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Cronaca

Arrestato il cugino dell’ex boss La Torre per estorsioni a Mondragone

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Arrestato il cugino dell’ex boss La Torre per estorsioni a Mondragone

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Torna in Carcere Francesco Tiberio La Torre, Coinvolto in Estorsioni a Mondragone

Francesco Tiberio La Torre, cugino dell’ex capo clan Augusto La Torre, è stato arrestato nuovamente. L’accusa è di aver estorto denaro a un imprenditore e richiesto 50mila euro a un politico nel comune di Mondragone.

Le Accuse di Estorsione

Secondo le indagini, La Torre avrebbe preso di mira un imprenditore locale, imponendogli con la forza il pagamento di ingenti somme di denaro. Tale comportamento, caratterizzato da intimidazioni e minacce, è solo una delle ragioni del suo arresto.

Richiesta di 50mila Euro a un Politico

Oltre all’estorsione nei confronti dell’imprenditore, La Torre avrebbe chiesto 50mila euro a un politico di Mondragone. Questo ulteriore episodio ha contribuito ad aggravare la sua posizione giudiziaria, portando al suo ritorno in carcere.

Coinvolgimento Familiare e Rischi del Clan

Francesco Tiberio La Torre è strettamente legato a una delle più note famiglie della criminalità organizzata della zona. Suo cugino, Augusto La Torre, è un ex capo clan, il che sottolinea la pericolosità delle sue azioni e il rischio che rappresenta per la comunità.

Le Conseguenze Legali

L’arresto di La Torre e le accuse di estorsione non solo evidenziano l’importanza della lotta contro la criminalità organizzata, ma rappresentano anche un monito per altri membri delle famiglie mafiose. Le forze dell’ordine e la magistratura continuano a perseguire con determinazione chiunque sia coinvolto in attività illecite.

Per maggiori dettagli, [continua a leggere](https://www.fanpage.it/napoli/arrestato-il-cugino-dellex-boss-la-torre-estorsioni-a-politico-e-a-imprenditore-a-mondragone/).

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Cronaca

Napoli in piazza contro le armi in mano ai ragazzini: “Con 80 euro si compra on-line una pistola finta”

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Napoli in piazza contro le armi in mano ai ragazzini: “Con 80 euro si compra on-line una pistola finta”

In piazza operatori sociali, mondo cattolico e istituzioni contro al diffusione delle armi in città. Il “Decreto Caivano” considerato inutile, chiedono più risorse e non distinguere tra giovani “buoni e cattivi”.

Circa 500 persone si sono ritrovate a Piazza del Gesù nel centro di Napoli per manifestare contro la diffusione delle armi tra i giovani. I fatti di cronaca delle ultime settimane hanno acceso i riflettori su un fenomeno che sta insanguinando la città.

Prima la morte di Emanuele Tufano a 15 anni, ucciso a colpi di pistola, poi l’omicidio del giovane Santo Romano, 19 anni, freddato in piazza a San Sebastiano al Vesuvio al culmine di una lite per futili motivi, infine la morte di Arcangelo Correra, 18 anni, colpito da un proiettile alla testa in via dei Tribunali in circostanze ancora da chiarire.

Una sequenza impressionante di fatti di sangue che ha scosso la città. Operatori sociali, intellettuali, ma anche rappresentanti istituzionali hanno risposto all’appello lanciato da moltissime associazioni, tra cui Libera e Alex Zanotelli. In piazza anche un messaggio dell’arcivescovo Mimmo Battaglia. Il Sindaco: “Quello che abbiamo messo in campo non è sufficiente”.

L’influencer americano in giro per Napoli accusa: “Sembra una favela”

Una pistola scacciacani costa 80 euro

L’arma viene mostrata in piazza dal palco da Gianfranco Wurzburger, animatore dell’associazione Asso.Gio.Ca, che opera nel Rione Mercato. È una pistola, pesante, uguale…

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Cronaca

Lo zio di Arcangelo, ucciso a Napoli: “Non aveva nemici, amava il calcio, non le armi. Averlo perso ci distrugge”

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Lo zio di Arcangelo, ucciso a Napoli: “Non aveva nemici, amava il calcio, non le armi. Averlo perso ci distrugge”

Parla Gaetano, lo zio di Arcangelo Correra, il 18enne ammazzato in via Tribunali a Napoli: “La parola nemico in Arcangelo non esisteva”
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Uomo giù dal tetto di un capannone a San Giovanni a Teduccio, volo di 6 metri, è gravissimo

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Uomo giù dal tetto di un capannone a San Giovanni a Teduccio, volo di 6 metri,  è gravissimo

Sessantaquattrenne precipita da capannone durante lavori di riparazione. È in gravissime condizioni all’ospedale del Mare.

Ennesima tragedia sul lavoro a Napoli, I carabinieri sono intervenuti al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare per la segnalazione di un incidente.

Da una prima sommaria ricostruzione, tutta ancora da verificare, il personale del 118 aveva trasferito nel pronto soccorso un 64enne che in via Principe di Sannicandro, all’angolo con corso San Giovanni, strada principale del quartiere San Giovanni a Teduccio, mentre stava effettuando dei lavori su un tetto di capannone della famiglia sarebbe caduto da un’altezza di circa 6 metri. L’uomo è stato portato in codice rosso all’ospedale, è intubato ed  è considerato in pericolo di vita. Indagini in corso da parte dei carabinieri impegnati nel ricostruire la dinamica.

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