Cronaca
Condannata a un anno l’ex vetturina per cavallo morto a Caserta
Nel mese di agosto 2020, un cavallo, utilizzato per trainare un calesse turistico sotto il sole cocente, morì alla Reggia di Caserta. Le indagini hanno rivelato che l’animale era stato privato del necessario riposo e delle cure essenziali. Come risultato, l’ex vetturina è stata condannata a un anno di reclusione per il trattamento inumano riservato all’animale.
Le Condizioni Che Hanno Condotto Alla Morte del Cavallo
Secondo le testimonianze raccolte, il cavallo era costretto a lavorare in condizioni estreme, senza pause adeguate o cure veterinarie. Le temperature elevate e lo sforzo continuo hanno avuto un impatto devastante sulla salute dell’animale, portandolo infine alla morte.
Le Indagini e Le Prove Presentate in Tribunale
Durante il processo, sono emerse evidenze schiaccianti delle negligenze dell’ex vetturina. Testimoni oculari e documenti hanno dimostrato che l’animale era costantemente sovraccaricato e non riceveva le cure basilari necessarie per il suo benessere. Gli esperti hanno testimoniato che la morte del cavallo poteva essere evitata con un trattamento adeguato.
La Sentenza e Le Conseguenze
La sentenza ha stabilito un precedente importante per la tutela degli animali impiegati nel settore turistico. La condanna a un anno di reclusione per l’ex vetturina sottolinea la necessità di trattare gli animali con rispetto e di garantire loro condizioni di lavoro adeguate. Questo caso ha messo in luce l’urgenza di leggi più rigide e di controlli più frequenti per evitare futuri episodi di abusi sugli animali.
Reazioni del Pubblico e delle Organizzazioni per i Diritti degli Animali
La reazione del pubblico è stata di forte indignazione nei confronti del trattamento riservato al cavallo. Diverse organizzazioni per i diritti degli animali hanno espresso soddisfazione per la sentenza, considerandola un passo avanti nella lotta contro gli abusi. Tuttavia, hanno anche sollevato l’importanza di monitorare continuamente le condizioni di lavoro degli animali in ambito turistico.
Misure Future per Proteggere gli Animali
Questo caso ha spinto molti a chiedere un cambiamento nelle leggi che regolamentano l’uso degli animali nel turismo. Proposte includono l’adozione di standard più rigidi, l’introduzione di pene più severe per chi maltratta gli animali e l’implementazione di sistemi di monitoraggio più efficaci.
Per ulteriori dettagli su questo caso tragico, puoi leggere l’articolo completo [qui](https://www.fanpage.it/napoli/cavallo-morto-nella-reggia-di-caserta-condannata-a-un-anno-di-reclusione-lex-vetturina/).
![Cavallo Getty](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/4/2019/07/cavallo-getty-300×225.jpg)
Fonte
Cronaca
Ragazzo ucciso a Napoli, Fratelli d’Italia se la prende con Saviano e Gomorra
aggiornamento
9 Novembre 2024
21:03
La morte del diciottenne Arcangelo Correra a Napoli diventa terreno di scontro politico. Fdi attacca lo scrittore Saviano.
Uno dei protagonisti della serie tv Gomorra, sul set
Fratelli d’Italia in Campania commenta la vicenda dell’ennesimo ragazzo ucciso a colpi di pistola a Napoli, Arcangelo Correra, 18 anni, puntando l’indice accusatorio sulla serie tv “Gomorra”, 5 stagioni andate in onda dal 2014 al 2021 e con l’ispiratore della saga, lo scrittore Roberto Saviano, autore dell’omonimo romanzo-besteller e co-sceneggiatore sia del film di Matteo Garrone che del prodotto televisivo.
A parlare è Antonio Iannone, commissario di Fratelli d’Italia in Campania: «Dobbiamo inevitabilmente constatare che la ‘Gomorra’ di Saviano ha favorito i fenomeni di emulazione criminale rendendo i suoi personaggi eroi o miti tra i più giovani, specie tra quelli delle famiglie più disagiate» accusa.
Saviano aveva accusato il centrodestra e il decreto Caivano sulla devianza giovanile. Iannone replica: «Anche oggi Saviano non ha perso l’occasione per mettersi in mostra di fronte a tragedie giovanili che proprio la sua ‘cultura’ ha contribuito a creare. Di fronte a questi drammatici episodi confermiamo il nostro impegno che si e’ tramutato in provvedimenti come quello su Caivano che, al contrario delle parole pericolose di Saviano, stanno ponendo le basi per…
Cronaca
Scossa di terremoto 2.8 stasera in zona Vesuvio alle 20.09, avvertita nei comuni dell’area
Terremoto nella zona Vesuviana magnitudo 2.8 poco dopo le ore 20 di sabato 9 novembre.
Una scossa di terremoto nella zona vesuviana magnitudo 2.8 è stata avvertita oggi, sabato 9 novembre, alle ore 20.09. Residenti nella zona di Torre Del Greco e Torre Annunziata riferiscono di aver percepito distintamente l’evento tellurico. L’oscillazione dei sismografi dell’Osservatorio Vesuviano è particolarmente chiara nel sismografo Vesuvio Bunker Sud. La scossa 2.8 scala Richter era a 1 km di profondità, localizzata con epicentro nell’area Alto Vesuvio Riserva naturale statale Tirone.
Essendo in un’area totalmente diversa della provincia di Napoli, non è legato al bradisismo dell’area Flegrea ma ad altre situazioni vulcaniche proprie, appunto, dell’area intorno al Vesuvio. Proprio oggi e ieri c’erano state due lievi, ma avvertite distintamente dai residenti, scosse nella zona Flegrea, area Solfatara.
Cronaca
Per l’omicidio del 18enne Arcangelo Correra si costituisce il cugino Renato Caiafa, fratello di giovane ucciso nel 2020
Ad una svolta le indagini sulla morte del 18enne ucciso in via Tribunali. Si va verso il fermo del 19enne Renato Caiafa, suo cugino.
Arcangelo Correra, morto a 18 anni
Una storia che si intreccia con un’altra, sangue su sangue. Cognomi che drammaticamente ricorrono e non solo sullo Sdi, la banca dati delle forze dell’ordine usata per i controlli sui precedenti penali, ma anche negli archivi dei giornali, nella cronaca nera.
La vicenda tragica di Arcangelo Correra, 18 anni, incensurato, morto a causa di un proiettile alla testa esploso nella notte di sabato 9 novembre in via Tribunali a Napoli, s’intreccia con quella della famiglia Caiafa. Il motivo è presto detto: Renato Caiafa, cugino della vittima, 19 anni, è il giovane che da stamattina è in Questura, a Napoli, per rispondere di questa morte. Si è presentato spontaneamente, ed è stato interrogato per ore dalla Squadra Mobile della Polizia di Napoli.
Caiafa è il cugino di Correra. Parentele “alla meridionale” dice un investigatore napoletano, poiché non sarebbe parente di primo grado. Caiafa, soprattutto, è un cognome che non può far venire alla memoria un’altra ferita della Napoli dei giovani spezzati troppo in fretta. Renato Caiafa, presunto responsabile di quanto accaduto, è il fratello di Luigi Caiafa, morto 4 anni fa nel 2020, a 17 anni, nel corso di una rapina in via Duomo.
Lo zio di Arcangelo, ucciso a Napoli: “Non aveva nemici, amava il calcio, non le armi. Averlo perso ci distrugge”
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