Cronaca
Camorra: falsari pagano il pizzo al clan Mazzarella. Ruoli dell’organizzazione in analisi
Il clan Mazzarella e il “pizzo a piacere” per falsari
Napoli – Il clan Mazzarella aveva instaurato un “pizzo a piacere” per una banda di falsari, recentemente smantellata dalle forze dell’ordine e dalla Procura. Questa banda, che generava ingenti profitti per la camorra, pagava la tangente scegliendo autonomamente percentuali e date di pagamento, in contrasto con il normale “pizzo” solitamente versato a Natale, Pasqua e Ferragosto.
Indagini internazionali e provvedimenti cautelari
Europol ed Eurojust hanno partecipato alle indagini che hanno portato all’esecuzione di 63 provvedimenti cautelari, emessi dal gip di Napoli su richiesta della Procura Antimafia. Nelle 138 pagine dell’ordinanza cautelare si delineano i ruoli all’interno del gruppo di falsari.
Organizzazione della banda di falsari
Al vertice dell’organizzazione c’era Domenico Filadoro, promotore e organizzatore, con base operativa nel quartiere Mercato Pendino a Napoli. Filadoro impartiva direttive sulla vendita e la circolazione delle banconote false, in diversi locali della città.
I ruoli all’interno del gruppo di falsari
Altri membri della banda includevano Ciro Di Napoli, Luigi Castello, Ciro Muro, Luigi Carriola, Assunta Caiazzo, Orsola Calise, Rosario Minauda, Teresa Federico, Gennaro Castello, Espedito Mazzocchi, Enrico Filadoro, Raffaele Filadoro e Salvatore Vigilante, ognuno con un compito specifico nella produzione, vendita e circolazione delle banconote false.
Il ruolo del bar Vigilante nella rete di falsari
Salvatore Vigilante, in qualità di concorrente esterno, permetteva ai membri della banda di accedere al suo locale commerciale per la somministrazione di cibo e bevande, facilitando così la messa in circolazione delle banconote false.
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