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Cronaca

Fiaccolata in memoria di Antonella Di Massa, tragica scomparsa a Ischia

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Fiaccolata in memoria di Antonella Di Massa, tragica scomparsa a Ischia



Il caso di Antonella Di Massa a Ischia


1 Marzo 2024


15:59

Una fiaccolata spontanea, organizzata dagli abitanti di Succhivo, la frazione dell’isola di Ischia in cui Antonella Di Massa è stata trovata morta. La manifestazione andrà in scena domani, sabato 2 marzo.

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Antonella Di Massa

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Il caso di Antonella Di Massa a Ischia

È sconvolta la comunità di Succhivo, frazione di Serrara Fontana, sull’isola di Ischia: è qui che, dopo 11 giorni di ricerche, è stato trovato il cadavere di Antonella Di Massa, la donna di 51 anni scomparsa da Casamicciola il 17 febbraio. E allora, per ricordare la donna, gli abitanti di Succhivo hanno organizzato una fiaccolata, prevista per domani, sabato 2 marzo: “Siamo particolarmente scossi da questa vicenda ed intendiamo esprimere tutto il nostro dolore e la vicinanza alla famiglia della povera Antonella” dicono i promotori dell’evento.

La fiaccolata partirà alle ore 18.30 dal piazzale della chiesa della Madonna di Montevergine a Succhivo: è proprio qui che, il giorno stesso della scomparsa, Antonella Di Massa è stata inquadrata da una telecamera mentre camminava, agitata e spaesata, con il cappuccio del giubbino calato sulla testa. Alla fiaccolata parteciperanno anche i sindaci di Serrara Fontana – di cui, come detto, Succhivo è una frazione – e di Casamicciola, dove la 51enne viveva insieme al marito e alle due figlie.

“In questi giorni ci siamo trovati catapultati sui media quasi come se questo fosse il paese dei misteri eppure tutta Succhivo ha partecipato alle ricerche e non riuscire a ritrovare viva questa donna è un dolore per tutta la nostra comunità” dicono ancora gli organizzatori della fiaccolata.

Le indagini sulla morte di Antonella Di Massa

Il cadavere di Antonella Di Massa è stato rinvenuto il 28 febbraio, dagli inviati della trasmissione “Chi l’ha visto?”, a poche centinaia di metri dal luogo in cui è stata immortalata, per l’ultima volta, dalla telecamera, in un terreno privato che, nei giorni successivi alla scomparsa, era stato già ispezionato. Sul corpo, da primi accertamenti, sono state trovate delle ecchimosi, mentre vicino al cadavere è stata ritrovata una bottiglietta di antigelo: sarà l’autopsia, disposta dalla Procura, a chiarire i tanti punti oscuri in questa vicenda.

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Martina Carbonaro ancora viva sotto l’armadio: orrore nell’autopsia

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Martina Carbonaro ancora viva sotto l’armadio: orrore nell’autopsia

La Storia di Martina Carbonaro: Un Caso di Femminicidio che Sgomenta

La vicenda di Martina Carbonaro, la giovane ragazza di 14 anni originaria di Afragola, uccisa nel mese di maggio e il cui corpo è stato ritrovato all’interno di un edificio dell’ex stadio “Moccia”, rappresenta un’espressione di violenza così estrema e inaudita che i suoi dettagli, emersi a seguito delle indagini e delle perizie, raccontano una storia di un orrore quasi incredibile. La violenza che ha caratterizzato questo femminicidio ha scosso profondamente la comunità, sollevando interrogativi fondamentali sulla sicurezza e sulla protezione delle giovani donne nella società.

Gli Accertamenti e le Indagini

Gli accertamenti condotti sul caso hanno incluso l’analisi di alcuni capelli, che sono stati trovati vicino al luogo del ritrovamento del corpo. Questi elementi sono stati sottoposti a esami approfonditi al fine di determinare se potessero essere collegati all’omicidio o se potessero fornire qualsiasi indizio utile per identificare il responsabile di questo crimine orrendo.

Le Perizie e i Dettagli Emergenti

Le perizie condotte sul corpo di Martina Carbonaro hanno rivelato una violenza di una brutalità senza pari. I dettagli emersi da queste indagini forensi dipingono un quadro di una fine tragica e terribile, che riflette un atto di violenza esercitata con estrema crudeltà. Questi elementi sono stati cruciali per comprendere i momenti finali della vita di Martina e per proseguire le indagini mirate a identificare e perseguire il responsabile di questo atto efferato.

