Cronaca Giudiziaria
Nicola Schiavone: Sandokan collabora? Dica la verità.
Francesco Schiavone collabora? Bene, potrà dire la sua verità, io sto tranquillo
L’imprenditore 70enne Nicola Schiavone ha rassicurato i giornalisti presenti all’aula del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, durante il processo per gli appalti Rfi, in attesa dei verbali del neo pentito Francesco Schiavone.
Schiavone, già processato e assolto nel caso “Spartacus”, si mostra sereno di fronte alla stampa. Le accuse di connivenza con i clan sono state escluse sia dal Riesame che dalla Cassazione, anche durante le fasi investigative di questo processo.
“Non rinnego, ne potrei farlo, l’amicizia che avevamo da bambini. Abitavamo vicini, con genitori agricoltori e porte sempre aperte. Ma per il resto sono tranquillo, sono andato via dal paese più di quarant’anni fa. Ho già affrontato altri processi dimostrando la mia estraneità alle accuse.”, dichiara Schiavone.
La società del 1981 “Scen”, della quale Francesco Schiavone era socio, si è sciolta dopo un solo lavoro a Capri e l’elenco dei soci era stato esaminato dalla prefettura. Schiavone che collabora? È positivo, in molti processi si è parlato di lui e adesso potrà dire la sua versione e contribuire alla verità. “Sono tranquillo.”, afferma Schiavone.
“Il ‘lievito madre’ menzionato da Giuseppina Nappa? Ma fui io stesso a usare quella definizione nel processo Spartacus. Ho esperienza e professionalità accumulata in tanti anni. Mi lascio scivolare il fango addosso, dimostriamo la realtà dei fatti con le carte alla mano.”, sottolinea Schiavone.
Il processo e le testimonianze
Durante il processo, vengono sentiti testimoni della Procura, tra cui un commercialista e un carabiniere. La richiesta di celebrare l’udienza a porte chiuse è stata respinta dal magistrato per garantire il principio di pubblicità stabilito dal codice di procedura penale.
Il processo riprenderà il 15 maggio, con l’interrogatorio di sei collaboratori di giustizia, ma non di Schiavone.
