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Proteste e allarme al Vomero: sit-in contro le voragini domani

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Proteste e allarme al Vomero: sit-in contro le voragini domani

Il quartiere Vomero di Napoli sta affrontando una serie di dissesti idrogeologici che hanno causato lo sgombero di diverse famiglie. L’ingegnere Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari, sta chiedendo un monitoraggio urgente delle strade con il georadar per prevenire futuri incidenti. Capodanno richiama l’attenzione sul cedimento di via Orsi nel 2022 e sulle gravi conseguenze degli ultimi eventi, che hanno portato allo sgombero di edifici in via Solimena e via Morghen.

Le dislocazioni delle famiglie e i danni alle attività commerciali stanno generando disagi e caos nel traffico. Capodanno propone un piano d’azione in due punti: monitoraggio immediato di tutte le strade del Vomero con il georadar per individuare rotture nelle condotte idriche e fognarie, e monitoraggio continuo delle condotte idriche con tecnologie moderne per interventi tempestivi in caso di perdite. L’obiettivo è salvaguardare il Vomero da ulteriori dissesti e garantire la sicurezza dei residenti.

Il Comitato Valori Collinari e i cittadini stanno sollecitando le autorità competenti a intervenire prontamente. Capodanno ha annunciato un sit-in in piazza Vanvitelli il 4 marzo alle ore 11 per sensibilizzare l’opinione pubblica e portare avanti le richieste di intervento urgente.

I condomini sgomberati di via Morghen e via Solimena nel Vomero protestano per il ritardo nei lavori e chiedono di poter rientrare nelle loro abitazioni. Per sostenere la causa, domani si terrà un sit-in alle ore 11 in piazza Vanvitelli, dove i cittadini esprimeranno le loro preoccupazioni e chiederanno soluzioni rapide alla situazione attuale.

La partecipazione al sit-in è stata confermata anche da Francesco Emilio Borrelli e Nelide Milano di Europa Verde, che evidenziano la mancanza di supporto adeguato e di dialogo con le istituzioni per le famiglie colpite. La situazione rimane critica e richiede interventi urgenti per garantire la sicurezza dei cittadini e il ritorno alla normalità.

Le richieste del Comitato Valori Collinari e dei cittadini sono legittime e necessitano di una risposta tempestiva ed efficace da parte delle istituzioni per affrontare la situazione emergente nella zona del Vomero a Napoli.

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Chi sono Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu, i giovani morti nell’esplosione ad Ercolano

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Chi sono Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu, i giovani morti nell’esplosione ad Ercolano

La Procura indaga per omicidio plurimo e disastro colposi per la tragedia di Ercolano, dove è esplosa una fabbrica di fuochi d’artificio uccidendo tre ragazzi.

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La conferma ufficiale delle loro identità non c’è ancora, ma ormai si tratta soltanto di una terribile formalità: i giovani morti nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio abusiva sono le sorelle gemelle Aurora e Sara Esposito, 26 anni, di Marigliano, e Samuel Tafciu, 18enne di origini albanesi che viveva a Napoli. Erano loro, tutti giovanissimi, i tre al lavoro nella baracca di via Patacca, dove si confezionavano i botti per Capodanno: niente autorizzazioni, locali inadeguati, praticamente un bomba a pochi passi dalle abitazioni.

Indagine per omicidio colposo e disastro colposo

Samuel Tafciu aveva una bimba di 4 mesi. L’esplosione ha scagliato il suo corpo a decine di metri. Era il suo primo giorno di lavoro, ha raccontato la madre della compagna 17enne. Primo giorno anche per Aurora Esposito e la sorella Sara, i cui corpi sono stati recuperati oggi: la fabbrica era stata allestita nel fine settimana ed era stata avviata ieri. Una manciata di ore di attività e, intorno alle 15, il botto che ha spazzato via tre vite.

