Cronaca
Direttore pizzeria “Dal Presidente” arrestato: zero reddito, lussuosi orologi sui social
Massimiliano Di Caprio, il direttore della pizzeria “Dal Presidente”, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta sul riciclaggio del clan Contini. L’uomo è accusato di aver dichiarato un reddito di soli 30mila euro in 20 anni. Tuttavia, nonostante il suo modesto reddito, sulle sue pagine social sfoggia orologi di lusso che destano sospetti e curiosità.
Le accuse contro Massimiliano Di Caprio
L’arresto di Massimiliano Di Caprio è avvenuto in seguito alle indagini sul clan Contini e sul presunto riciclaggio di denaro sporco. Le autorità hanno scoperto che il direttore della pizzeria “Dal Presidente” avrebbe dichiarato un reddito incredibilmente basso rispetto allo stile di vita che conduce, evidenziato dalle sue foto sui social in cui sfoggia costosi orologi di lusso. Questa discrepanza tra il reddito dichiarato e il tenore di vita dell’uomo ha scatenato l’indignazione dell’opinione pubblica e ha portato all’arresto di Di Caprio.
La vita di lusso di Massimiliano Di Caprio
Nonostante dichiari un reddito di 30mila euro in 20 anni, Massimiliano Di Caprio conduceva una vita di lusso e opulenza, come dimostrato dalle sue foto sui social in cui indossava orologi di marca e frequentava locali esclusivi. Le autorità hanno quindi avviato un’indagine approfondita sulle attività del direttore della pizzeria “Dal Presidente” e sul suo coinvolgimento nelle attività illecite del clan Contini.
La reazione dell’opinione pubblica
L’arresto di Massimiliano Di Caprio ha suscitato scalpore e indignazione nell’opinione pubblica, che non ha esitato a esprimere il proprio disappunto per il presunto coinvolgimento dell’uomo in attività illegali. Le foto sui social che mostravano Di Caprio in posa con orologi di lusso hanno alimentato i sospetti riguardo alla provenienza dei suoi beni e hanno contribuito a creare un clima di diffidenza nei confronti del direttore della pizzeria “Dal Presidente”.
Conclusioni
L’arresto di Massimiliano Di Caprio nell’ambito dell’inchiesta sul clan Contini ha portato alla luce una discrepanza significativa tra il suo reddito dichiarato e lo stile di vita che conduceva. Le autorità stanno indagando per chiarire il coinvolgimento dell’uomo in attività illecite e nel riciclaggio di denaro sporco. L’opinione pubblica segue con interesse gli sviluppi di questa vicenda, che ha suscitato dibattiti e polemiche riguardo alla trasparenza e all’onestà delle persone.
Fonte
Cronaca
Riapre via Kagoshima al Vomero: era chiusa dal 14 ottobre per il crollo di un muro
Riaperta dopo un mese via Kagoshima al Vomero: era stata chiusa per i lavori di messa in sicurezza del terrapieno sovrastante, a rischio crolli.
Dopo i lavori, ha riaperto al traffico via Kagoshima a Napoli, la strada nel quartiere del Vomero chiusa lo scorso 14 ottobre per il crollo di un muro pericolante. Dopo aver terminato l’opera di consolidamento, la strada è stata riaperta nelle scorse ore: si tratta di una arteria cruciale che collega la parte alta del quartiere collinare a via Aniello Falcone con via Tasso, evitando così che il traffico congestionasse tutta la parte bassa della collina.
La chiusura è durata poco più di un mese: come aveva appreso Fanpage.it da fonti qualificate, si era trattato di una chiusura a tempo indefinito, ovvero fino a quando non sarebbe stato messo in sicurezza il terrapieno, ovvero il muro soprastante la strada, dove col tempo sono cresciuti arbusti, cespugli e piante, con il rischio di dissesti e di calcinacci che potrebbero cadere sulle automobili in transito o sui pedoni di passaggio. Un bel caos in zona, vista l’importanza strategica della strada per il traffico veicolare.
