Cronaca
Ragazza di 15 anni muore in classe a Giugliano, scuola sotto choc. Indagine in corso.
Una studentessa del Marconi di Giugliano (Napoli) è deceduta questa mattina a scuola; sul posto i carabinieri, sarebbe stata stroncata da un malore.
Tragedia, questa mattina, nell’istituto superiore Guglielmo Marconi di Giugliano, in provincia di Napoli: una studentessa di 15 anni, Maria C., ha accusato un malore mentre era in classe e, nonostante i soccorsi e i tentativi di rianimarla dei sanitari, è deceduta poco dopo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per gli accertamenti del caso; secondo una prima ricostruzione la ragazza sarebbe stata colpita da un malore che non le avrebbe lasciato scampo.
La giovane, stando a quanto hanno ricostruito i militari, si sarebbe sentita male poco dopo l’inizio delle lezioni e avrebbe rapidamente perso i sensi. Immediata la richiesta di soccorso, partita dal personale della scuola; quando l’ambulanza ha raggiunto il plesso di via Spazzilli, i sanitari hanno effettuato le manovre di rianimazione ma la giovane non ha ripreso conoscenza e nel giro di una manciata di minuti il suo cuore ha smesso di battere.
Il corpo è stato portato presso la Medicina Legale dell’ospedale San Giuliano di Giugliano, su disposizione dell’autorità giudiziaria; con tutta probabilità verrà disposta l’autopsia per accertare le cause del decesso. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione di Giugliano. Le lezioni nella scuola sono state sospese.
Cronaca
Bimba di 7 anni al Pronto Soccorso con proiettile nella spalla: il papà stava usando la pistola in casa
Il proiettile sarebbe partito per sbaglio dalla pistola che il padre stava maneggiando nel soggiorno, ferendo la figlia. Il 46enne è stato denunciato.
Immagine di repertorio
Una bimba di 7 anni è finita al Pronto Soccorso di Villa Betania con un proiettile conficcato nella spalla. Le indagini della Squadra Mobile della Polizia di Stato hanno ricostruito che il colpo sarebbe partito dalla pistola che il papà stava maneggiando mentre si trovava nella sala da pranzo dell’abitazione. Il proiettile sarebbe andato a colpire la figlia che, in quel momento, si trovava in una stanza adiacente. La mamma inizialmente aveva fornito una versione diversa, raccontando che la bimba era rimasta ferita da una pallottola vagante mentre giocava nei giardinetti con gli amichetti. Ma i poliziotti si sono insospettiti e hanno approfondito la vicenda. Alla fine la mamma ha fornito la nuova versione. Il padre della bambina, fino a quel momento irreperibile, si è poi presentato presso l’abitazione dove, in presenza dei poliziotti, ha confermato la versione della moglie e ammesso le sue responsabilità.
Il padre della bimba è stato denunciato
L’episodio è accaduto nel quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale della città. I poliziotti hanno poi denunciato all’Autorità Giudiziaria il 46enne, con precedenti penali e ritenuto contiguo ad ambienti di criminalità organizzata della zona, per lesioni colpose e detenzione abusiva di armi da fuoco, aggravati dal metodo mafioso.
La mamma aveva raccontato che era stata colpita da pallottola vagante
Le indagini sono partite quando all’Ospedale Villa Betania di Ponticelli una bimba…
Cronaca
Telefonini nascosti nel pacco di biscotti: scoperta al carcere minorile di Nisida
Due cellulari nascosti in un pacco di biscotti sequestrati dalla polizia penitenziaria del Carcere minorile di Nisida a Napoli.
Immagine di repertorio
Due cellulari nascosti in un pacco di biscotti scoperti nel campetto di calcio all’esterno del carcere minorile di Nisida, a Napoli. A scoprirli sono stati gli agenti della Polizia Penitenziaria, che, subito dopo aver ritrovato il pacco sospetto, hanno sequestrato i dispositivi. Secondo gli investigatori, i due telefonini potevano forse essere destinati ai giovani detenuti del penitenziario minorile. Al momento non si esclude il coinvolgimento di terze persone che avrebbero introdotto fraudolentemente i telefoni affinché fossero utilizzati dai ragazzi detenuti. A segnalare l’accaduto è il sindacato di polizia penitenziaria Uspp, con il segretario regionale Ciro Auricchio e il presidente Giuseppe Moretti: “Vogliamo il nostro apprezzamento al personale dell’istituto penale minorile di Nisida che quotidianamente opera per garantire fermamente l’ordine e la sicurezza interni, senza mai perdere di vista la propria vocazione trattamentale e rieducativa”.
Il sindacato USPP: “Bisogna potenziare la schermatura in carcere”
Il sindacato Uspp è intervenuto sul tema dell’introduzione fraudolenta dei telefoni cellulari negli istituti. È stata avanzata una richiesta alle istituzioni:
“Chiediamo di potenziare la schermatura delle sezioni, previa idonea valutazione dei rischi eventualmente correlati e così pure intensificare le attività di controllo e di prevenzione. Per l’efficacia di tali ultime attività volte a garantire l’ordine e la sicurezza interni, riteniamo altrettanto necessario un…
Cronaca
Emanuela Chirilli ha cercato di salvarsi uscendo dalla stanza in fiamme, cosa sappiamo dell’incendio a piazza Municipio
Il corpo della 27enne trovato sul pavimento tra il letto e la porta della camera della casa vacanze. Salma sequestrata, disposta l’autopsia.
A sinistra, la casa vacanze in fiamme a piazza Municipio. A destra Emanuela Chirilli, la vittima
Avrebbe cercato di salvarsi uscendo in fretta dalla stanza in fiamme Emanuela Chirilli, la ragazza pugliese a Napoli per un giorno, morta nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29, in un incendio scoppiato in una casa vacanze a piazza Municipio. Il corpo della giovane sarebbe stato ritrovato sul pavimento, tra il letto e la porta della camera che aveva affittato per una sola notte. La ragazza, quindi, secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essersi svegliata nel corso della notte ed essersi accorta dell’incendio in corso, cercando di raggiungere la maniglia per trovare la fuga, ma non ci sarebbe riuscita in tempo. Forse la stanza era invasa dal fumo ed era difficile orientarsi, o forse la giovane era troppo debole. La morte, secondo le prime informazioni, sarebbe stata causata da asfissia per l’anidride carbonica che saturava la stanza. Solo ipotesi, al momento, è bene precisare, perché bisognerà aspettare il prosieguo delle indagini e i successivi accertamenti per avere una ricostruzione puntuale dell’accaduto.
Le indagini sulla morte di Emanuela Chirilli, vittima di incendio a Napoli
Emanuela Chirilli era residente a Lecce, in Puglia, avrebbe compiuto 28 anni a dicembre. Lavorava con i bambini ed era una ragazza indipendente. Non si sa il motivo della sua visita a Napoli, se per turismo o per incontrare qualcuno. La mamma pensava che la ragazza fosse ancora a Lecce, quando ha appreso della…