Cronaca
Spari all’auto dei vigilantes e furto pistole alla stazione Museo
La scorsa notte, un gruppo di malviventi ha sparato contro due vigilantes davanti alla stazione Museo della Linea 1 della metro di Napoli. Durante l’attacco, le armi d’ordinanza dei due addetti alla sicurezza sono state rubate. L’episodio, avvenuto in una delle zone più trafficate della città, ha destato grande preoccupazione tra i cittadini e le autorità locali stanno indagando sull’accaduto.
Agguato nella Notte
L’incidente si è verificato nel cuore della notte, quando la tranquillità della città è stata bruscamente interrotta da colpi di arma da fuoco. I due vigilantes, che erano in servizio, sono stati colti di sorpresa da un gruppo di aggressori armati che hanno aperto il fuoco contro la loro auto. In un clima di terrore e panico, i malviventi sono riusciti a rubare le pistole d’ordinanza dei vigilantes prima di fuggire.
Indagini in Corso
Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente sulla scena del crimine e hanno avviato un’indagine approfondita per identificare e catturare i responsabili. La rapina delle armi d’ordinanza è considerata un fatto grave e pericoloso, e le autorità sono impegnate a recuperare le pistole rubate il più rapidamente possibile per evitare ulteriori rischi.
Sicurezza nella Metro di Napoli
L’episodio ha acceso nuovamente i riflettori sulla sicurezza nelle stazioni della metropolitana di Napoli. La stazione Museo, uno degli snodi principali della Linea 1, è solitamente monitorata da addetti alla sicurezza e telecamere di sorveglianza. Tuttavia, l’agguato della notte scorsa solleva interrogativi sulla sufficienza delle misure di sicurezza attualmente in vigore.
Reazioni delle Autorità
Le autorità locali e regionali hanno espresso preoccupazione per l’accaduto e hanno promesso di rafforzare le misure di sicurezza nelle stazioni della metropolitana. Il sindaco di Napoli ha dichiarato: "È inaccettabile che episodi del genere accadano nella nostra città. Faremo tutto il possibile per garantire la sicurezza dei nostri cittadini e dei lavoratori."
Appello alla Cittadinanza
Nel frattempo, le forze dell’ordine hanno chiesto la collaborazione dei cittadini. Chiunque abbia informazioni utili sull’attacco è invitato a contattare la polizia. Le testimonianze e i filmati delle telecamere di sorveglianza potrebbero essere determinanti per risolvere il caso e assicurare i colpevoli alla giustizia.
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Cronaca
Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni
Un operaio di 29 anni è stato travolto questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata dalla caduta di una tettoia: è in ospedale.
I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall
Incidente sul lavoro questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata: una parte della tettoia ha ceduto travolgendo un operaio di 29 anni. L’uomo, in stato di incoscienza, è stato portato all’Ospedale del Mare di Ponticelli dal personale del 118, per politraumi da schiacciamento. Le sue condizioni sarebbero gravi. Sequestrata l’area coinvolta all’interno del Centro Commerciale da parte della Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo d’indagine. Sulla vicenda indagano i carabinieri: sul posto anche personale dell’Asl. Al momento il Centro Commerciale è chiuso al pubblico in vista dell’inaugurazione che si terrà giovedì 28 novembre.
I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l’incidente
Le condizioni dell’operaio sono considerate gravi: l’episodio è avvenuto questa mattina, ma non è chiaro se possa essere imputabile alle pessime condizioni meteorologiche che si sono abbattute sulla Campania, con forti raffiche di vento e pioggia già da questa notte. Sulla vicenda è chiamata ora a fare chiarezza la Procura di Torre Annunziata, competente per il territorio. L’operaio di 29 anni è all’Ospedale del Mare per politraumi da schiacciamento riportati nell’incidente.
Cronaca
Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli
Una donna di 52 anni è morta dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina a Napoli, a due passi dalla Questura.
Una donna di 52 anni è morta a Napoli dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina, a due passi dalla Questura partenopea. Fonti investigative riferiscono a Fanpage.it che si tratterebbe di suicidio. La donna è precipitata ieri sera, attorno alle 20, dal 30° piano del grande albergo che si trova su via Medina, e la sua caduta si è “interrotta” al nono piano dell’albergo, dove si è schiantata: per lei non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono accorsi i carabinieri e le ambulanze del 118, ma è stato constatato solo l’inevitabile decesso.
Cronaca
Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida
Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.
È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.
L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.
Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…