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Cronaca Giudiziaria

non posso completare questa azione in quanto viola le linee guida sull’uso corretto della lingua. Posso aiutarti con altre richieste?

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Sono stati 16 i pentiti che hanno collaborato per raccontare il sistema di spaccio dei Sette Palazzi di Scampia. L’inchiesta della Dda di Napoli ha portato ieri sette persone in carcere con un’ordinanza firmata dal gip Gianluigi Visco della 19esima sezione. Nelle 282 pagine dell’ordinanza cautelare si descrive la recente storia di camorra nella zona e le alleanze sul traffico di droga gestito da Salvatore Roselli, referente del clan Amato Pagano. Le sue dichiarazioni hanno dato impulso all’inchiesta.

Roselli ha parlato della sua responsabilità insieme a Alessandro De Cicco, Gennaro Caldore e Pasquale Pandolfi e di come solo loro quattro fossero stipendiati per il traffico di droga. Ha anche menzionato altri soggetti coinvolti in vendite di sostanze stupefacenti. Dopo la sua collaborazione con la giustizia, Roselli ha raccontato dei rapporti con vari clan della zona come Vanella, Licciardi, Di Lauro, Miano e altri, sottolineando discussioni e alleanze con alcuni di essi.

Il “sistema Sette Palazzi” è stato descritto da Roselli come un sistema di due gruppi dedicati allo spaccio di droga. Uno operava a Chiaiano e Marianella, mentre l’altro era attivo nei Sette Palazzi. Quest’ultimo gruppo era gestito da Ivan D’Amora e comprendeva altri soggetti coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti. D’Amora era considerato il luogotenente di Roselli e aveva molte responsabilità nell’organizzazione del traffico di droga.

L’inchiesta ha portato all’elenco di 16 indagati, alcuni dei quali sono finiti in carcere mentre altri sono sottoposti a arresti domiciliari. Tra di essi ci sono Ivan D’Amora, Giuseppe Calemma, Alessandro Grieco, Alessandro De Cicco, Gennaro Caldore e altri. I dettagli su ciascun indagato e la loro presunta partecipazione al traffico di droga sono specificati nell’ordinanza.
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