Cronaca
10 anni fa, omicidio Ciro Esposito: fiaccolata a Napoli
Il 25 giugno del 2014 si è verificata la tragica morte di Ciro Esposito, il giovane tifoso colpito da un proiettile sparato da Daniele De Santis durante gli scontri tra tifosi del Napoli e della Roma cinquanta giorni prima. Ieri sera, sul Lungomare di Napoli, centinaia di persone hanno partecipato ad una fiaccolata in suo onore.
Centinaia di persone si riuniscono per ricordare Ciro Esposito
La sera scorsa, una folla composta da centinaia di individui si è riunita sul Lungomare di Napoli per commemorare la memoria di Ciro Esposito, il giovane tifoso tragicamente ucciso durante scontri tra fazioni rivali.
Un gesto di solidarietà e ricordo per la vittima
La fiaccolata che si è svolta ieri sera è stata un gesto toccante di solidarietà e ricordo nei confronti di Ciro Esposito e della sua famiglia. Le persone presenti hanno acceso le fiaccole e camminato lungo il Lungomare in un momento di silenziosa commemorazione.
La lotta contro la violenza negli stadi continua
L’episodio che ha portato alla morte di Ciro Esposito ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ha evidenziato la necessità di combattere la violenza negli stadi e nel mondo del calcio in generale. Iniziative come la fiaccolata di ieri sera aiutano a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di promuovere la cultura della pace e del rispetto reciproco tra i tifosi.
Continua a ricordare Ciro Esposito
La memoria di Ciro Esposito vive attraverso gesti come la fiaccolata di ieri sera sul Lungomare di Napoli. Continuare a ricordare la sua storia e a lottare contro la violenza negli stadi è un impegno che coinvolge tutti noi. La sua morte non deve essere vana, ma deve essere un monito per promuovere la cultura della non violenza e della solidarietà tra le persone.Fonte
Cronaca
Ponticelli, falegname di 71 anni trovato morto con ferite alla testa
Il corpo senza vita di un 71enne è stato rinvenuto nella sua falegnameria di via dei Mosaici, a Ponticelli; le indagini sono affidate ai carabinieri.
Immagine di repertorio
Il corpo senza vita di un uomo, Arturo Panico, è stato trovato in una falegnameria di Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, intorno alle 20 di oggi, 18 novembre. L’attività si trova in via dei Mosaici, al civico 40. L’uomo, 71 anni, originario di Sant’Anastasia (Napoli) ma residente a Ponticelli, era già noto alle forze dell’ordine.
A quanto si apprende Panico aveva delle ferite lacerocontuse alla nuca e alla fronte. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini coordinati dalla Procura di Napoli. Al momento le indagini sono a 360 gradi, l’ipotesi dell’omicidio non viene esclusa. Nella falegnameria è arrivato il medico legale per il primo esame sul corpo.
Cronaca
Incendio a Napoli, fiamme visibili dalla Tangenziale nei pressi dell’uscita Zona Ospedaliera
Incendio in Zona Ospedaliera, a Napoli: le fiamme visibili dalla Tangenziale. Vigili del fuoco e polizia sul posto.
Foto dal gruppo Facebook Abitanti di Capodimonte e non / Carlo Restaino
Un vasto incendio si è sviluppato nella serata di oggi, lunedì 18 novembre, nella Zona Ospedaliera di Napoli: le fiamme, ben visibili dalla Tangenziale, sono state segnalate sui social da diversi residenti. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e la polizia.
Foto dal gruppo Facebook Abitanti di Capodimonte e non / Carlo Restaino
Cronaca
L’omicidio di Arcangelo Correra e il muro di omertà degli amici
Omicidio di Arcangelo Correra
18 Novembre 2024
20:00
Renato Caiafa, reo confesso, e gli amici hanno fornito versioni che non convincono gli inquirenti: il nodo resta la provenienza della pistola che ha sparato al 19enne.
Renato Caiafa dice di avere trovato quella pistola un attimo prima della tragedia, di averla presa e di essersi messo a scherzare davanti agli occhi degli amici; che lo stesso Arcangelo Correra lo avrebbe sfidato, sempre scherzando, a sparargli. Gli altri ragazzi, invece, non avrebbero visto nulla: hanno detto che erano presenti, che non sapevano di quell’arma e che, proprio al momento dello sparo, erano voltati da un’altra parte. Due versioni che non coincidono, e che rappresentano un ostacolo alle indagini: i giovanissimi che erano presenti quella sera, gli unici che potrebbero dire come è andata, stanno mentendo.
L’omicidio di Arcangelo Correra a Napoli
Per ora l’unica cosa certa è che il ragazzo, 19 anni, è stato ucciso da un unico proiettile, che lo ha centrato in fronte. L’ipotesi dell’incidente viene quella ritenuta maggiormente verosimile, ma sono i contorni ad essere fumosi. E la pistola resta il nodo dell’inchiesta: nel fermo nei confronti di Caiafa il gip evidenzia che i comportamenti del giovane, reo confesso, non avrebbero senso se davvero la pistola fosse stata trovata in quel momento.
Quella pistola, scrive il gip, non poteva essere vista nelle condizioni descritte da Caiafa: è di…