Cronaca
Arrestato il killer di Salvatore Coppola a Napoli
La cattura del presunto assassino di Salvatore Coppola
La Squadra Mobile di Napoli ha eseguito il fermo di indiziato di delitto su richiesta urgente dei tre procuratori della Direzione distrettuale Antimafia che stanno conducendo le indagini sull’omicidio di Salvatore Coppola. L’ingegnere di 66 anni ed ex collaboratore di giustizia è stato ucciso in un’imboscata della camorra nel parcheggio di un supermercato di San Giovanni a Teduccio meno di un mese fa.
La svolta nelle indagini e l’arresto del presunto killer
Secondo quanto riportato da Il Mattino, la svolta nelle indagini è avvenuta ieri pomeriggio con l’esecuzione del fermo per omicidio aggravato dal contributo ai clan della camorra di Napoli est. Il 64enne M.D.S., già noto alle forze dell’ordine, è ora in custodia e il provvedimento sarà sottoposto all’esame del giudice per la convalida.
Il presunto killer è stato individuato grazie alle riprese di telecamere di sorveglianza che lo hanno mostrato mentre si avvicinava alla vittima con un passo incerto e claudicante, sparando poi un colpo alla nuca prima di fuggire.
Il movente dietro l’omicidio di Salvatore Coppola
Si ritiene che l’omicidio sia stato commesso su commissione in relazione ad affari legati alle aste immobiliari gestite dall’ingegnere ucciso. L’indagine condotta dai pm Sergio Raimondi, Simona Rossi e Maria Sepe, sotto il coordinamento del procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri.
Il movente sembra essere legato a interessi affaristici e criminali, con i clan rivali dei Mazzarella desiderosi di assicurarsi un vantaggio finanziario attraverso la rimozione di Coppola. Si sospetta che il killer abbia agito in concorso con altri complici, su commissione di un clan rivale dei Mazzarella.
Arresto e accuse contro il presunto assassino
Il presunto assassino è stato arrestato e dovrà rispondere di omicidio, oltre al furto dell’auto utilizzata nell’agguato. La sua identificazione è stata agevolata dalla sua pregressa attività criminale che include reati contro la persona e contro il patrimonio.
Cronaca
Capaccio Paestum, auto travolge bici elettrica: morti due giovani
aggiornamento
12 Novembre 2024
22:42
Due ragazzi del Bangladesh sono stati travolti mentre all’altezza di Ponte Barizzo, a Capaccio Paestum (Salerno); uno è deceduto sul colpo, l’altro durante il trasporto in ospedale.
Due giovani, poco più che ventenni, sono stati travolti da un’automobile a Ponte Barizzo, borgata del comune di Capaccio Paestum, in provincia di Salerno: secondo le ricostruzioni sono stati colpiti da un veicolo che procedeva ad alta velocità e che probabilmente non si è accorto della loro presenza a causa della scarsa illuminazione della strada. Le vittime, apprende Fanpage.it da fonti qualificate, sono originarie del Bangladesh, richiedenti asilo ed ospiti presso un centro di accoglienza a Matinella, frazione di Albanella (Salerno). Uno dei ragazzi è deceduto sul colpo, mentre l’altro durante il trasporto in ospedale.
Incidente a Capaccio, travolti due giovani in bici
L’incidente è avvenuto nella serata di oggi, 12 novembre, intorno alle 19:30. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la Polizia Municipale di Capaccio, col supporto dei Vigili del Fuoco che hanno provveduto anche ad illuminare la strada per consentire soccorsi e sopralluoghi. Il tratto è stato temporaneamente interdetto dalle forze dell’ordine per consentire i rilievi. Il conducente dell’automobile, una Fiat station wagon, si è fermato dopo l’impatto ed è stato identificato.
L’amico deceduto in ambulanza
Il primo giovane è rimasto a terra accanto alla bicicletta, ormai senza vita: i sanitari hanno tentato…
Cronaca
Ormeggi nel porto turistico di Capri, archiviata l’inchiesta
Archiviata l’inchiesta sugli ormeggi del porto turistico di Capri (Napoli): il gip ha accolto la richiesta presenta dal pm della Procura.
Si chiude con una archiviazione l’inchiesta della Procura di Napoli sul porto turistico di Capri: il gip del Tribunale di Napoli ha accolto la richiesta che era stata presentata dal pm titolare dell’indagine. Il fascicolo era stato aperto alcuni anni fa e vedeva coinvolte nove persone che operavano all’interno della struttura portuale. I reati ipotizzati andavano dal peculato alla truffa, in merito alla gestione degli ormeggi e dei posti barca.
Le indagini erano state affidate al Nucleo Operativo della Guardia di Finanza e svolte in collaborazione con le fiamme gialle della tenenza di Capri; secondo le accuse, in sostanza, ormeggi e posti barca sarebbero stati assicurati a privati senza rispettare le procedure amministrative e senza pagare le imposte alla partecipata del Comune. Gli avvisi di garanzia erano stati notificati alla fine del 2022, nel registro degli indagati era stato iscritto anche il vicesindaco, Ciro Lembo, oltre a diversi dipendenti della società che gestisce il porto turistico.
Cronaca
“Cani avvelenati al Parco Virgiliano”, uno ricoverato all’ospedale veterinario: scattano i controlli
Un cane è stato ricoverato alla Clinica Manzoni per avvelenamento. La consigliera Gaeta: “Usare veleno per topi è illegale”. De Giovanni: “Subito le telecamere, a rischio anche bimbi piccoli”
Immagine di repertorio
Allarme cani avvelenati al parco Virgiliano. Il tam tam corre sui social, scatenando la paura tra i “pet mate”, i “proprietari” degli amici a quattro zampe, che frequentano il polmone verde di Posillipo. Un avviso a stare in allerta è stato pubblicato sulla pagina social del gruppo “SOS amici aiutiamoci tra noi”. Ma cosa è accaduto in realtà? Fanpage.it ha approfondito la vicenda. Un cane, effettivamente, è stato ricoverato d’urgenza nella giornata di ieri, lunedì 11 novembre 2024, presso la Clinica Veterinaria Manzoni dopo aver fatto una passeggiata al parco Virgiliano con il suo “padrone”.
L’animale sarebbe rimasto avvelenato, secondo il personale sanitario, dopo aver mangiato del veleno per topi. Il personale veterinario che ha assistito lo sfortunato cagnolino, infatti, ha trovato tracce della polvere azzurra topicida. Non risultano, al momento, altri casi di avvelenamento di cani nella clinica.
Gaeta: “Usato veleno per topi, ma è illegale”
La vicenda è stata oggetto di una segnalazione alla consigliera regionale Roberta Gaeta, che a Fanpage.it spiega: “Abbiamo contattato la Clinica veterinaria Manzoni ed abbiamo accertato che si è trattato di un avvelenamento da veleno per topi di cui è rimasto vittima un cane”.
Si cosparge di benzina e si dà fuoco, poi si getta a mare a Mondragone: 45enne grave al Cardarelli
“C’è da precisare –…