Cronaca
Arrestato il “ras” del Rione Berlingieri della Camorra: Luigi Carella, membro del clan Licciardi
Camorra, arrestato Luigi Carella, il “ras” del Rione Berlingieri del clan Licciardi
Napoli. Questa mattina, Luigi Carella, conosciuto come “a gallina”, è stato arrestato dai carabinieri presso un distributore di benzina a Secondigliano. Durante l’operazione, è stata condotta anche una perquisizione nella sua casa.
Un cambio di potere nel Rione Berlingieri
Fino a poco tempo fa, l’area era considerata una base della ‘Vanella Grassi’. Tuttavia, recentemente sembra essere passata sotto l’influenza di un altro gruppo criminale legato a Luigi Carella, da poco uscito di prigione e strettamente legato alla potente cosca Licciardi della ‘Masseria Cardone’.
Questo cambio di potere è stato favorito dal progressivo indebolimento dei ‘vanelliani’, che sono stati messi ai margini a causa di numerosi arresti e di importanti pentimenti, come quello di Rosario Guarino.
Il gruppo Carella e la sua ascesa
A differenza degli ‘vanelliani’, il clan Carella ha guadagnato terreno grazie alla scarcerazione di Luigi Carella e di altri importanti affiliati. Questo gruppo è anche considerato molto vicino ai Grimaldi di San Pietro a Patierno, che attualmente sono tra i principali spacciatori di droga in tutta l’area nord.
Questi cambiamenti hanno attirato l’attenzione degli inquirenti, che stanno intensificando i controlli nella zona per capire i nuovi equilibri criminali che sono emersi dalla disgregazione delle vecchie cosche.
La lotta allo spaccio di droga nel Rione Berlingieri
Il Rione Berlingieri insieme al vicino ‘Perrone’ è considerato un’area strategica per i clan di Secondigliano, ed è stato al centro delle recenti faide di camorra. La lotta contro lo spaccio di droga è stata particolarmente intensificata dopo la scoperta di nuove ‘piazze’ di spaccio.
Il gruppo Carella si è specializzato nella vendita al dettaglio di hashish e marijuana, come dimostrato dal sequestro di droga avvenuto due giorni fa durante un blitz. Questo sequestro ha impedito all’organizzazione criminale di guadagnare diverse migliaia di euro, il valore stimato della droga una volta suddivisa in dosi e messa sul mercato.
