Cronaca
Due ragazze 12 e 13 anni scomparse a Ravenna ritrovate a Napoli. Emozionante riunione con i genitori.
I genitori della 12enne e della 13enne scomparse dal Ravennate sono arrivati la notte scorsa a Napoli, dove le adolescenti sono state rintracciate dai carabinieri.
La 13enne e la 12enne insieme ai carabinieri a Napoli
Sono state affidate ai genitori le due ragazzine di 12 e 13 anni che erano scomparse dalla provincia di Ravenna, in Emilia-Romagna, il 27 marzo scorso: a rintracciarle, dopo due giorni di ricerche serrate, i carabinieri della stazione di San Pietro a Patierno, che le hanno individuate in un b&b nei pressi della Stazione Centrale di Napoli. I genitori delle adolescenti sono arrivati in città nella notte e hanno potuto riabbracciare le figlie, che sono in ottimo stato di salute.
Sui motivi dell’allontanamento non c’è totale chiarezza: pare che una delle due avesse deciso di andare a Napoli per incontrare di persona una coetanea che aveva conosciuto su Internet e che abiterebbe proprio nei dintorni di piazza Garibaldi. Di fatto, le due adolescenti erano state accompagnate a scuola la mattina del 27 marzo ma in classe non ci erano mai arrivate: quando i genitori erano andati via, loro avevano cambiato direzione e presumibilmente erano salite sul primo treno per Napoli.
Le ricerche in città sono state condotte dai carabinieri di San Pietro a Patierno e del Nucleo Investigativo di Napoli, in stretto coordinamento con i colleghi del Nucleo Investigativo di Ravenna. Ieri sera, 29 marzo, il lieto fine: le due sono state rintracciate nella struttura ricettiva dove stavano alloggiando, sul corso Arnaldo Lucci, a pochi passi dalla stazione di piazza Garibaldi.
Cronaca
Ucciso con un proiettile alla testa dall’amico, domani Renato Caiafa davanti al gip
Martedì 12 novembre Renato Caiafa davanti al gip per l’udienza di convalida del fermo; il ragazzo anche denunciato per la morte di Arcangelo Correa.
A sinistra Renato Caiafa, a destra Arcangelo Correra
Si terrà domani, martedì 12 novembre, l’udienza di convalida del fermo emesso nei confronti di Renato Caiafa, il 19enne accusato di possesso e ricettazione di una pistola, l’arma da cui è partito il proiettile che ha ucciso l’amico 18enne Arcangelo Correra nella notte del 9 novembre in piazzetta Sedil Capuano, adiacente a via dei Tribunali, nel centro storico di Napoli.
Il giovane fermato: “Colpo partito per errore”
Il ragazzo, che si è costituito in Questura poche ore dopo la tragedia su impulso di una zia, è stato anche denunciato a piede libero per omicidio colposo: secondo la sua versione, su cui sono in corso accertamenti, il colpo sarebbe partito per errore mentre il giovane e gli amici maneggiavano l’arma. La pistola, una calibro 9 con matricola abrasa, sarebbe stata trovata poco prima sullo pneumatico di un’automobile parcheggiata nella zona.
Ad accompagnare Correra in ospedale erano stati gli stessi amici, tra cui Caiafa che subito dopo si era poi dileguato, salvo poi tornare sui suoi passi e presentarsi in via Medina. Il 19enne era arrivato al Pronto Soccorso in condizioni disperate, poco prima delle 11 i sanitari ne hanno constatato il decesso.
La mamma di Renato Caiafa: “Chiedo scusa alla famiglia di Arcangelo. Per rispetto ho lasciato Forcella”
…
Cronaca
Tragedia ad Afragola, morto operaio di 43 anni: caduto dal terzo piano
Un operaio di 43 anni è deceduto questa mattina ad Afragola (Napoli); sarebbe caduto dal terzo piano di un palazzo in costruzione.
Immagine di repertorio
Un operaio è deceduto dopo essere caduto dal terzo piano di uno stabile ad Afragola, in provincia di Napoli; è avvenuto nella mattinata di oggi, 11 novembre, sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale. Stando ai primi accertamenti l’uomo era al lavoro quando avrebbe perso l’equilibro; inutili i tentativi di soccorso: è morto sul colpo.
La tragedia poco dopo le 11 in via Roma, all’altezza dei civici 29/31. La vittima è un italiano di 43 anni, si trovava al terzo piano di uno stabile in costruzione. Sono in corso indagini per la ricostruzione dell’incidente; parallelamente, sono stati avviati gli accertamenti sull’inquadramento lavorativo dell’uomo.
Cronaca
Omicidio Arcangelo Correra, le indagini: la pistola e il proiettile di calibro diverso
La provenienza dell’arma che ha ucciso Arcangelo Correra è uno degli elementi fondamentali dell’inchiesta: si dovrà capire se è stata trovata o se era già in possesso di Renato Caiafa.
Il proiettile rinvenuto sul luogo del ferimento
Una Beretta calibro 9×21, arrivata da chissà dove e finita chissà come tra le mani di Renato Caiafa, che ha sparato e ha centrato alla fronte Arcangelo Correra, uccidendolo. E un proiettile a terra che potrebbe non essere legato alla vicenda: è di un calibro diverso. Sono i punti su cui stanno lavorando gli inquirenti per fare luce sulla morte del 18enne napoletano. L’arma è considerata clandestina perché la matricola è stata cancellata e si dovrà capire se è stata trovata pochi minuti prima della tragedia, come sostiene il ragazzo reo confesso, o se, al contrario, era già nelle disponibilità del giovane.
La morte di Arcangelo Correra a Napoli
Il 18enne è stato ferito gravemente poco prima delle 5 di sabato in piazzetta Sedil Capuano, adiacente a via dei Tribunali. A portarlo in ospedale sono stati gli amici, in scooter. Poche ore dopo, intorno alle 11, il decesso. Renato Caiafa, dopo aver accompagnato l’amico in ospedale, è inizialmente fuggito, per poi presentarsi in Questura, convinto da una zia; è stato ascoltato insieme all’amico che era con lui.
Ha parlato di un incidente: il colpo sarebbe partito per errore mentre si stavano passando la pistola, avrebbe scarrellato e l’arma avrebbe sparato. Al momento Caiafa, 19 anni, è in carcere con l’accusa di porto e…