Cronaca
Nuova scossa 2.7 stanotte ai Campi Flegrei, zona Solfatara
Nella notte, una nuova scossa di terremoto ha colpito i Campi Flegrei, causando grande preoccupazione tra i residenti. Un movimento sismico di magnitudo 2.7 si è registrato nella zona della Solfatara, aumentando ancor di più l’ansia tra la popolazione locale. Il numero di sfollati è raddoppiato nel giro di poche ore, costringendo molte persone a lasciare le proprie abitazioni per trovare rifugio in luoghi più sicuri.
Scossa di magnitudo 2.7 nella zona della Solfatara
Durante la notte, una nuova scossa sismica di magnitudo 2.7 ha colpito i Campi Flegrei. L’epicentro del terremoto è stato localizzato nella zona della Solfatara, un’area già nota per la sua attività vulcanica e sismica. Questo episodio ha ulteriormente alimentato le preoccupazioni dei residenti, che sono sempre più allarmati dalla frequenza degli eventi sismici.
Raddoppia il numero di sfollati
A seguito della scossa della notte scorsa, il numero di persone sfollate è aumentato drasticamente. Molti residenti hanno scelto di abbandonare le loro case per mettersi al sicuro, aumentando il numero di sfollati nel giro di poche ore. Questa situazione critica mette in evidenza la necessità di un piano di emergenza efficace e di assistenza adeguata per coloro che sono stati costretti a evacuare.
Preoccupazione tra i residenti
L’ultima scossa si aggiunge a una serie di eventi sismici che hanno interessato i Campi Flegrei negli ultimi tempi, rendendo la vita difficile per chi risiede nella zona. La popolazione locale è sempre più preoccupata per la sicurezza delle proprie abitazioni e per la possibilità di eventi sismici ancora più forti. La situazione richiede un’attenzione particolare da parte delle autorità competenti per poter garantire supporto e sicurezza ai residenti.
Misure di sicurezza e raccomandazioni
Alla luce dei recenti eventi, è fondamentale che la popolazione segua attentamente le indicazioni delle autorità e prenda tutte le misure precauzionali necessarie. E’ importante avere un piano di emergenza familiare, conoscere i punti di raccolta sicuri e avere a disposizione un kit di emergenza. Le autorità locali stanno lavorando per fornire tutto il supporto necessario, ma la collaborazione dei cittadini è essenziale per gestire al meglio questa situazione critica.
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Cronaca
Omicidio Arcangelo Correra, ragazzo interrogato in Questura: “Gioco con pistola finito male”
Due amici di Arcangelo Correa sono stati interrogati in Questura; secondo la loro versione, da verificare, il colpo che ha ucciso il 19enne sarebbe partito per errore mentre uno di loro maneggiava una pistola.
Arcangelo Correra sarebbe rimasto vittima di un incidente, la pallottola che lo ha centrato alla fronte sarebbe partita per errore mentre uno dei giovanissimi che si trovava con lui stava maneggiando una pistola. La versione era già circolata questa mattina tra i conoscenti, l’avrebbero poi ripetuta negli uffici della Squadra Mobile i due ragazzi portati in Questura per essere ascoltati e ritenuti connessi all’omicidio; in particolare, uno di loro avrebbe ammesso la colpa, specificando però che si sarebbe trattato di un incidente.
Il ragazzo è rimasto ferito poco prima delle 5 di oggi, 9 novembre, in piazzetta Sedil Capuano, adiacente a via dei Tribunali; è stato portato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale dei Pellegrini, dove è arrivato in condizioni disperate. Il decesso, intorno alle 11. È stato colpito da una singola pallottola, che lo ha raggiunto alla testa provocandogli una grave emorragia cerebrale.
Il racconto fornito dai due giovani agli investigatori sarà ovviamente vagliato, alla ricerca di riscontri, dagli investigatori della Squadra Mobile di Napoli (dirigente Giovanni Leuci). A quanto si apprende, tra i due c’è il fratello minore di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso da un poliziotto durante una rapina da un poliziotto nel 2020, che a Correa è legato da un rapporto di parentela.
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Cronaca
Sparatoria Napoli: chi era Arcangelo Correra, ucciso a 18 anni, cugino di Luigi Caiafa
Arcangelo Correra, 18 anni, raggiunto da un proiettile alla testa in via dei Tribunali; il ragazzo era incensurato, viveva poco distante e lavorava nella copisteria del padre.
Arcangelo Correra, 18 anni
Aveva compiuto 18 anni appena due settimane fa, il 25 ottobre, Arcangelo Correra, il ragazzo morto questa mattina nell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli, dove era stato ricoverato nella notte con una grave emorragia causata da un proiettile alla testa. Il giovane abitava a un centinaio di metri dal luogo in cui è stato ferito. Incensurato, lavorava con il padre in una copisteria di via dei Tribunali, mentre la madre ha un negozio di abbigliamento, sempre in zona.
Stanotte lo sparo in via dei Tribunali
Correra è stato ferito in via Tribunali, all’angolo con piazzetta Sedil Capuano, le circostanze sono ancora al centro delle indagini, affidate alla Squadra Mobile della Questura di Napoli (dirigente Giovanni Leuci); due giovani sono stati portati negli uffici per essere ascoltati e sono ritenuti connessi all’omicidio.
Sarebbe stato esploso un unico proiettile, quello che si è rivelato mortale. Ma a terra, durante i sopralluoghi, gli agenti me hanno trovato un altro, ancora integro, bossolo e ogiva. È possibile che sia stato espulso da una pistola semiautomatica inceppata, magari per uno “scarrellamento” con il colpo già in canna o per un difetto dell’arma.
Omicidio Arcangelo Correra, il luogo dell’agguato al 18enne
Correra è il cugino di Luigi…
Cronaca
Ancora incendio di plastica a Napoli Est, fumo visibile a km di distanza tra Volla e Ponticelli
Nuovo incendio nell’area Orientale di Napoli, colonna di fumo visibile a molti chilometri di distanza.
Un nuovo incendio nella zona di Napoli Est, tra Ponticelli e Volla (nell’area prospiciente il mercato ortofrutta) ammorba l’area della zona metropolitana a oriente. Si tratta di fumi provenienti da un incendio di un capannone, con materiale plastico a fuoco, evento già verificatosi nel pomeriggio di venerdì 8 novembre. Al lavoro, come sempre, le squadre dei Vigili del Fuoco di Napoli. Molte le segnalazioni sia dalla Tangenziale di Napoli che dalla Salerno-Reggio Calabria che da persone che abitano in zone panoramiche con “affaccio” sull’area del Centro direzionale per la colonna di fumo nero visibile a svariati chilometri di distanza.