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Cronaca

Truffe da Poggioreale: 7 arresti per organizzazione criminale

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Truffe da Poggioreale: 7 arresti per organizzazione criminale

Il gruppo criminale che si occupava di truffe mediante l’acquisto di beni di lusso, soprattutto orologi, pagandoli con assegni falsi, è stato smantellato dalla Polizia di Stato. Sono state arrestate sette persone residenti nella provincia di Napoli, mentre per un’altra persona è stato disposto l’obbligo di dimora. L’organizzazione criminale era guidata da un detenuto nel carcere di Poggioreale, che coordinava le truffe utilizzando telefoni cellulari introdotti illegalmente nella prigione.

Le indagini sono iniziate nel 2023 dopo la denuncia di un uomo della provincia di Perugia che aveva ricevuto un assegno falso di 8mila euro come pagamento per un orologio venduto su un sito di e-commerce. Gli accertamenti condotti dagli agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni di Perugia hanno permesso di scoprire il modo di operare dell’organizzazione.

La banda ha messo a segno 50 truffe utilizzando lo stesso modus operandi. Identificavano un orologio di lusso e l’inserzionista che lo vendeva sui siti di e-commerce, contattavano la vittima, la convincendola ad incontrarsi in una filiale bancaria per la transazione. Preparavano assegni falsi, false utenze telefoniche e siti web ingannevoli per far credere alla vittima di trattare con istituti bancari reali. Dopo l’incontro, fuggivano con l’orologio, lasciando la vittima truffata a scoprire solo successivamente la falsità dell’assegno ricevuto come pagamento.

Il modus operandi della banda è stato rivelato durante le indagini condotte dalla Polizia di Stato. Si è scoperto che i malviventi preparavano assegni falsi, falsi siti web e altre falsificazioni per ingannare le vittime e ottenere beni di lusso senza pagare, mettendole successivamente in condizione di scoprire la truffa subita.

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A Ercolano marcia per Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu, morti nella fabbrica di fuochi

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A Ercolano marcia per Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu, morti nella fabbrica di fuochi

Corteo ad Ercolano (Napoli) in memoria delle gemelle Aurora e Sara Esposito e di Samuel Tafciu, morti nell’esplosione della fabbrica di fuochi il 18 novembre in contrada Patacca.

Aurora Esposito, la sorella Sara e Samuel Tafciu

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Una marcia silenziosa si è svolta nel pomeriggio di oggi, 23 novembre, ad Ercolano, in provincia di Napoli, in memoria delle sorelle 26enni Sara e Aurora Esposito e del 18enne Samuel Tafciu, le tre vittime dell’esplosione che, il 18 novembre, ha distrutto la fabbrica di fuochi d’artificio illegale allestita in un immobile di contrada Patacca. Il proprietario dello stabile, il 38enne Pasquale Punzo, è indagato per omicidio colposo plurimo e disastro colposo.

La madre della compagna del ragazzo aveva raccontato che per Samuel era il primo giorno di lavoro. I familiari delle gemelle, a Fanpage.it, hanno smentito che il laboratorio fosse entrato in funzione soltanto quel giorno, raccontando che le ragazze lavoravano lì da settimane e che precedentemente avevano svolto la stessa attività, sempre in nero e per 25 euro al giorno, anche nella loro abitazione.

In testa al corteo, uno striscione con la scritta “Giustizia per Samuel, Sara e Aurora”. I partecipanti hanno raggiunto il luogo della tragedia, dove hanno chiesto che i responsabili vengano individuati e puniti. Alla marcia ha preso parte anche il deputato Francesco Emilio Borrelli, che parla di momenti di “tensione tra i familiari e i vicini, che non hanno mai denunciato la presenza della fabbrica abusiva, dichiarando di credere che si trattasse…

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Incendio in casa, 80enne salvato dalle fiamme. Il rogo a Lettere (Napoli)

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Incendio in casa, 80enne salvato dalle fiamme. Il rogo a Lettere (Napoli)

Sul posto carabinieri, vigili del fuoco e polizia locale. Il rogo pare innescato da cause accidentali.

Poco dopo le ore 15 di sabato 23 novembre i carabinieri della stazione di Lettere, comune dei monti Lattari, sono intervenuti nel centrale corso Vittorio Emanuele III per la segnalazione di un incendio in un’abitazione. Sul posto, anche i Vigili del fuoco e gli agenti della Polizia locale. Da una prima sommaria ricostruzione pare che l’incendio sia dovuto per cause di natura accidentale. Nell’appartamento c’era un uomo di 80 anni, tratto in salvo. L’uomo è stato visitato da personale del 118 e sta bene. L’abitazione è stata dichiarata tuttavia inagibile.

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Il sindaco prende a pugni quattro ladri e li fa scappare: “Mi avevano aggredito in casa, gli avrei sparato”

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Il sindaco prende a pugni quattro ladri e li fa scappare: “Mi avevano aggredito in casa, gli avrei sparato”

La disavventura del medico sannita Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere: affrontato da quattro malviventi in casa, riesce a metterli in fuga: “Ho preso tanti pugni, se avessi avuto il mio fucile gli avrei sparato”

Qualche giorno fa, il sindaco di Castelvenere (Benevento) Alessandro Di Santo, di professione medico, aveva subito un intervento agli occhi. La sera stessa ha affrontato una nottata da incubo e non per il postoperatorio,  bensì perché in casa sua si è presentata una banda di ladri: quattro malviventi sono infatti entrati nella sua villa nel cuore della notte.

Alle 2.30 del mattino, il primo cittadino del comune sannita, 2.400 anime nella valle Telesina, riposava su un lettino medico al piano terra. E lì si è accorto che un malvivente stava entrando in casa da una finestra con l’aiuto di altri tre complici. Ne è nata una violenta colluttazione: pugni e schiaffi della vittima contro i ladri. Nel frattempo la moglie ed una delle figlie del primo cittadino erano scese in soccorso del congiunto allertando i carabinieri. QuandoDi Santo ha gridato alla figlia «Prendimi il fucile!» i malviventi hanno deciso di desistere e darsi alla fuga a bordo di un’auto.

E ora l’uomo commenta:  «Ho sferrato diversi pugni ma  ne ho subiti tanti altri, soprattutto al torace. Se in quei momenti avrei sparato contro i malviventi? Certamente sì.  Questi ‘signori’ della notte, pur essendo stati sgamati, hanno continuato imperterriti nella loro azione, tentando di penetrare in casa ed aggredendomi». Ora indagano le forze dell’ordine, cui sono state consegnate anche le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza in…

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