Cronaca
Cadavere di Giovanni Di Gennaro trovato in auto a Qualiano, inchiesta aperta
<h3>Trovato il Corpo di Giovanni Di Gennaro: L’Ex Pizzaiolo Sconvolge La Città
Il corpo senza vita di Giovanni Di Gennaro, ex pizzaiolo molto noto in città, è stato rinvenuto questa mattina all’interno della sua automobile. La tragica scoperta ha scosso profondamente la comunità locale. La Procura di Napoli Nord ha immediatamente avviato un’indagine sulla misteriosa morte di Giovanni, sollevando numerose domande in attesa di risposte.
Dettagli Sulla Scoperta
Questa mattina, il corpo di Giovanni Di Gennaro, 41 anni, è stato trovato all’interno della sua auto parcheggiata a Qualiano. L’ex pizzaiolo era molto conosciuto e apprezzato nella sua comunità, rendendo la sua morte un evento ancora più doloroso per chi gli era vicino. Le circostanze del ritrovamento hanno spinto le autorità locali ad avviare un’inchiesta per far luce sulla vicenda.
L’Indagine della Procura
La Procura di Napoli Nord ha preso immediati provvedimenti, aprendo un’inchiesta per indagare a fondo sulle cause della morte di Giovanni. Al momento, non sono stati rivelati dettagli ulteriori, e l’inchiesta è in una fase iniziale. Si attendono gli esiti delle analisi forensi e delle autopsie per chiarire le dinamiche dell’accaduto.
Una Comunità in Lutto
La notizia della morte di Giovanni ha lasciato sconvolta l’intera comunità di Qualiano. Conosciuto e stimato da molti, Giovanni era un punto di riferimento nel quartiere. I cittadini si sono stretti attorno alla famiglia Di Gennaro, manifestando il loro sostegno e partecipazione al dolore della famiglia.
Prossimi Aggiornamenti
In attesa dei risultati delle indagini, la comunità rimane col fiato sospeso. Le autorità invitano chiunque abbia informazioni utili a farsi avanti, nella speranza di accelerare l’inchiesta e fornire delle risposte definitive sulla tragica morte di Giovanni Di Gennaro.
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, puoi consultare l’articolo originale: [Continua a leggere](https://www.fanpage.it/napoli/cadavere-trovato-in-unauto-a-qualiano-e-giovanni-di-gennaro-41-anni-aperta-uninchiesta/).
L’intera città attende con apprensione di conoscere la verità su questa triste vicenda che ha colpito il cuore della comunità.
Fonte
Cronaca
Falsi Pomodorini del Piennolo, sequestrati 35 chili di prodotti illegali nel Napoletano
La scoperta a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli: i pomodori venivano venduti come Pomodorini del Piennolo, ma non lo erano.
Erano venduti come pomodorini del Piennolo ma in realtà non lo erano affatto: sono 35 i chili sequestrati dai carabinieri del Parco Nazionale del Vesuvio di San Sebastiano al Vesuvio, intervenuti assieme ai ai militari del Nucleo Carabinieri Parco di Ottaviano. Il sequestro è avvenuto a Sant’Anastasia, all’interno di una ditta che utilizzava la denominazione di origine protetta dei Pomodorini del Piennolo pur non essendo la titolare iscritta nel circuito dell’organismo di controllo agroqualità, né al consorzio di tutela del prodotto vesuviano.
Dopo accurati controlli, i carabinieri hanno trovato circa sei scatole di cartone per confezione e tutte con la dicitura di “Pomodorino del Piennolo” e con all’interno pomodorini freschi già confezionati, 400 etichette con la dicitura di “Pomodorino del Piennolo” ed altri grappoli di pomodorini freschi muniti di etichetta anche in questo caso: un totale di 35 chili di prodotti pronti ad essere venduti nonostante avessero false etichettature. Alla fine, è scattato il sequestro da parte dei militari dell’Arma. Per la titolare, una multa pari a 4mila euro.
Cronaca
“Arcangelo mi sfidava a sparare”: Renato Caiafa resta in carcere, può condizionare gli amici
Il gip non ha convalidato il fermo per Renato Caiafa ma ha disposto il carcere: la sua versione e quella degli amici vengono ritenute inverosimili, per il giudice l’arma era già in possesso dei giovani.
A sinistra Renato Caiafa, a destra Arcangelo Correra
La versione di Renato Caiafa sul ritrovamento dell’arma viene ritenuta totalmente inverosimile dagli inquirenti, secondo i quali anche gli amici hanno concordato una versione di comodo per non ammettere che quella pistola era già nelle disponibilità del gruppetto: è il ragionamento del gip che, pur non convalidando il fermo, ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 19enne, in carcere per la detenzione e l’uso della pistola e indagato per la morte dell’amico, Arcangelo Correra, raggiunto da un proiettile in fronte nella notte del 9 novembre nel centro di Napoli, adiacente a via dei Tribunali.
Il ritrovamento della pistola
Renato Caiafa, prima agli inquirenti e agli investigatori e successivamente al gip, ha raccontato di non avere mai visto prima quella pistola. Di averla trovata in piazzetta Sedil Capuano, dove spesso stava con gli amici, e di averla impugnata credendo che si trattasse di una replica, di un giocattolo. Di averla maneggiata mentre Arcangelo, mostrando il petto, lo sfidava. E che si sarebbe accorto di avere tra le mani una pistola vera soltanto dopo il colpo, partito involontariamente, e dopo avere visto il sangue dell’amico.
Innanzitutto, rileva il giudice, quella pistola ha un grosso valore per i criminali, essendo un’arma con matricola abrasa, quindi non rintracciabile, e dotata di un caricatore esteso che può contenere 26 cartucce; di…
Cronaca
Rompono la serranda del supermercato e fuggono con 25mila euro di bottino: caccia alla banda
Furto in un supermercato, banditi portano via una cassaforte con 25mila euro all’interno a Sperone, in provincia di Avellino. Nella notte un colpo simile anche a Montoro.
I carabinieri sul luogo del furto, davanti al supermercato
Un bottino di quasi 25mila euro quello di un colpo in un supermercato di Sperone, in provincia di Avellino: ed ora è caccia alla banda di sei persone che nella notte hanno colpito in via Carlo Marx, scappando a bordo di un’Audi A3, dopo aver forzato la serranda metallica ed aver portato via la cassaforte all’interno del supermercato. Il bottino è di circa 25mila euro: i carabinieri, allertati da una chiamata al 112, hanno eseguito i rilievi del caso, riscontrando che a compiere il furto sarebbero state sei persone, con volto travisato e guanti, giunti a bordo della stesa Audi A3 con la quale poi dopo il colpo si sono allontanati. Le indagini sono in corso da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Baiano e della Stazione di Avella anche attraverso l’ausilio delle immagini del sistema di videosorveglianza del supermercato.
Nella stessa notte, a Montoro, in via Municipio c’è stato un altro colpo simile, al momento senza collegamenti diretti con quanto accaduto a Sperone, distante diversi chilometri: in questo caso, sarebbero stati cinque i soggetti, anche loro con viso coperto e guanti, giunti a bordo di un’autovettura BMW, che anche in questo caso hanno prima tagliato la serranda e poi rotto la porta scorrevole in vetro, riuscendo ad entrare nell’esercizio commerciale ed asportando la cassa automatica. Qui il danno è ancora in corso di quantificazione: le indagini sono state affidate…