Cronaca
Protesta a Salerno: Coldiretti contro i pomodori cinesi
Manifestazione di Coldiretti al porto di Salerno contro le importazioni di pomodori cinesi: "No allo sfruttamento"
Al porto di Salerno, la Coldiretti ha condotto una manifestazione per opporsi all’arrivo di container pieni di pomodori provenienti dalla Cina. Gli agricoltori italiani, supportati da Coldiretti, denunciano queste importazioni come sleali, sostenendo che siano il risultato di pratiche di sfruttamento sul lavoro cinese. Questo non solo danneggia il mercato interno, ma rischia anche di compromettere la qualità dei prodotti offerti ai consumatori.
Il Cuore della Protesta di Coldiretti
Le ragioni alla base della manifestazione sono molteplici. In primo luogo, la preoccupazione principale di Coldiretti riguarda lo sfruttamento della forza lavoro cinese, coadiuvato dalle basse normative sociali e ambientali. Queste condizioni permettono di produrre a costi ridottissimi, creando una concorrenza sleale per gli agricoltori italiani che seguono standard più elevati.
L’Impatto sulla Qualità dei Prodotti
La qualità dei pomodori cinesi importati è sotto accusa. Coldiretti sottolinea come queste pratiche di sfruttamento e le normative meno rigide si traducano in prodotti di qualità inferiore, rispetto a quelli coltivati in Italia. Il rischio, quindi, è che i consumatori italiani si ritrovino sugli scaffali dei supermercati prodotti meno controllati e sicuri, a discapito della propria salute e della qualità della dieta mediterranea.
Conseguenze Economiche per il Settore Agricolo Italiano
Le importazioni di pomodori cinesi danneggiano significativamente l’economia agricola italiana. Gli agricoltori locali si trovano in difficoltà nel competere con i prezzi più bassi dei prodotti cinesi, il che potrebbe portare a una progressiva riduzione della produzione di pomodori italiani. Coldiretti chiede quindi interventi governativi per proteggere il “Made in Italy” e sostenere gli agricoltori che rispettano standard elevati di qualità e trasparenza.
Conclusioni della Manifestazione
Al termine della protesta, Coldiretti ha ribadito la necessità di maggiori interventi per bloccare queste importazioni dannose. La richiesta è quella di tutelare il mercato italiano da pratiche sleali, garantendo al tempo stesso la sicurezza alimentare dei consumatori. La mobilitazione di Coldiretti al porto di Salerno è solo l’ultimo capitolo di una battaglia più ampia per proteggere il settore agricolo italiano dalle minacce globali.
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Cronaca
A Cava de’ Tirreni scoperto un garage dove smontavano le auto rubate
Un garage dove le automobili rubate venivano smontate: la scoperta della polizia a Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno.
L’attrezzatura recuperata dalla Polizia a Cava de’ Tirreni
Un garage dove le automobili rubate venivano smontate: lo hanno scoperto gli agenti di Polizia a Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, durante un servizio di controllo del territorio. All’interno, anche una vettura rubata pochi giorni prima e già in parte smontata. Recuperate anche le attrezzature, mentre il proprietario dell’area è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per il reato di riciclaggio. Indagini che proseguono per scoprire eventuali terzi coinvolti nella vicenda.
Tutto è accaduto durante un servizio straordinario di controllo del territorio di Cava de’ Tirreni disposto dal commissariato di Polizia del comune metelliano, al quale hanno preso parte anche i Reparti Inquadrati della Polizia di Stato. Durante questi controlli, è stato individuato un garage che, dopo i controlli, si è scoperto fosse adibito allo smontaggio di autovetture provento di furto. Non solo: gli agenti hanno anche trovato un’autovettura particolarmente costosa e già in parte smontata, risultata rubata al legittimo proprietario pochi giorni prima, in provincia di Napoli. Oltre a questo, sono stati trovati numerosi attrezzi per lo smontaggio della componentistica ed un apparecchio elettronico che annullava i segnali GPS posti a bordo delle vetture. Tutto materiale sequestrato, mentre per il proprietario dell’area è scatta la segnalazione per…
Cronaca
Fuochi d’artificio al centro della strada, tra i palazzi e la auto che passano: follia a Fuorigrotta
Momenti di pericolo in via Leopardi, nel cuore del quartiere Fuorigrotta, dove qualcuno ha esploso fuochi d’artificio proprio al centro della strada, in mezzo ai palazzi.
Fuochi d’artificio esplosi tra i palazzi in via Leopardi a Napoli (Foto: Fanpage.it)
Momenti di follia quelli che si sono vissuti nella tarda serata di oggi, lunedì 11 novembre, a Fuorigrotta, alla periferia occidentale di Napoli. In via Leopardi, nel cuore del quartiere, sono stati molti i residenti che sono stati turbati da boati molto ravvicinati: proprio al centro della strada, infatti, ignoti hanno fatto esplodere dei fuochi d’artificio. Chi ha pensato che non ci fosse alcun problema a posizionare e a far esplodere dei botti pirotecnici proprio in mezzo alla strada, non ha fatto i conti non soltanto con le auto parcheggiate, ma anche con quelle in transito che, impossibilitate a proseguire oltre, hanno dovuto modificare il loro tragitto; soprattutto, però, i fuochi sono stati esplosi proprio tra i palazzi che sorgono sulla strada, senza badare non soltanto al forte rumore della deflagrazione e al fumo provocato, quanto all’eventuale pericolo che avrebbero potuto arrecare ai condomini.
Proprio per questo, nel vademecum del Ministero dell’Interno sul corretto utilizzo dei fuochi d’artificio, si legge: “Non collocare mai i fuochi d’artificio nelle vicinanze di luoghi abitati o dove siano depositi di paglia, di grano, fienili, boschi”. Inoltre, si legge ancora: “Non accendere mai i fuochi dentro gli appartamenti, mai sui balconi e mai in…
Cronaca
Irruzione nella yogurteria armati di fucile per spaventare un gruppo di coetanei: arrestati due giovani
Il raid è avvenuto a Sarno, nella provincia di Salerno, lo scorso 26 febbraio. I due giovani fecero irruzione armati di fucile nella yogurteria dove si trovava un gruppo di coetanei con i quali c’era stato un precedente litigio, esplodendo anche dei colpi in aria.
Dopo circa nove mesi gli inquirenti sono venuti a capo di un vero e proprio raid intimidatorio andato in scena a Sarno, nella provincia di Salerno, la sera dello scorso 26 febbraio: alcuni giovani armati di fucile fecero irruzione in una yogurteria della città soltanto per intimidire un gruppo di coetanei, con il quale c’erano stati dei precedenti dissidi. Pertanto i carabinieri, coordinati dalla Procura di Nocera Inferiore, hanno arrestato due giovani, che sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, con divieto di comunicazione e controllo mediante braccialetto elettronico.
Le indagini dei militari dell’Arma, che si sono avvalse delle analisi dei tabulati telefonici dei due indagati, delle informazioni acquisite tramite social, ma soprattutto delle immagini delle telecamere di sorveglianza, che hanno ripreso tutta l’azione criminale, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due giovani.
In particolare, i due, unitamente a un terzo soggetto, non ancora identificato, facevano irruzione nella yogurteria; uno dei due, prima di entrare, esplodeva due colpi di fucile in aria a scopo intimidatorio. Una volta all’interno dell’esercizio commerciale, i due indagati minacciavano i coetanei vittime del raid, nonché gli altri…