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Cronaca

Giustizia o rivoluzione: la nostra scelta

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Giustizia o rivoluzione: la nostra scelta

Il sit-in dei familiari e degli amici di Giogiò si è svolto all’esterno del Tribunale per i Minori dei Colli Aminei in occasione dell’udienza preliminare del processo per la morte del giovane. Durante la manifestazione, il padre ha chiesto una pena esemplare per i responsabili.

Giovambattista Cutolo, noto come Giogiò, è stato ucciso con tre colpi di pistola in una banale lite in un pub il 31 agosto scorso. L’udienza preliminare per il processo si è tenuta al Tribunale dei Minori di Napoli, con il minorenne responsabile che ha scelto il rito abbreviato confessando di aver sparato senza l’intenzione di uccidere.

Un gruppo di manifestanti si è radunato fuori dal Tribunale per sostenere la famiglia e ricordare Giogiò. La madre ha espresso il desiderio di ottenere giustizia, mentre più di 50 ragazzi sono stati presenti per onorare la memoria dell’amico scomparso. Giogiò, talentuoso suonatore di corno, è stato premiato postumo con la medaglia d’oro al valor civile.

La madre e il padre di Giogiò hanno espresso il loro dolore e la loro richiesta di giustizia durante il sit-in. Hanno sottolineato la gravità dell’omicidio e l’importanza di interventi seri per prevenire tragedie simili in futuro. Il padre ha auspicato una pena esemplare e ha criticato la facile disponibilità di armi tra i minori.

La madre e il padre hanno parlato con forza contro la violenza e l’impunità, chiedendo che il giudice tenga conto della sofferenza della famiglia prima di emettere la sentenza. Hanno evidenziato la necessità di politiche più efficaci per la prevenzione della criminalità minorile e la sicurezza della comunità.

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