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Cronaca

Napoli: carcere confermato a Mario De Simone, presunto killer di Salvatore Coppola

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Napoli: carcere confermato a Mario De Simone, presunto killer di Salvatore Coppola

Il fermo di Mario De Simone per l’omicidio di Salvatore Coppola

Il gip del Tribunale di Napoli ha convalidato il fermo di Mario De Simone, 64enne arrestato due giorni fa per l’omicidio di Salvatore Coppola, avvenuto lo scorso 12 marzo a San Giovanni a Teduccio.

Accuse e movente ipotizzato

De Simone è accusato di essere stato il sicario ingaggiato dal clan Mazzarella per eliminare Coppola, ex collaboratore di giustizia e ingegnere di 66 anni. Il movente ipotizzato dagli inquirenti è legato ad affari illeciti, in particolare alle aste giudiziarie.

Le indagini e l’arresto

Le indagini, coordinate da tre pm della DDA, hanno portato all’arresto di De Simone, che aveva fatto perdere le sue tracce dopo l’omicidio. L’uomo è stato fermato dalla Squadra Mobile di Napoli su disposizione della DDA. Gli indizi a suo carico includono l’utilizzo di un’auto rubata per compiere l’agguato e la pianificazione accurata dell’azione.

Il passato di Salvatore Coppola

Salvatore Coppola aveva iniziato a collaborare con la giustizia nel 2009, dopo essere stato coinvolto in un’inchiesta sul riciclaggio di denaro. Aveva poi interrotto la collaborazione e ripreso la sua attività professionale a San Giovanni a Teduccio. Negli anni aveva avuto contatti con il clan Mazzarella, fornendo loro informazioni utili per le loro attività illecite, soprattutto in materia di aste giudiziarie e immobiliari.

Dettagli sull’omicidio

Coppola è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca mentre si trovava nel parcheggio del suo ufficio. Gli inquirenti stanno continuando le indagini per identificare eventuali complici di De Simone e per chiarire con ancora maggiore precisione il movente dell’omicidio.

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All’aeroporto di Napoli Capodichino parte il “face pass”, il riconoscimento facciale

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All’aeroporto di Napoli Capodichino parte il “face pass”, il riconoscimento facciale

Al via il progetto pilota: sarà possibile imbarcarsi attraverso il sistema biometrico di riconoscimento facciale all’aeroporto di Napoli Capodichino.

Il sistema biometrico di riconoscimento facciale entra in funzione all’aeroporto di Napoli Capodichino: il progetto pilota ha preso il via quest’oggi per i passeggeri del volo Lufthansa LH335 partito alle 15.50 dal capoluogo partenopeo e diretto a Francoforte sul Meno, in Germania. Il sistema Face Pass permetterà di “snellire” i temi del check-in e per ora è, come detto, solo un progetto pilota: ma tutto lascia credere che presto diventerà il sistema più efficiente per consentire un rapido e sicuro imbarco sui voli. Per utilizzarlo, al momento, è necessario registrarsi ai totem posti vicino ai check-in di Lufthansa, dove si potrà registrare la propria carta d’imbarco, il proprio documento e la scansione del volto. Quindi, attraverso un percorso guidato, l’imbarco avviene in modalità self, senza presentare altri documenti e dunque potendo imbarcarsi più velocemente rispetto a quanto avviene oggi.

“Il nostro obiettivo è accelerare la spinta innovativa ed evolutiva della transizione digitale, estendendo progressivamente il riconoscimento biometrico a tutti i passeggeri in partenza, per migliorare la soddisfazione dei viaggiatori, semplificare i processi ed ottimizzare sicurezza ed efficienza operativa”, ha spiegato Roberto Barbieri, amministratore delegato di Gesac. “Il lancio del sistema di riconoscimento biometrico all’aeroporto di Napoli rappresenta un passo importante verso la modernizzazione e la semplificazione dell’esperienza di viaggio per i nostri passeggeri. Siamo…

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Incidente a Vico Equense, Alessia Piccirillo muore a 19 anni: lutto a Castellammare

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Incidente a Vico Equense, Alessia Piccirillo muore a 19 anni: lutto a Castellammare

Morta la 19enne rimasta vittima di un incidente stradale la notte di domenica a Vico Equense. Era ricoverata all’Ospedale del Mare di Napoli.

