Impr. napoletano assolto a Roma dal reato bancarotta

Dopo otto anni di indagini e processi, un imprenditore napoletano accusato di bancarotta è stato assolto. Era stato accusato di aver fatto sparire tutti i documenti contabili della sua azienda, simulando un falso furto. A seguito della dichiarazione di fallimento di una S.r.l. nel settore delle pulizie, la Procura della Repubblica di Roma aveva iscritto l’amministratore nel registro degli indagati per il reato di bancarotta fraudolenta aggravata.

Le indagini hanno rivelato che l’imprenditore avrebbe distrutto gran parte delle scritture contabili, inscenando addirittura uno smarrimento per rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio e del volume d’affari dell’impresa. Tuttavia, il Tribunale Collegiale di Roma ha assolto l’imputato in base alle difese avanzate dal suo avvocato, Domenico Iodice.

L’avvocato ha sostenuto che la condotta contestata all’imprenditore poteva configurare al massimo un reato di bancarotta semplice documentale, dovuto a una negligenza nella gestione della contabilità e non a un comportamento fraudolento. Il Tribunale ha quindi dichiarato estinto il reato in base al diverso termine di prescrizione e ha accolto la tesi difensiva del legale.

L’avvocato Iodice ha commentato il verdetto dichiarando che dopo otto anni di agonia processuale, il suo assistito è finalmente libero da accuse e può continuare la sua attività imprenditoriale senza la minaccia della confisca del patrimonio. Ha sottolineato che da un fallimento ci si può sempre rialzare.
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