Via Kagoshima è anche molto nota per essere la strada intitolata alla omonima città giapponese gemellata con Napoli, che viene celebrata ogni 3 maggio dal 1960 ad oggi. Una somiglianza tale che anche Kagoshima, in Giappone, ha dedicato una lunga strada intitolata a Napoli e al gemellaggio con la città partenopea, che il prossimo anno festeggerà il 65esimo anno di esistenza.
Cronaca
Insegnante picchiata da 30 genitori, la scuola riapre con la vigilanza dei carabinieri
L’aggressione nel plesso Scanzano della scuola Salvati di Castellammare di Stabia; per i genitori si sarebbe resa responsabile di molestie sessuali ma non ci sono riscontri.
Domani mattina, 18 novembre, davanti al plesso di Scanzano della scuola media Salvati, a Castellammare di Stabia (Napoli), ci sarà una gazzella dei carabinieri: precauzione disposta per evitare tensioni alla ripresa delle lezioni, dopo il caos che si era scatenato il 14 novembre, intorno alle 10.30, quando una trentina di genitori avevano aggredito una insegnante di sostegno. È stata la preside dell’istituto, Donatella Ambrosio, a chiedere la presenza delle forze dell’ordine visto che, nonostante siano passati diversi giorni, la situazione in zona resta ancora molto tesa. L’Ufficio scolastico regionale ha disposto l’invio di ispettori, che arriveranno a Scanzano tra lunedì e martedì.
Prof picchiata da 30 genitori a Castellammare di Stabia
L’insegnante di sostegno, che aveva riportato un trauma cranico con prognosi di trenta giorni, non ci sarà. L’aggressione, in pratica una spedizione punitiva di gruppo, sarebbe partita a seguito di alcune voci secondo cui la donna si sarebbe resa responsabile di molestie sessuali ai danni di alcuni alunni; la vicenda si sarebbe limitata al passaparola e non sarebbero emersi riscontri di nessun tipo né ci sono denunce in merito.
I genitori, però, avevano chiesto l’allontanamento della insegnante e avevano minacciato di far ritirare tutti i propri figli dall’istituto. Ieri la preside aveva nuovamente esortato alla calma, condannando la violenza, in particolar modo a scuola, e aggiungendo che ci sono in corso indagini per…
Cronaca
Corsa in autostrada e sorpassi pericolosi, la polizia li ferma: trasportavano droga
Due giovani di 21 e 28 anni sono stati arrestati sull’A30, all’altezza dello svincolo di Nola: avevano droga e soldi, in casa di uno trovate anche munizioni.
Stavano percorrendo l’autostrada ad alta velocità, sorpassando diverse automobili sulla destra. Di certo non un modo per passare inosservato, quello dei due giovani della provincia di Caserta che, proprio per queste manovre, sono stati fermati dalla Polizia Stradale. E, controllati, sono stati trovati in possesso di centinaia di pasticche di ecstasy e altro stupefacente, oltre che di denaro in contante: per entrambi sono scattate le manette, con destinazione carcere in attesa dell’udienza di convalida.
I due, un 21enne e un 28enne, entrambi con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e per possesso di armi, sono stati notati venerdì pomeriggio, 15 novembre, dagli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Caserta Nord lungo l’autostrada A30, all’altezza dello svincolo di Nola. I poliziotti, insospettiti dalla velocità e dalle manovre pericolose tra gli altri automobilisti, ipotizzando che stessero nascondendo qualcosa hanno imposto l’alt per procedere con un controllo.
Nel corso dell’ispezione dell’autovettura sono stati trovati 1.960 euro in contanti, diverse dosi tra cocaina e crack e centinaia di pasticche di ecstasy e MDMA. Gli agenti sono quindi passati alle perquisizioni domiciliari ed è saltato fuori altro: 4 dosi cocaina e materiale per il confezionamento. Il 21enne aveva, inoltre, quattro cartucce calibro 12, motivo per cui è stato denunciato per detenzione illegale di munizionamento. I due arrestati, su disposizione del pm di turno della Procura di…