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Cronaca

Morte misteriosa di Antonella Di Massa: cremata senza risposte

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Morte misteriosa di Antonella Di Massa: cremata senza risposte




Il caso di Antonella Di Massa a Ischia

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6 Marzo 2024




20:01


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Il caso di Antonella Di Massa a Ischia

Nella mattinata di oggi, mercoledì 6 marzo, il cadavere di Antonella Di Massa è stato cremato: dopo i funerali, che si sono svolti domenica 3 marzo, la Procura di Napoli ha acconsentito a procedere con la cremazione, seguendo la volontà del marito. L’ok dei magistrati partenopei è stato necessario dal momento che si indaga ancora per fare luce sulla storia di Antonella Di Massa: la donna, scomparsa da Casamicciola, sull’isola di Ischia, lo scorso 17 febbraio, è stata trovata purtroppo morta a Succhivo, proprio dove era stata avvistata l’ultima volta, 11 giorni dopo, il 28 febbraio. Fondamentali, per chiarire il mistero intorno al decesso, i risultati dell’autopsia effettuata sul cadavere, che racconteranno una volta per tutte la verità sulla morte della 51enne: Antonella Di Massa si è suicidata o è stata uccisa?

Antonella Di Massa è morta 24 ore prima del ritrovamento?

Oltre alle cause della morte, non si conosce ancora nemmeno il momento del decesso di Antonella Di Massa. I primi accertamenti effettuati sul cadavere hanno lasciato supporre agli inquirenti che la 51enne sia morta circa 24 ore prima il ritrovamento del cadavere, rinvenuto dagli inviati del programma “Chi l’ha visto?” che si trovavano sull’isola per occuparsi del caso. Il corpo, infatti, è stato rinvenuto in un terreno privato poco lontano dal luogo in cui le telecamere hanno immortalato Antonella nelle ore successive alla scomparsa, un luogo in cui forze dell’ordine e volontari, dopo quel 17 febbraio, avevano già cercato, senza trovare tracce della donna.

Se l’autopsia dovesse confermare la datazione della morte 24 ore prima del ritrovamento, dunque al 27 febbraio scorso, indipendentemente se Antonella Di Massa si sia suicidata o sia stata uccisa, bisognerebbe ricostruire gli ultimi giorni di vita della donna, dieci giorni in cui gli inquirenti dovrebbero capire cosa ha fatto la 51enne, dove è rimasta nascosta – visto che le ricerche hanno riguardato tutta l’isola di Ischia e si sono spostate anche nella vicina isola di Procida – e se si trovava in compagnia di qualcuno.

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Cronaca

Al Vomero assalto dei taxi abusivi: la Polizia Municipale ne scopre cinque in una operazione

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Al Vomero assalto dei taxi abusivi: la Polizia Municipale ne scopre cinque in una operazione

Cinque tassisti abusivi scoperti al Vomero dalla Polizia Municipale in un’unica operazione: sequestrati anche tredici veicoli durante i controlli.

Immagine di repertorio

Stretta della Polizia Municipale sul fenomeno dei tassisti abusivi a Napoli: in particolare, ad essere stata attenzionata è stata la zona della movida nella Quinta Municipalità Vomero-Arenella, quartiere residenziale che sorge sulla collina partenopea a ridosso del centro cittadino. Sono stati cinque i tassisti abusivi scoperti e multati dagli agenti dell’Unità Operativa Git – motociclisti della Polizia Municipale di Napoli nell’ambito dell’ultima operazione svolta. Tutti in giro per la Quinta Municipalità, seppure senza autorizzazione alcuna per svolgere questa attività.

I controlli hanno riguardato in particolare piazza Francesco Muzii, piazza Medaglie d’Oro, via Simone Martini, viale Colli Aminei, largo dei Cangiani, piazza Leonardo. Oltre ai tassisti abusivi, sono stati controllati altri 58 veicoli, di cui tredici sottoposti a fermo o sequestro, con quattro patenti ed un’autorizzazione Noleggio Con Conducente che sono state ritirate. Complessivamente, sono state comminate 48 sanzioni amministrative, tra cui cinque ai già citati tassisti abusivi, due per mancato uso del cronotachigrafo, sei per omessa revisione e altrettante per guida senza patente o con patente diversa da quella necessaria, con altre cinque multe invece per guida di veicolo privo di assicurazione.

