Cronaca Giudiziaria
Da omicidio di Bardellino a politici e imprenditori: secretati verbali di Schiavone
La notizia del pentimento del boss dei Casalesi, Francesco Schiavone, noto come “Sandokan”, ha fatto il giro del web in tutto il mondo da stamane. Il potente capoclan, tra i fondatori della cosca che per anni ha inquinato la Campania a livello ambientale e si è infiltrato nella pubblica amministrazione e nelle imprese, è il secondo dei vertici a decidere di collaborare con la giustizia. Prima di lui, aveva preso questa decisione Antonio Iovane.
Francesco Schiavone ha 70 anni ed è rinchiuso in carcere da 26 anni, molti dei quali trascorsi in regime di 41 bis. Attualmente si trova nel carcere di massima sicurezza de L’Aquila. Il suo stato di salute potrebbe aver influito sulla sua decisione, già anticipata dai figli Nicola e Walter, entrambi coinvolti nella criminalità ma poi diventati collaboratori di giustizia.
Il pentimento di Schiavone risale agli inizi di questo mese, quando ha chiesto e ottenuto un incontro con i magistrati della Direzione Nazionale Antimafia. Attualmente i dettagli dei primi verbali sono tenuti segreti, ma si presume che nelle sue confessioni potrebbero emergere dettagli sulla sua ascesa alla leadership del clan dei Casalesi e su altri crimini gravi.
Francesco Schiavone, conosciuto come Sandokan per la sua somiglianza con l’attore Kabir Bedi, è stato per anni il leader incontrastato del clan dei Casalesi. La sua carriera criminale ha inizio precocemente, con il suo primo arresto per detenzione di armi a soli 18 anni. Dopo l’omicidio di Antonio Bardellino nel 1988, diventa il capo indiscusso del clan, espandendo la sua influenza nel mondo imprenditoriale e politico locale.
Il suo ultimo arresto risale all’11 luglio 1998 e da allora è stato coinvolto in vari processi e condannato all’ergastolo. Nel 2018 gli è stato diagnosticato un tumore e attualmente si trova in carcere a L’Aquila. La decisione di collaborare con la giustizia segue l’esempio dei suoi figli e potrebbe portare alla luce legami con politici e imprenditori della zona Casertana. Questo pentimento è considerato un segnale positivo nella lotta alla criminalità organizzata.
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