Calcio Napoli
Simeone: “Maradona al Napoli solo con progetto conveniente e garanzie”
Durante l’episodio di “Si Gonfia la Rete” condotto da Raffaele Auriemma su Radio Crc, è stato ospite Nino Simeone, consigliere del Comune di Napoli e presidente della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile. Durante la trasmissione, è stato discusso il tema della gestione esclusiva dello stadio Maradona da parte del presidente De Laurentiis.
Simeone ha spiegato che se lo Stato investe 100 milioni per Euro 2032, questi fondi non vanno direttamente alla società sportiva. Se la società desidera partecipare, è tenuta a contribuire con una somma equivalente e, in cambio, otterrà la gestione esclusiva dello stadio per un periodo di tempo determinato. Questo è analogo all’ottenere un mutuo, poiché allo scadere del termine prestabilito, lo stadio tornerà di proprietà del Comune.
Inoltre, è stato discusso il tema della rimozione della pista d’atletica dallo stadio Maradona. Anche se la normativa UEFA non richiede esplicitamente la sua eliminazione, la società potrebbe considerarla se otterrà la gestione dell’impianto. Tuttavia, al momento è ancora prematuro poiché è necessario comprendere se il Calcio Napoli presenterà un progetto e garanzie adeguate prima di prendere una decisione.
Oltre a ciò, Simeone ha sottolineato che i fondi stanziati dallo Stato per Euro 2032 vengono destinati al Comune e che se il Calcio Napoli desidera l’utilizzo esclusivo dello stadio, deve presentare un progetto approvato dall’amministrazione. Il Comune potrebbe decidere di gestire autonomamente l’iniziativa se reputa che la proposta non sia vantaggiosa o non fornisca garanzie adeguate.
Infine, è stato evidenziato che se il Comune di Napoli cerca un partner commerciale per lo stadio, è essenziale che l’accordo sia conveniente. Il Governo ha l’obbligo di agire tempestivamente, poiché nel 2026 Napoli sarà la capitale dello sport e ci sono alcune iniziative da implementare per dare un’immagine positiva. Simeone ha concluso che il focus dovrebbe essere sul 2026 prima di pensare al 2032.
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