Cronaca
La rabbia di Don Patriciello: una lotta tra giustizia e corruzione
Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, si è distinto per il suo impegno contro la camorra e gli scempi ambientali in Terra dei Fuochi. Ha commentato con fermezza la sentenza della Corte di Cassazione che ha restituito i beni ai fratelli Pellini, imprenditori condannati per traffico illecito di rifiuti, con un valore di circa 220 milioni di euro. Patriciello si è dichiarato allibito, nauseato e indignato per la decisione, definendo il giorno della sentenza come un’altra pagina nera per l’Italia.
Il parroco è noto per la sua lotta contro le collusioni tra camorra e imprenditori che danneggiano l’ambiente con il traffico di rifiuti illeciti. La sua amarezza è palpabile, soprattutto quando i nemici si trovano all’interno della comunità. La sentenza ha generato molte critiche da parte dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e dei politici, mettendo in luce la questione della confisca dei beni ai criminali e la necessità di rafforzare le leggi per evitare che possano riottenere i loro proventi illeciti.
Nonostante la delusione, don Patriciello invita alla resistenza e al perseguire la giustizia. La sua voce rappresenta quella di tanti cittadini che chiedono un futuro migliore per la Terra dei Fuochi, dimostrando una determinazione incrollabile nella lotta contro la criminalità ambientale e organizzata.
Il parroco si appella alla forza divina per continuare la battaglia e per non arrendersi. La sua rabbia è condivisa da molti che desiderano un cambiamento e una maggiore attenzione alle problematiche ambientali e sociali che affliggono la comunità. La speranza è che, nonostante le difficoltà, la giustizia prevalga e venga garantito un futuro più sano e sostenibile per la zona colpita dalla criminalità e dall’inquinamento.
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