Seguici sui Social

Cronaca

Incendio Venere degli Stracci, processo d’Appello per condannato Simone Isaia a 4 anni, Napoli.

Pubblicato

il

Incendio Venere degli Stracci, processo d’Appello per condannato Simone Isaia a 4 anni, Napoli.

Un giovane di 32 anni è stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione e al pagamento di una multa di 4mila euro. Il processo d’Appello partirà giovedì 4 aprile.

La vicenda dell’incendio alla Venere degli Stracci a Napoli

La sentenza riguarda il caso dell’incendio che ha coinvolto la famosa opera artistica della Venere degli Stracci a Napoli. Simone Isaia è stato riconosciuto colpevole e ora si affronterà il processo d’Appello per riesaminare il caso.

La condanna e le implicazioni future

La condanna a 4 anni di reclusione e alla multa rappresenta un importante passo nella vicenda giudiziaria legata all’incendio della Venere degli Stracci. L’apertura del processo d’Appello il 4 aprile potrebbe portare a nuovi sviluppi e valutazioni sulla vicenda.

Resta da vedere come si evolverà la situazione e se verranno fornite ulteriori informazioni su quanto accaduto e sul coinvolgimento di Simone Isaia nell’incidente. Continuate a seguire gli aggiornamenti per avere ulteriori dettagli sulla vicenda.

Fonte

Continua a leggere

Cronaca

Bimba di 7 anni al Pronto Soccorso con proiettile nella spalla: il papà stava usando la pistola in casa

Pubblicato

il

Bimba di 7 anni al Pronto Soccorso con proiettile nella spalla: il papà stava usando la pistola in casa

Il proiettile sarebbe partito per sbaglio dalla pistola che il padre stava maneggiando nel soggiorno, ferendo la figlia. Il 46enne è stato denunciato.

Immagine di repertorio

Una bimba di 7 anni è finita al Pronto Soccorso di Villa Betania con un proiettile conficcato nella spalla. Le indagini della Squadra Mobile della Polizia di Stato hanno ricostruito che il colpo sarebbe partito dalla pistola che il papà stava maneggiando mentre si trovava nella sala da pranzo dell’abitazione. Il proiettile sarebbe andato a colpire la figlia che, in quel momento, si trovava in una stanza adiacente. La mamma inizialmente aveva fornito una versione diversa, raccontando che la bimba era rimasta ferita da una pallottola vagante mentre giocava nei giardinetti con gli amichetti. Ma i poliziotti si sono insospettiti e hanno approfondito la vicenda. Alla fine la mamma ha fornito la nuova versione. Il padre della bambina, fino a quel momento irreperibile, si è poi presentato presso l’abitazione dove, in presenza dei poliziotti, ha confermato la versione della moglie e ammesso le sue responsabilità.

Il padre della bimba è stato denunciato

L’episodio è accaduto nel quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale della città. I poliziotti hanno poi denunciato all’Autorità Giudiziaria il 46enne, con precedenti penali e ritenuto contiguo ad ambienti di criminalità organizzata della zona, per lesioni colpose e detenzione abusiva di armi da fuoco, aggravati dal metodo mafioso.

La mamma aveva raccontato che era stata colpita da pallottola vagante

Le indagini sono partite quando all’Ospedale Villa Betania di Ponticelli una bimba…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Telefonini nascosti nel pacco di biscotti: scoperta al carcere minorile di Nisida

Pubblicato

il

Telefonini nascosti nel pacco di biscotti: scoperta al carcere minorile di Nisida

Due cellulari nascosti in un pacco di biscotti sequestrati dalla polizia penitenziaria del Carcere minorile di Nisida a Napoli.

Immagine di repertorio

Due cellulari nascosti in un pacco di biscotti scoperti nel campetto di calcio all’esterno del carcere minorile di Nisida, a Napoli. A scoprirli sono stati gli agenti della Polizia Penitenziaria, che, subito dopo aver ritrovato il pacco sospetto, hanno sequestrato i dispositivi. Secondo gli investigatori, i due telefonini potevano forse essere destinati ai giovani detenuti del penitenziario minorile. Al momento non si esclude il coinvolgimento di terze persone che avrebbero introdotto fraudolentemente i telefoni affinché fossero utilizzati dai ragazzi detenuti. A segnalare l’accaduto è il sindacato di polizia penitenziaria Uspp, con il segretario regionale Ciro Auricchio e il presidente Giuseppe Moretti: “Vogliamo il nostro apprezzamento al personale dell’istituto penale minorile di Nisida che quotidianamente opera per garantire fermamente l’ordine e la sicurezza interni, senza mai perdere di vista la propria vocazione trattamentale e rieducativa”.

Il sindacato USPP: “Bisogna potenziare la schermatura in carcere”

Il sindacato Uspp è intervenuto sul tema dell’introduzione fraudolenta dei telefoni cellulari negli istituti. È stata avanzata una richiesta alle istituzioni:

“Chiediamo di potenziare la schermatura delle sezioni, previa idonea valutazione dei rischi eventualmente correlati e così pure intensificare le attività di controllo e di prevenzione. Per l’efficacia di tali ultime attività volte a garantire l’ordine e la sicurezza interni, riteniamo altrettanto necessario un…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Emanuela Chirilli ha cercato di salvarsi uscendo dalla stanza in fiamme, cosa sappiamo dell’incendio a piazza Municipio

Pubblicato

il

Emanuela Chirilli ha cercato di salvarsi uscendo dalla stanza in fiamme, cosa sappiamo dell’incendio a piazza Municipio

Il corpo della 27enne trovato sul pavimento tra il letto e la porta della camera della casa vacanze. Salma sequestrata, disposta l’autopsia.

A sinistra, la casa vacanze in fiamme a piazza Municipio. A destra Emanuela Chirilli, la vittima

Avrebbe cercato di salvarsi uscendo in fretta dalla stanza in fiamme Emanuela Chirilli, la ragazza pugliese a Napoli per un giorno, morta nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29, in un incendio scoppiato in una casa vacanze a piazza Municipio. Il corpo della giovane sarebbe stato ritrovato sul pavimento, tra il letto e la porta della camera che aveva affittato per una sola notte. La ragazza, quindi, secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essersi svegliata nel corso della notte ed essersi accorta dell’incendio in corso, cercando di raggiungere la maniglia per trovare la fuga, ma non ci sarebbe riuscita in tempo. Forse la stanza era invasa dal fumo ed era difficile orientarsi, o forse la giovane era troppo debole. La morte, secondo le prime informazioni, sarebbe stata causata da asfissia per l’anidride carbonica che saturava la stanza. Solo ipotesi, al momento, è bene precisare, perché bisognerà aspettare il prosieguo delle indagini e i successivi accertamenti per avere una ricostruzione puntuale dell’accaduto.

Le indagini sulla morte di Emanuela Chirilli, vittima di incendio a Napoli

Emanuela Chirilli era residente a Lecce, in Puglia, avrebbe compiuto 28 anni a dicembre. Lavorava con i bambini ed era una ragazza indipendente. Non si sa il motivo della sua visita a Napoli, se per turismo o per incontrare qualcuno. La mamma pensava che la ragazza fosse ancora a Lecce, quando ha appreso della…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]