L’Impatto sulla Comunità e la Richiesta di Giustizia

Il caso di Martina Carbonaro ha avuto un impatto profondo sulla comunità di Afragola e oltre, scuotendo le coscienze e sollevando una forte richiesta di giustizia. La perdita di una vita così giovane e piena di promesse in modo così crudele e ingiusto ha mobilitato l’opinione pubblica, che chiede non solo giustizia per Martina e per la sua famiglia, ma anche un impegno rinnovato nella lotta contro la violenza di genere e per la sicurezza delle donne.

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Funerali di Ciro Rapuano, Napoli in lutto e rabbia

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Funerali di Ciro Rapuano, Napoli in lutto e rabbia

Napoli è stata scossa da una tragedia che ha lasciato la città nel dolore e nella rabbia. L’uccisione di Ciro Rapuano, un 59enne che è stato brutalmente assassinato a coltellate nel cuore di Forcella, ha suscitato un’ondata di emozioni che sono state palpabili durante i funerali celebrati nella storica chiesa della Pietà dei Turchini, in via Medina. La comunità si è ritrovata per rendere omaggio alla vittima e per esprimere il proprio cordoglio ai familiari e agli amici di Ciro.

La cerimonia funebre

La cerimonia funebre ha visto la partecipazione di numerosi fedeli che hanno voluto rendere omaggio a Ciro Rapuano. Il feretro dell’uomo è stato accolto con un lungo e commosso applauso, segno della stima e dell’affetto che la comunità nutriva nei suoi confronti. La rabbia e il dolore per la sua morte sono stati palpabili in ogni momento della cerimonia, che si è svolta in un’atmosfera di grande emozione.

La reazione della comunità

La comunità di Napoli ha reagito con sdegno e tristezza alla notizia dell’uccisione di Ciro Rapuano. La sua morte ha suscitato un forte risentimento nei confronti di coloro che hanno compiuto il crimine e ha risvegliato il desiderio di giustizia e di sicurezza nella città. I funerali di Ciro Rapuano sono stati un’occasione per la comunità di unirsi e di manifestare il proprio sostegno ai familiari e agli amici della vittima.

Il ricordo di Ciro Rapuano

Ciro Rapuano sarà ricordato come un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Napoli. La sua morte è stata una perdita per tutti coloro che lo conoscevano e lo stimavano. I funerali hanno rappresentato un’occasione per celebrare la sua vita e per rendergli omaggio. La sua memoria verrà preservingata viva nel cuore della comunità, che continuerà a lottare per la giustizia e per la sicurezza nella città.

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Cronaca

Bodybuilder napoletano fermato a Isernia con anabolizzanti

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Bodybuilder napoletano fermato a Isernia con anabolizzanti

I recenti controlli a tappeto effettuati dalla Guardia di finanza a Isernia hanno portato a una scoperta significativa. Un bodybuilder napoletano è stato fermato e denunciato dopo che è stato trovato in possesso di una grande quantità di anabolizzanti vietati. L’uomo era stato sottoposto a un’ispezione veicolare da parte dei militari del Comando provinciale, che hanno scoperto numerose compresse all’interno della sua auto.

La scoperta degli anabolizzanti

I militari della Guardia di finanza hanno condotto un’operazione di controllo a tappeto a Isernia, portando alla luce una vicenda che ha destato grande preoccupazione. Il bodybuilder napoletano, che non ha voluto farsi identificare, è stato fermato e sottoposto a un’ispezione approfondita. All’interno della sua auto, i militari hanno trovato un ingente quantitativo di anabolizzanti, sostanze vietate per via dei loro effetti collaterali e delle gravi conseguenze per la salute.

Le conseguenze per il bodybuilder

Il bodybuilder napoletano è stato denunciato e dovrà rispondere delle accuse a livello legale. Gli anabolizzanti rappresentano un problema serio per la salute pubblica, in quanto possono causare gravi danni fisici e psicologici. L’uso di queste sostanze è vietato e può comportare severe sanzioni penali. La Guardia di finanza continua a lavorare per contrastare il traffico degli anabolizzanti e proteggere la salute della comunità.

La lotta contro gli anabolizzanti

La scoperta degli anabolizzanti a Isernia rappresenta soltanto uno degli episodi di una più ampia lotta contro il traffico di sostanze dopanti. La Guardia di finanza e le altre forze dell’ordine sono impegnate in un’opera di controllo e prevenzione per tutelare la salute dei cittadini e combattere il fenomeno del doping. Gli sforzi congiunti delle autorità hanno già portato a numerous arresti e sequestri, e la lotta contro gli anabolizzanti resta una priorità per garantire una società più sana e sicura.

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