Cronaca
Da condanna a dissequestro: 200 milioni di beni recuperati
Ai tre imprenditori di Acerra, nonostante siano stati condannati in via definitiva per disastro ambientale, sono stati restituiti i beni confiscati, per un valore complessivo di 200 milioni di euro: il provvedimento di confisca, infatti, è stato emesso oltre i termini previsti.

Gli esiti della sentenza erano già nell’aria, ma lo scorso 25 marzo è arrivata la conferma: la Corte di Cassazione ha annullato la confisca dei beni ai tre fratelli Pellini; agli imprenditori sono stati restituiti dunque i beni precedentemente confiscati, per un valore superiore ai 200 milioni di euro.
La vicenda è singolare, dal momento che i fratelli Pellini sono stati condannati in via definitiva per disastro ambientale. Titolari di un’impresa che gestiva i rifiuti ad Acerra, i tre imprenditori sono stati accusati e ritenuti responsabili di aver sversato illegalmente rifiuti pericolosi nelle campagne acerrane, con una condanna a 7 anni di reclusione nel 2017.
Le reazioni al dissequestro dei beni
Nonostante la condanna, è arrivato il dissequestro dei beni. La sentenza della Cassazione ha sollevato polemiche, con osservazioni come quella di Alessandro Cannavacciuolo, attivista contro i roghi tossici, che ha chiesto un nuovo provvedimento di sequestro per la confisca. Francesco Emilio Borrelli si è chiesto cosa dire alle vittime della Terra dei Fuochi, mentre Legambiente ha definito la sentenza come un’ulteriore ferita per i territori devastati.
