Cronaca
Enzo Nocerino e Vida Shahvalad: i fidanzati morti nel garage di Napoli
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Le esalazioni dei gas di scarico avrebbero saturato il piccolo garage, divorando lentamente l’ossigeno e facendoli prima perdere coscienza, per poi ucciderli. Sarebbero morti così Vincenzo Nocerino e Vida Shahvalad, i due giovanissimi fidanzati trovati questa mattina in un box auto nel quartiere Secondigliano, al di sotto di un edificio di via Fosso del Lupo, periferia Nord di Napoli. A scoprire i corpi è stato il padre del ragazzo, Alfredo Nocerino, poco dopo le 9.30 di questa mattina, 16 marzo; ha tentato di rianimarli e ha allertato il 118, ma non c’è stato nulla da fare.
Le indagini sono affidate ai carabinieri. L’ipotesi più probabile, che dovrà essere comunque verificata con l’autopsia, è quella che parla di una tragica fatalità: i due giovani si sarebbero appartati nel piccolo box, nelle disponibilità del padre del ragazzo, e avrebbero tenuto l’automobile accesa, presumibilmente per scaldarsi, finendo col venire poi soffocati dal monossido di carbonio. Vincenzo Nocerino, 24 anni, per tutti “Enzo”, era figlio unico e aveva perso la madre anni fa, era stato cresciuto dal padre, col quale viveva in un appartamento a pochi metri dall’edificio in cui si trova il garage; lavorava come webdesigner e aiutava il padre nella pizzeria del quartiere Fuorigrotta di cui l’uomo è socio.
Da qualche tempo il ragazzo aveva iniziato una relazione con Vida Shahvalad, studentessa universitaria di origini iraniane, che viveva a Caserta e frequentava le lezioni a Napoli. Ieri sera, secondo le ricostruzioni, i due sarebbero usciti insieme e avrebbero deciso di trattenersi nel garage, chiuso e senza areazione. Quando sono arrivati i soccorsi la Fiat Panda rossa era ancora in moto, circostanza che farebbe propendere per la pista dell’incidente.
Cronaca
Cane randagio torturato con l’olio bollente: orrore nella provincia di Salerno
La vicenda, che arriva da Sala Consilina, è stata denunciata dai volontari dell’Oipa della Sezione del Vallo di Diano, che hanno rivolto un appello per avere informazioni utili a identificare il responsabile.
Un cane randagio torturato con l’olio bollente. Questa la storia di violenza che arriva da Sala Consilina, nella provincia di Salerno, denunciata via social, con tanto di video, dai volontari dell’Oipa della Sezione del Vallo di Diano. Stando a quanto rende noto l’associazione animalista, il cane randagio era solito gironzolare intorno alla stazione degli autobus di Sala Consilina e, già nei giorni scorsi, erano stati pubblicati appelli per trovargli un’adozione. Da qualche giorno, però, dell’animale non c’erano tracce, fino alla scoperta della violenza inflittagli.
Su Facebook, condividendo anche il video delle condizioni del cane, l’Oipa scrive: La ragazza che lo accudiva ha telefonato alla nostra delegata in cerca, disperata, di aiuto. Subito si sono attivati i volontari Oipa per condurlo presso la Clinica Veterinaria Salluzzi. Da un primo controllo pare che al cagnolino sia stato gettato dell’olio bollente lungo tutto il corpo. Guardate come l’hanno ridotto. Torturato con l’intento di volerlo uccidere lentamente”.
L’Oipa, infine, lancia anche un appello affinché chiunque abbia informazioni utili a pervenire all’identità del responsabile le condivida: “Chiediamo a tutti coloro conoscono questo, sfortunato, cucciolotto di aiutarci nelle ricerche del colpevole, affinché la bestia umana non possa più colpire altre anime innocenti”.
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Cronaca
Treno guasto nel Casertano: ritardi fino a 4 ore per Alta Velocità, Intercity e Regionali
Treni fermi nel Casertano dopo un guasto tra Valle di Maddaloni e Maddaloni Superiore: fino a 4 ore di ritardi per i convogli che attraversano la zona.
Immagine di repertorio
La circolazione ferroviaria si è paralizzata nel Casertano dal primo mattino di oggi, dopo il guasto di un treno avvenuto alle 8.40 tra Valle di Maddaloni e Maddaloni Superiore. Lo ha fatto sapere Trenitalia, che specifica si tratti di un treno di “altra impresa ferroviaria”. Ma la circolazione è andata rapidamente in tilt e anche dopo diverse ore si registrano rallentamenti ai treni dell’Alta Velocità, Intercity e Regionali che, fa sapere la società “possono registrare un maggior tempo di percorrenza fino a 360 minuti”, in attesa che venga ultimato l’intervento del locomotore di soccorso.
In particolare, i Treni Alta Velocià e Intercity direttamente coinvolti sono:
- FR 8302 Lecce (6:05) – Roma Termini (11:55): fermo a San Lorenzo Maggiore dalle ore 10:23
- FR 9511 Milano Centrale (6:10) – Lecce (15:50): fermo a Caserta dalle ore 11:11
- FA 8306 Lecce (7:10) – Roma Termini (12:55): fermo a Benevento dalle ore 11:07
- IC 716 Bari Centrale (7:05) – Napoli Centrale (11:15): fermo a Solopaca dalle ore 10:23
- IC 703 Roma Termini (7:28) – Bari Centrale (13:54): fermo a Caserta dalle ore 10:55
Inoltre, Trenitalia ha fatto sapere che:
Sciopero treni Alta Velocità sabato 9 e domenica 10 novembre: a rischio le Frecce Trenitalia
Il treno FA 8348 Bari Centrale (6:10) – Roma Termini (10:03) oggi termina la corsa a Dugenta.
I passeggeri possono proseguire il viaggio con il servizio sostitutivo con bus…
Cronaca
Domani i funerali di Arcangelo Correra, il 18enne ucciso a Napoli con un colpo di pistola alla testa
I funerali di Arcangelo Correra si svolgeranno domani, giovedì 14 novembre, nella chiesa che sorge poco distante dal punto esatto in cui è stato ucciso.
Arcangelo Correra
Si svolgeranno domani, giovedì 14 novembre, i funerali di Arcangelo Correra, il 18enne ucciso nella notte del 9 novembre in piazzetta Sedil Capuano, nel centro di Napoli. Le esequie del ragazzo si terranno alle ore 15 nella chiesa di Santa Caterina a Formiello, che sorge poco distante al luogo in cui Arcangelo Correra è stato colpito mortalmente da un proiettile alla testa dall’amico Renato Caiafa, 19 anni, che si è poi costituito alla polizia, confessando l’omicidio. È stato proprio il 19enne ad accompagnare Correra all’ospedale Pellegrini, dove il giovane è deceduto, presentandosi poi spontaneamente in Questura.
Renato Caiafa resta in carcere
Proprio nelle scorse ore, Caiafa è apparso davanti al gip del Tribunale di Napoli, che ha deciso di non convalidare il fermo emesso precedentemente nei confronti del 19enne, ma ha comunque disposto il carcere. Renato Caiafa, infatti, è indagato a piede libero per l’omicidio colposo di Arcangelo Correra, mentre il fermo era stato emesso per la detenzione e la ricettazione della pistola.
È sull’arma che si concentrano maggiormente le indagini degli inquirenti. Caiafa, infatti, sia durante la confessione che durante l’interrogatorio, ha sempre sostenuto di aver trovato la pistola adagiato su uno pneumatico di un’automobile parcheggiata nelle vicinanze e di aver sparato per errore all’amico, colpendolo in piena fronte.
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