Cronaca
Dopo due mesi di cure, il paziente è finalmente fuori pericolo.
Il bambino di soli 3 mesi venne ricoverato nel gennaio scorso all’ospedale Santobono di Napoli in gravi condizioni a causa di una meningite e risultò anche positivo alla cocaina. Dopo circa due mesi di ricovero in terapia intensiva, le sue condizioni di salute sono migliorate e il piccolo è ora fuori pericolo.
Il bambino era stato trasferito al Santobono in eliambulanza dall’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, dove erano state rilevate tracce di cocaina nelle urine. Gli esami effettuati anche nell’ospedale pediatrico napoletano hanno confermato la presenza della droga, ma solo nelle urine e non nel sangue.
La Procura di Salerno ha avviato delle indagini per fare piena luce sulla circostanza e stabilire come il bambino sia venuto in contatto con la cocaina. Una volta dimesso, il piccolo sarà affidato a una casa famiglia in Campania.
Risulta essenziale investigare su come il bambino sia entrato in contatto con la cocaina e capire l’origine di questa situazione. Con l’avvio delle indagini da parte della Procura di Salerno si spera di ottenere risposte concrete e garantire il benessere e la sicurezza del bambino una volta dimesso.
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Cronaca
Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida
Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.
È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.
L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.
Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…
Cronaca
Carabinieri nel centro commerciale, sospese le licenze di 8 negozi per lavoratori in nero
Lavoratori in nero, sospese le licenze per otto negozi all’interno di un Centro Commerciale napoletano. La scoperta dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro.
Immagine di repertorio
Lavoratori in nero all’interno di alcuni negozi di un noto centro commerciale prossimo all’apertura in provincia di Napoli. La scoperta è stata fatta dai Carabinieri del Gruppo Tutela e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, guidati dal Direttore della Direzione Interregionale del Lavoro del Sud Italia Giuseppe Patania, e dal Direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, Giuseppe Cantisano. Otto i negozi all’interno del centro commerciale che si sono visti sospendere la licenza dopo la scoperta dei lavoratori in nero all’interno dei rispettivi negozi. I controlli hanno riguardato 167 aziende e 530 posizioni lavorative complessive.
Alla fine sono state sospese otto attività imprenditoriali per lavoro nero, con 87 prescrizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per quanto riguarda 32 ditte. In totale sono state irrogate sanzioni per 58.500 euro, più altre 84mila euro per violazioni in materia di salute e sicurezza. “Si tratta di una importante operazione di controllo e soprattutto di prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in vista dell’apertura di un centro commerciale, annunciato come il più grande del Sud Italia”, ha spiegato il direttore della Direzione Interregionale del Lavoro Sud, Giuseppe Patania. Dello stesso parere anche Giuseppe Cantisano, direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, che ha aggiunto: “Si è trattato di un’iniziativa incisiva che dà il segnale della forte…
Cronaca
Infermiere e vigilante picchiati a Villa Betania. il direttore dell’ospedale: “Siamo in guerra”
Ennesima aggressione ai sanitari: un infermiere e una guardia giurata sono stati picchiati a Villa Betania; sono stati dimessi con venti giorni di prognosi.
“Siamo in uno stato di guerra, ora basta”: così Vincenzo Bottino, direttore generale di Villa Betania di Ponticelli, Napoli Est, dopo l’ennesima aggressione avvenuta in una struttura sanitaria. Teatro, questa volta, proprio l’ospedale evangelico: un uomo, in attesa di essere visitato, ha ferito un infermiere la guarda giurata che era intervenuta per difenderlo, causando a entrambi lesioni giudicate guaribili in venti giorni. Si tratta della quindicesima aggressione avvenuta nello stesso ospedale dall’inizio dell’anno e già diversi operatori, per paura, hanno chiesto di essere trasferiti in altri reparti.
L’episodio risale alla scorsa notte. L’uomo, che è successivamente risultato positivo ad alcol e stupefacenti, era andato in escandescenze mentre attendeva il proprio turno. Se l’era presa prima con un infermiere dell’area emergenza, provocandogli traumi e lesioni gravi, e poi si era scagliato contro il vigilante, picchiando anche lui. È stata presentata denuncia e, in base alle nuove norme, per l’uomo dovrebbe scattare l’arresto.
Ora l’ospedale evangelico, ha detto Bottino parlando all’agenzia Ansa, coi propri fondi si doterà di porte blindate per l’accesso al Pronto Soccorso ma è necessario che si attui una politica di sicurezza adeguata per tutelare non solo gli operatori ma anche gli altri pazienti. “Così come deciso dal ministero dell’Interno per altri presidi di frontiera della nostra città – ha aggiunto – chiediamo che anche il nostro Pronto Soccorso sia dotato…