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Cronaca

Incidente mortale nel porto di Napoli: una tragedia in mare

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Incidente mortale nel porto di Napoli: una tragedia in mare

Il marinaio di 45 anni è morto in un incidente sul lavoro avvenuto nella serata di sabato 23 marzo. Durante le operazioni di carico a bordo della nave Antares di GNV, è stato schiacciato dalla ralla di un tir, perdendo la vita sul colpo. L’uomo lascia moglie e due figlie.

Il sindacato Fit Cisl Campania ha commentato la tragica morte definendola “assurda”. Il segretario generale Alfonso Langella ha espresso la necessità che le istituzioni intervengano sulla sicurezza nei luoghi di lavoro per evitare altre tragedie simili. Ha sottolineato l’importanza della formazione continua per le aziende e dei controlli più severi.

È stata avanzata una richiesta alle istituzioni affinché si adottino misure più efficaci per prevenire futuri incidenti sul lavoro. Il sindacato ha dichiarato che è indispensabile affrontare con determinazione la questione della sicurezza sul lavoro per evitare ulteriori perdite di vite umane.

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A Scampia l’area comunale diventa discarica di elettrodomestici, denunciato il “gestore”

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A Scampia l’area comunale diventa discarica di elettrodomestici, denunciato il “gestore”

Una deposito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) è stato scoperto dalla Polizia Municipale a Scampia; denunciato un 39enne sorpreso ad asportare parti elettriche e ferrose.

Una discarica di elettrodomestici è stata scoperta a Scampia, nella periferia nord di Napoli: a pochi passi dalle abitazioni, in un’aera di proprietà comunale, erano accatastate decine di lavatrici, caldaie, televisori e forni, tutti oggetti che vanno smaltiti seguendo un percorso specifico. E c’era anche chi ne approfittava: un 39enne è stato sorpreso mentre prelevava materiali dai rottami. L’uomo è stato denunciato e l’area è stata sottoposta a sequestro penale.

La scoperta durante un servizio di controllo del territorio della Polizia Locale, nell’ambito delle attività predisposte dal Comando e finalizzate al contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti. Il personale dell’Unità Operativa Scampia ha individuato il deposito illegale di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) in via Anna Maria Ortese, nei pressi dei caseggiati popolari. Nell’area c’era di tutto: 43 grandi elettrodomestici, tutti danneggiati e da buttare, che invece di finire nelle isole ecologiche, per essere quindi smaltite secondo la normativa, erano stati accatastati sul terreno. Al momento del controllo il 39enne era “al lavoro”: armeggiava su lavatrici e televisori per asportare parti elettriche e ferrose, evidentemente con l’intenzione di riutilizzarle o rivenderle.

L’uomo dovrà rispondere di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.Nel corso della stessa operazione sono stati fermate e…

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Scatta la chiusura per bar di Chiaia: droga nel locale, padre del titolare arrestato

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Scatta la chiusura per bar di Chiaia: droga nel locale, padre del titolare arrestato

Il Questore di Napoli ha disposto la chiusura per 15 giorni di un bar di Chiaia: ad ottobre il padre del titolare era stato arrestato per detenzione di stupefacenti.

È scattata la sospensione dell’attività, per 15 giorni, per un bar di Chiaia, nel centro di Napoli, alle spalle di piazza del Plebiscito; la decisione arriva dal Questore, su proposta del commissariato San Ferdinando, a seguito di una operazione risalente al mese scorso che si era concluso on la denuncia del titolare e l’arresto di suo padre per detenzione di sostanze stupefacenti. In una nota della Questura di Napoli si specifica che il provvedimento, eseguito questa mattina, 21 novembre, è “finalizzato a scongiurare un concreto pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini”.

Il controllo che ha portato allo stop per l’attività commerciale risale al pomeriggio dell’11 ottobre scorso. In quella circostanza i poliziotti di San Ferdinando e quelli del commissariato Montecalvario erano intervenuti nel bar e avevano controllato due persone all’interno, identificate come il titolare e suo padre; il secondo era stato trovato in possesso di poco più di 30 grammi di stupefacenti, tra cocaina e hashish, e di una grossa somma di denaro. Nel dettaglio, erano stati rinvenuti 5 involucri di cocaina dal peso di circa 3 grammi, 3 stecche di hashish per complessivi 30 grammi e 4.800 euro in contanti. L’uomo era stato arrestato mentre per suo figlio era scattata la denuncia.

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Carne e salumi in cattive condizioni igieniche: sequestrati 15mila chili, chiuso un salumificio

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Carne e salumi in cattive condizioni igieniche: sequestrati 15mila chili, chiuso un salumificio

Blitz dei carabinieri in un salumificio in provincia di Avellino, che è stato chiuso a causa delle carenze igienico-sanitarie e per l’impiago di lavoratori in nero. Multato e denunciato il titolare.

Immagine di repertorio

Blitz dei carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità) in un salumificio nell’area di Baiano, in provincia di Avellino: sono 15mila i chili di carne di maiale e di altri prodotti a base di carne, tra cui salumi, che sono stati sequestrati dai militari dell’Arma, mentre l’intera attività commerciale è stata chiusa. I prodotti alimentari posti sotto sequestro – in parte congelati, in parte sottovuoto – erano conservati in pessime condizioni igieniche; i carabinieri hanno poi sequestrato anche 84 chili di “ciccioli” che erano stati etichettati come produzione propria, ma in realtà erano stati importati da una ditta della provincia di Napoli.

Tutti i lavoratori del salumificio erano in nero

Nel corso dei controlli, i carabinieri hanno individuato gli otto dipendenti del salumificio, nessuno dei quali aveva regolare contratto di lavoro: tutti lavoravano in nero; cinque di questi, stranieri, sono stati inoltre denunciati per ingresso e soggiorno illegale sul territorio italiano.

Pertanto, al termine del blitz, i militari dell’Arma hanno disposto la chiusura dell’attività commerciale e hanno multato il titolare per 200mila euro; l’uomo è stato anche denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per aver favorito e impiegato manodopera clandestina e per le violazioni connesse alle norme sulla sicurezza del lavoro.

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