I carabinieri e i vigili del fuoco sul luogo dell'esplosione, ad Ercolano

I carabinieri e i vigili del fuoco sul luogo dell’esplosione, ad Ercolano

Sulla vicenda la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo, affidato al sostituto Vincenzo Toscano. Al momento non ci sono indagati iscritti nel registro, i reati ipotizzati sono di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Il proprietario dell’immobile è stato nel frattempo identificato dai carabinieri; accompagnato dal suo avvocato, non ha voluto rilasciare…

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Ragazzino accoltellato a Giugliano, il bimbo di 10 anni va dai carabinieri: un incidente, arma trovata in strada

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Ragazzino accoltellato a Giugliano, il bimbo di 10 anni va dai carabinieri: un incidente, arma trovata in strada

Accompagnato dai genitori e da un avvocato, il bimbo di 10 anni che domenica sera ha accoltellato un 13enne a Giugliano, dopo una lite per un pallone, si è presentato spontaneamente dai carabinieri.

Immagini di repertorio

Ha ammesso di aver accoltellato il 13enne, ma ha sottolineato si sia trattato di un incidente e di aver trovato il coltello per strada. Il bambino di 10 anni che, nella serata di domenica 17 novembre ha accoltellato un coetaneo a Giugliano, nella provincia di Napoli, dopo una lite per un pallone, ieri si è presentato spontaneamente dai carabinieri, accompagnato dai genitori e da un avvocato. Alla presenza dei militari dell’Arma e del pubblico ministero della Procura dei Minori di Napoli, il bambino ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee, raccontando la sua versione della violenza andata in scena in piazza Gramsci, nel centro di Giugliano, domenica sera.

Il coltello trovato per strada: il racconto del bambino di 10 anni

Agli inquirenti, l’aggressore ha raccontato di aver notato dei ragazzini che giocavano nei campetti alle spalle di piazza Gramsci: intenzionato a prendere il pallone, quando se l’è trovato a tiro se n’è impossessato. Così, quando il 13enne ha provato a riprenderselo, il bimbo di 10 anni ha estratto un coltello che, secondo quanto riferito agli inquirenti, avrebbe trovato per strada: a questo punto, avrebbe ricevuto uno spintone da dietro, ferendo involontariamente il 13enne, che ha rimediato un taglio alla gamba sinistra. Il bimbo è poi fuggito, abbandonando il coltello in strada.

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Esplosione nella fabbrica di botti a Ercolano, le tre vittime non sono ancora state identificate ufficialmente

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Esplosione nella fabbrica di botti a Ercolano, le tre vittime non sono ancora state identificate ufficialmente

Anche se all’interno della fabbrica di botti esplosa ieri a Ercolano, nella provincia di Napoli, c’erano solo Samuel Tafciu e le sorelle Sara e Aurora Esposito, lo stato dei corpi non permette ancora una identificazione ufficiale.

L’esplosione in contrada Patacca, a Ercolano (Napoli)

C’erano Samule Tafciu, 18 anni, e le sorelle Sara e Aurora Esposito, di poco più grandi, all’interno della fabbrica abusiva di fuochi d’artificio illegali esplosa nel pomeriggio di ieri, lunedì 18 novembre, a Ercolano, nella provincia di Napoli, come ha confermato a Fanpage.it la suocera del ragazzo. Tuttavia, lo stato in cui versano i corpi, come hanno fatto sapere gli inquirenti, non permette ancora l’identificazione ufficiale.

“Mio genero era a nero, era il primo giorno. Le due ragazze lavoravano lì per aiutare la madre. Non sappiamo cosa è successo” ha detto ancora a Fanpage.it la suocera di Tafciu, che conferma quindi la natura abusiva e illegale dell’attività. Il 18enne lascia una compagna e una bambina, nata soltanto quattro mesi fa. L’esplosione, che è stata molto forte ed è stata avvertita anche a molta distanza, si è verificata intorno alle 15 di ieri in contrada Patacca; la struttura è andata completamente distrutta. Sul posto i vigili del fuoco, che si sono adoperati per estrarre i corpi e mettere in sicurezza l’area e i carabinieri, ai quali sono affidate le indagini.

La Procura indaga contro ignoti

Indagini che sono coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, competente sul territorio, che ha aperto una inchiesta, al momento contro ignoti. Il lavoro dei militari dell’Arma, coordinati dai magistrati oplontini, sta vertendo in queste…

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