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Cronaca

Ex picchia donna davanti a madre, sviene. Ferite documentate in foto, arresto.

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Ex picchia donna davanti a madre, sviene. Ferite documentate in foto, arresto.

La violenza domestica continua a essere un problema diffuso in molte comunità, compresa quella dei Colli Aminei di Napoli. Nel recente caso di una donna 33enne che è stata brutalmente picchiata dal suo ex fidanzato, questo fenomeno ha colpito ancora una volta vicino a casa nostra. La vittima è stata portata in ospedale con 40 giorni di prognosi a causa delle ferite subite, e le immagini delle sue lesioni sono state consegnate ai carabinieri come prova dell’aggressione. L’aggressore, un uomo di 48 anni originario di Napoli, è stato arrestato e dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla legge.

La gravità della violenza domestica

La violenza domestica è un problema serio e diffuso che colpisce milioni di donne in tutto il mondo ogni anno. Si tratta di un abuso fisico, psicologico o emotivo perpetrato all’interno delle mura domestiche da parte di un partner intimo o ex partner. Le vittime di questo tipo di violenza spesso si trovano in situazioni di grande pericolo, con conseguenze devastanti per la loro salute e benessere psicologico. È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema e offrire supporto alle vittime in modo che possano uscire da situazioni di abuso e ricostruire la propria vita.

Le conseguenze della violenza domestica

Le conseguenze della violenza domestica possono essere devastanti per le vittime coinvolte. Oltre alle lesioni fisiche immediate, che possono richiedere cure mediche urgenti e periodi di riabilitazione, le vittime possono anche sviluppare gravi problemi emotivi e psicologici a lungo termine. L’abuso costante e la paura costante possono portare a sintomi di ansia, depressione, disturbi da stress post-traumatico e altro ancora. Inoltre, le vittime di violenza domestica spesso si sentono isolate e impotenti, incapaci di chiedere aiuto o di trovare una via d’uscita dalla situazione abusiva.

L’importanza della denuncia e del supporto alle vittime

È fondamentale che le vittime di violenza domestica si sentano supportate nella denuncia del proprio aggressore e nel cercare aiuto per uscire da una situazione pericolosa. Gli organismi di supporto e le organizzazioni non governative offrono una vasta gamma di servizi, tra cui rifugi sicuri, consulenza psicologica, assistenza legale e altro ancora, per aiutare le vittime a ricostruire la propria vita e a superare gli effetti dell’abuso subito. È importante che l’opinione pubblica prenda posizione contro la violenza domestica e offra sostegno e solidarietà alle vittime, affinché possano sentirsi ascoltate e protette. Soltanto unendo le forze e lavorando insieme possiamo porre fine a questo orribile fenomeno e creare comunità più sicure e accoglienti per tutti i loro membri.

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Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

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Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.

È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.

L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.

Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…

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Carabinieri nel centro commerciale, sospese le licenze di 8 negozi per lavoratori in nero

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Carabinieri nel centro commerciale, sospese le licenze di 8 negozi per lavoratori in nero

Lavoratori in nero, sospese le licenze per otto negozi all’interno di un Centro Commerciale napoletano. La scoperta dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro.

Immagine di repertorio

Lavoratori in nero all’interno di alcuni negozi di un noto centro commerciale prossimo all’apertura in provincia di Napoli. La scoperta è stata fatta dai Carabinieri del Gruppo Tutela e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, guidati dal Direttore della Direzione Interregionale del Lavoro del Sud Italia Giuseppe Patania, e dal Direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, Giuseppe Cantisano. Otto i negozi all’interno del centro commerciale che si sono visti sospendere la licenza dopo la scoperta dei lavoratori in nero all’interno dei rispettivi negozi. I controlli hanno riguardato 167 aziende e 530 posizioni lavorative complessive.

Alla fine sono state sospese otto attività imprenditoriali per lavoro nero, con 87 prescrizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per quanto riguarda 32 ditte. In totale sono state irrogate sanzioni per 58.500 euro, più altre 84mila euro per violazioni in materia di salute e sicurezza. “Si tratta di una importante operazione di controllo e soprattutto di prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in vista dell’apertura di un centro commerciale, annunciato come il più grande del Sud Italia”, ha spiegato il direttore della Direzione Interregionale del Lavoro Sud, Giuseppe Patania. Dello stesso parere anche Giuseppe Cantisano, direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, che ha aggiunto: “Si è trattato di un’iniziativa incisiva che dà il segnale della forte…

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Infermiere e vigilante picchiati a Villa Betania. il direttore dell’ospedale: “Siamo in guerra”

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Infermiere e vigilante picchiati a Villa Betania. il direttore dell’ospedale: “Siamo in guerra”

Ennesima aggressione ai sanitari: un infermiere e una guardia giurata sono stati picchiati a Villa Betania; sono stati dimessi con venti giorni di prognosi.

“Siamo in uno stato di guerra, ora basta”: così Vincenzo Bottino, direttore generale di Villa Betania di Ponticelli, Napoli Est, dopo l’ennesima aggressione avvenuta in una struttura sanitaria. Teatro, questa volta, proprio l’ospedale evangelico: un uomo, in attesa di essere visitato, ha ferito un infermiere la guarda giurata che era intervenuta per difenderlo, causando a entrambi lesioni giudicate guaribili in venti giorni. Si tratta della quindicesima aggressione avvenuta nello stesso ospedale dall’inizio dell’anno e già diversi operatori, per paura, hanno chiesto di essere trasferiti in altri reparti.

L’episodio risale alla scorsa notte. L’uomo, che è successivamente risultato positivo ad alcol e stupefacenti, era andato in escandescenze mentre attendeva il proprio turno. Se l’era presa prima con un infermiere dell’area emergenza, provocandogli traumi e lesioni gravi, e poi si era scagliato contro il vigilante, picchiando anche lui. È stata presentata denuncia e, in base alle nuove norme, per l’uomo dovrebbe scattare l’arresto.

Ora l’ospedale evangelico, ha detto Bottino parlando all’agenzia Ansa, coi propri fondi si doterà di porte blindate per l’accesso al Pronto Soccorso ma è necessario che si attui una politica di sicurezza adeguata per tutelare non solo gli operatori ma anche gli altri pazienti. “Così come deciso dal ministero dell’Interno per altri presidi di frontiera della nostra città – ha aggiunto – chiediamo che anche il nostro Pronto Soccorso sia dotato…

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