindi fatto partire la segnalazione alle forze dell’ordine. Gli agenti del commissariato di Afragola sono arrivati nella struttura poco dopo, l’uomo era ancora lì. È bastato un controllo a terminale per appurare, senza dubbio, che quel documento non era originale: il numero e i dati corrispondevano a quello intestato ad un’altra persona.
Messo di fronte all’evidenza, il 32enne non ha potuto fare altro che ammettere. Quando gli agenti gli hanno chiesto spiegazioni, domandandogli cosa se ne sarebbe fatto di un esame clinico registrato a nome di un’altra persona, l’uomo avrebbe risposto che sarebbe servito come allegato per una pratica…