Cronaca
“Il consigliere Zannini minacciato dal cugino del boss: ‘Mi devi 50mila euro’”
Francesco Tiberio La Torre, cugino di Augusto, arrestato dai carabinieri: avrebbero estorto soldi a un imprenditore e chiesto denaro al politico di Mondragone.
**Francesco Tiberio La Torre, il cugino di Augusto, è stato arrestato dai carabinieri: si sospetta che abbia estorto soldi a un imprenditore e richiesto denaro a un noto politico di Mondragone.**
Francesco Tiberio La Torre, noto per essere il cugino del boss mafioso Augusto La Torre, è stato recentemente arrestato dai carabinieri. Secondo le indagini, La Torre avrebbe estorto ingenti somme di denaro a un imprenditore locale e avrebbe tentato di fare lo stesso con Giovanni Zannini, un consigliere regionale di Mondragone. Questo episodio mette ancora una volta sotto i riflettori il problema delle estorsioni per mano della criminalità organizzata nella zona.
Le accuse contro Francesco Tiberio La Torre
I carabinieri hanno raccolto prove che indicano chiaramente il coinvolgimento di La Torre in attività illegali. Tra queste, l’accusa di aver estorto 50.000 euro a un imprenditore locale. Le indagini hanno rivelato un modus operandi ben strutturato, che coinvolge minacce e pressioni psicologiche.
Il caso di Giovanni Zannini
La situazione assume toni ancora più gravi quando emerge che Francesco Tiberio La Torre avrebbe chiesto denaro anche a Giovanni Zannini, un noto politico di Mondragone. Secondo quanto trapelato, La Torre avrebbe minacciato Zannini affermando: “Hai picchiato mio figlio, mi devi 50.000 euro”. Questo episodio sottolinea la pericolosità del cugino del boss, arrivato a minacciare figure politiche di spicco.
L’Operazione dei Carabinieri
L’arresto di Francesco Tiberio La Torre è stato il frutto di una lunga operazione di indagine condotta dai carabinieri locali. Collaborazioni con altre forze dell’ordine e l’utilizzo di tecnologie avanzate hanno permesso di raccogliere prove concrete contro l’accusato, portando finalmente all’arresto.
L’impatto sulla comunità di Mondragone
L’arresto di La Torre ha avuto un impatto significativo sulla comunità di Mondragone. Molti residenti si sentono più sicuri, sapendo che un elemento pericoloso è stato rimosso dalle strade. Tuttavia, questo episodio serve anche come promemoria del fatto che la criminalità organizzata è ancora una minaccia reale per la regione.
Per approfondire ulteriormente i dettagli di questo caso, puoi cliccare su [questo link](https://www.fanpage.it/napoli/hai-picchiato-mio-figlio-mi-devi-50mila-euro-il-consigliere-regionale-zannini-minacciato-dal-cugino-del-boss/).
Fonte
Cronaca
Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli
Una donna di 52 anni è morta dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina a Napoli, a due passi dalla Questura.
Una donna di 52 anni è morta a Napoli dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina, a due passi dalla Questura partenopea. Fonti investigative riferiscono a Fanpage.it che si tratterebbe di suicidio. La donna è precipitata ieri sera, attorno alle 20, dal 30° piano del grande albergo che si trova su via Medina, e la sua caduta si è “interrotta” al nono piano dell’albergo, dove si è schiantata: per lei non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono accorsi i carabinieri e le ambulanze del 118, ma è stato constatato solo l’inevitabile decesso.
Cronaca
Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida
Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.
È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.
L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.
Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…
Cronaca
Carabinieri nel centro commerciale, sospese le licenze di 8 negozi per lavoratori in nero
Lavoratori in nero, sospese le licenze per otto negozi all’interno di un Centro Commerciale napoletano. La scoperta dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro.
Immagine di repertorio
Lavoratori in nero all’interno di alcuni negozi di un noto centro commerciale prossimo all’apertura in provincia di Napoli. La scoperta è stata fatta dai Carabinieri del Gruppo Tutela e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, guidati dal Direttore della Direzione Interregionale del Lavoro del Sud Italia Giuseppe Patania, e dal Direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, Giuseppe Cantisano. Otto i negozi all’interno del centro commerciale che si sono visti sospendere la licenza dopo la scoperta dei lavoratori in nero all’interno dei rispettivi negozi. I controlli hanno riguardato 167 aziende e 530 posizioni lavorative complessive.
Alla fine sono state sospese otto attività imprenditoriali per lavoro nero, con 87 prescrizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per quanto riguarda 32 ditte. In totale sono state irrogate sanzioni per 58.500 euro, più altre 84mila euro per violazioni in materia di salute e sicurezza. “Si tratta di una importante operazione di controllo e soprattutto di prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in vista dell’apertura di un centro commerciale, annunciato come il più grande del Sud Italia”, ha spiegato il direttore della Direzione Interregionale del Lavoro Sud, Giuseppe Patania. Dello stesso parere anche Giuseppe Cantisano, direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, che ha aggiunto: “Si è trattato di un’iniziativa incisiva che dà il segnale della forte…