Immagine di repertorio

Lutto a Castellammare di Stabia per la morte di Alessia Piccirillo, la ragazza di 19 anni rimasta coinvolta in un tragico incidente stradale avvenuto la notte tra sabato 16 e domenica 17 novembre scorsi, è deceduta purtroppo questa mattina, martedì 19 novembre, mentre era ricoverata all’Ospedale del Mare di Napoli, in gravi condizioni. La sua scomparsa ha scosso profondamente tutta la comunità della penisola Sorrentina, che si è stretta nel lutto e nel dolore attorno alla famiglia per la terribile e prematura perdita.

Alessia è la seconda vittima dell’incidente stradale di Vico Equense

Nello stesso incidente ha perso la vita anche il 18enne Simeon Dimitrov. I due giovani erano in sella ad una moto, guidata dal ragazzo sulla strada statale Sorrentina SS145, quando, per motivi ancora da chiarire, il conducente ha perso il controllo del mezzo, all’altezza del Bikini,  andandosi a schiantare contro un muretto. L’impatto è stato molto violento ed il ragazzo, originario di Castellammare, purtroppo, è deceduto sul colpo mentre la 19enne è stata trasferita nell’ospedale del Mare dove è stata ricoverata in pericolo di vita per tre giorni. Sulla vicenda sono aperte le indagini dei carabinieri.

Purtroppo, però, la ragazza anche lei di Castellammare di Stabia non ce l’ha fatta. Si è spenta questa mattina, a seguito delle ferite riportate. In questi giorni si erano moltiplicati gli appelli a pregare per la vita della giovane. Tantissime persone si erano strette attorno…

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Cronaca

Esplosione Ercolano, fabbrica di botti intestata a 13enne: “Operai vittime di imprenditore senza scrupoli”

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Esplosione Ercolano, fabbrica di botti intestata a 13enne: “Operai vittime di imprenditore senza scrupoli”

L’immobile in cui si trovava la fabbrica di fuochi d’artificio abusiva esplosa ad Ercolano (Napoli) uccidendo tre giovani era formalmente intestato a una 13enne; il sindaco Buonajuto: “Proprietario aveva impedito i controlli ai vigili”.

L’immobile in cui si trovava la fabbrica di fuochi d’artificio esplosa ieri ad Ercolano (Napoli) è intestato a una ragazzina di 13 anni. È quello che hanno scoperto gli inquirenti indagando sulla tragedia che, nel primo pomeriggio di ieri, è costata la vita a tre giovani: Samuel Tafciu, 18 anni, e le gemelle Sara e Aurora Esposito, di 26. Era tutto illegale e senza autorizzazioni, una polveriera in cui si producevano botti tipo “Kobra”, i grossi petardi tra i più venduti per Capodanno.

Il reale proprietario dell’edificio è il padre della piccola, un napoletano di 38 anni: è stato denunciato per omicidio colposo plurimo aggravato, disastro colposo e per detenzione illecita materiale esplodente. Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha riferito che la Polizia Municipale aveva tentato di controllare la costruzione per motivi urbanistici e che il proprietario non lo aveva consentito.

L’esplosione, su cui sono ancora in corso accertamenti, risale alle 15 circa di ieri, 18 novembre. Dentro si trovavano il 18enne e le due gemelle. La fabbrica era in contrada Patacca, strada stretta che si trova al confine tra Ercolano, San Sebastiano al Vesuvio e San Giorgio a Cremano. Attività fantasma, nascosta tra le case: era totalmente illegale e i tre erano al primo giorno di lavoro, ovviamente in nero.

Chi erano Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu, le…

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