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Scontro frontale tra auto a Monteforte Irpino, donna intrappolata tra le lamiere: ricoverata in ospedale

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Scontro frontale tra auto a Monteforte Irpino, donna intrappolata tra le lamiere: ricoverata in ospedale

Incidente stradale in via Taverna Campanile a Monteforte Irpino. Sul posto vigili del fuoco e forze dell’ordine.

Scontro frontale tra due auto a Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. Nel violento incidente stradale una donna resta ferita, intrappolata tra le lamiere dell’auto accartocciata. È necessario l’intervento dei vigili del fuoco per tirarla fuori dalla carcassa della vettura. La vittima viene subito soccorsa dall’ambulanza del 118. Una volta stabilizzata, la donna viene trasportata d’urgenza presso l’Ospedale “San Giuseppe Moscati” di Avellino, per essere sottoposta alle cure mediche del caso.

Incidente in frazione Alvanella a Monteforte Irpino

Ancora da chiarire la dinamica di quanto accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente stradale è avvenuto in via Taverna Campanile, nella frazione di Alvanella di Monteforte Irpino, nella tarda serata di ieri, lunedì 25 novembre 2024. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del Comando di Avellino. Nell’impatto sono rimaste coinvolte due autovetture. Ad avere la peggio una donna originaria di Monteforte Irpino, che era alla guida di una delle due vetture ed è rimasta bloccata all’interno dell’abitacolo. I pompieri l’hanno liberata. La ferita è stata affidata poi ai sanitari del 118 per il trasporto in ospedale.

Le indagini dei carabinieri sul sinistro stradale

Gli occupanti dell’altra auto, invece, sono stati visitati sul posto e al momento non hanno fatto ricorso al ricovero ospedaliero. Sul posto anche le forze dell’ordine, con i Carabinieri della Stazione di Avella e del Nucleo Radiomobile di Avellino che hanno effettuato i rilievi dell’incidente. Non è…

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Ercolano, fermato il 38enne indagato per l’esplosione della casa dove sono morti Sara, Aurora e Samuel

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Ercolano, fermato il 38enne indagato per l’esplosione della casa dove sono morti Sara, Aurora e Samuel

Fermato dai carabinieri il 38enne indagato per l’esplosione di Ercolano del 18 novembre. Portato in carcere a Poggioreale.

Fermato dai carabinieri il 38enne indagato per l’esplosione della casa ad Ercolano il 18 novembre scorso, nella quale sono morti le gemelle Sara e Aurora Esposito, di 26 anni, e il 18enne Samuel Tafciu. Il provvedimento di fermo è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli nell’ambito delle indagini sulla deflagrazione avvenuta nell’abitazione di via Patacca, del comune del vesuviano, che era stara adibita a fabbrica illegale di fuochi di artificio. Assieme al 38enne, difeso dall’avvocato Domenico Scarpone, è indagata anche la sua ex compagna, mamma della 13enne che è formalmente proprietaria dell’abitazione in cui si è verificato lo scoppio.

Il 38enne portato in carcere dai carabinieri

Il provvedimento di fermo è arrivato nelle scorse ore, firmato dai sostituti procuratori Stella Castaldo e Vincenzo Toscano, ed è stato notificato al38enne dai carabinieri di Ercolano, che successivamente hanno accompagnato l’indagato nel carcere di Poggioreale. All’indagato vengono contestati l’omicidio volontario plurimo con dolo eventuale, la detenzione e la fabbricazione di materiale esplodente non convenzionale. Contestato anche il reato di caporalato. Si tratta, ad ogni modo, di un provvedimento pre-cautelare. Tutte le parti avranno modo di difendersi nel prosieguo della vicenda.

Domani mattina, mercoledì 27 novembre 2024, alle ore 9,00, è previsto il conferimento dell’incarico per eseguire gli esami autoptici sulle salme delle vittime, dai quali potrebbero emergere elementi utili a chiarire la dinamica…

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