Seguici sui Social

Cronaca

Riciclaggio in pizzeria: Di Caprio in carcere, moglie ai domiciliari

Pubblicato

il

Riciclaggio in pizzeria: Di Caprio in carcere, moglie ai domiciliari

<img src="https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/30/2024/05/di-caprio-massimiliano-1715720128760-300x225.jpeg" alt="Confermata la misura cautelare per il direttore della pizzeria di via dei Tribunali; l'accusa è di riciclaggio dei soldi sporchi del clan Contini." />

Misura Cautelare Confermata: Il Direttore della Pizzeria di via dei Tribunali Resta in Carcere

Il caso che ha coinvolto la famosa pizzeria di via dei Tribunali continua a far discutere. L’accusa di riciclaggio di denaro sporco legata al clan Contini ha infatti portato alla conferma della misura cautelare per il direttore Massimiliano Di Caprio. Questo provvedimento è stato preso per evitare che l’indagato possa inquinare le prove o ripetere il reato.

Dettagli dell’Indagine

Le indagini, condotte dalle forze dell’ordine, hanno rivelato un complesso sistema di riciclaggio di denaro che coinvolgeva la pizzeria e, secondo l’accusa, era strettamente legato al clan camorristico Contini. Numerosi i documenti e le prove raccolti dalle autorità che hanno portato alla conferma del carcere per Di Caprio.

Le Conseguenze Legali

Massimiliano Di Caprio, direttore della pizzeria, resterà quindi in carcere mentre la moglie è stata posta agli arresti domiciliari in attesa di ulteriori sviluppi. Questa vicenda ha gettato un’ombra sull’attività commerciale, mettendo in evidenza come i legami con la criminalità organizzata possano minare anche le apparenze imprenditoriali più consolidate.

Ripercussioni sulla Comunità

L’episodio ha scosso non solo i clienti abituali della pizzeria ma anche l’intera comunità locale. Via dei Tribunali è infatti una delle strade più conosciute di Napoli e molte persone sono rimaste scioccate nell’apprendere del coinvolgimento del locale in attività illecite.

La Reazione del Pubblico

La notizia della misura cautelare ha suscitato numerose reazioni tra i cittadini. Da una parte c’è chi si dice incredulo, dall’altra chi ritiene che si tratti solo della punta dell’iceberg di una situazione più complessa e diffusa di quanto si pensi.

Fonte

Continua a leggere

Cronaca

Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni

Pubblicato

il

Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni

Un operaio di 29 anni è stato travolto questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata dalla caduta di una tettoia: è in ospedale.

I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall

Incidente sul lavoro questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata: una parte della tettoia ha ceduto travolgendo un operaio di 29 anni. L’uomo, in stato di incoscienza, è stato portato all’Ospedale del Mare di Ponticelli dal personale del 118, per politraumi da schiacciamento. Le sue condizioni sarebbero gravi. Sequestrata l’area coinvolta all’interno del Centro Commerciale da parte della Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo d’indagine. Sulla vicenda indagano i carabinieri: sul posto anche personale dell’Asl. Al momento il Centro Commerciale è chiuso al pubblico in vista dell’inaugurazione che si terrà giovedì 28 novembre.

I carabinieri all'interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l'incidente

I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l’incidente

Le condizioni dell’operaio sono considerate gravi: l’episodio è avvenuto questa mattina, ma non è chiaro se possa essere imputabile alle pessime condizioni meteorologiche che si sono abbattute sulla Campania, con forti raffiche di vento e pioggia già da questa notte. Sulla vicenda è chiamata ora a fare chiarezza la Procura di Torre Annunziata, competente per il territorio. L’operaio di 29 anni è all’Ospedale del Mare per politraumi da schiacciamento riportati nell’incidente.

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli

Pubblicato

il

Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli

Una donna di 52 anni è morta dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina a Napoli, a due passi dalla Questura.

Una donna di 52 anni è morta a Napoli dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina, a due passi dalla Questura partenopea. Fonti investigative riferiscono a Fanpage.it che si tratterebbe di suicidio. La donna è precipitata ieri sera, attorno alle 20, dal 30° piano del grande albergo che si trova su via Medina, e la sua caduta si è “interrotta” al nono piano dell’albergo, dove si è schiantata: per lei non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono accorsi i carabinieri e le ambulanze del 118, ma è stato constatato solo l’inevitabile decesso.

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

Pubblicato

il

Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.

È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.

L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.

Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]