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Cronaca

Celle con droga e cellulari: 21 arresti clan criminali

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Celle con droga e cellulari: 21 arresti clan criminali

La droga e i telefoni cellulari arrivavano con un drone, modificato apposta per trasportare un peso maggiore e per volare anche nelle “no fly zone”. Ai comandi, sempre la stessa persona, che si spostava su e giù per l’Italia e prendeva anche 3mila euro e oltre per ogni consegna. É una organizzazione ben rodata quella smantellata dalla Squadra Mobile di Frosinone, che oggi ha eseguito una ordinanza per 21 persone: oltre al dronista e al suo collaboratore ci sono anche personaggi di spicco della malavita organizzata napoletana, che sulla detenzione avevano costruito un nuovo business da valanghe di denaro capace di operare in 19 carceri italiani.

Il tentato omicidio in carcere a Frosinone

Le indagini sono partite il 19 settembre 2021, quando c’è stato un triplice tentato omicidio nel carcere di Frosinone. A sparare Alessio Peluso, giovane ras di “Abbasce Miano”, uno dei clan nato dalle ceneri dei Lo Russo, che in qualche modo era riuscito a procurarsi una pistola dietro le sbarre. Tre mesi prima, a giugno, la Mobile di Frosinone aveva intercettato un napoletano che aveva scaricato in carcere droga e telefonini. Da qui, l’intuizione: forse si trattava della stessa persona che successivamente aveva portato anche l’arma.

Il dronista di fiducia della camorra

Con un lavoro certosino gli investigatori della Mobile non sono solo riusciti a collegare i due episodi ma a ricostruire dinamiche e organigramma dell’organizzazione, nata nell’ottobre 2020 nel carcere di Secondigliano e risultata capace di far entrare droga e cellulari a Frosinone ma anche in altre strutture carcerarie italiane: sempre con lo stesso sistema, le consegne venivano effettuate in ben 19 prigioni italiane.

Ad occuparsene, secondo le indagini, era Vincenzo Scognamiglio, con l’aiuto di Giorgio Ciriello; i due pilotavano materialmente i droni precedentemente modificati con dall’esperto informatico Antonio Castiello. A capo dell’organizzazione c’erano Giovanni Baratto, referente per il carcere di Siracusa, Nicolas Brunetti, referente per quello di Terni, e Lucio Musella, referente per il carcere di Rebibbia.

Arrestata la moglie del boss Esposito di Bagnoli

Tra i destinatari della misura risulta Maria Matilde Nappi, moglie del boss Massimiliano Esposito, ritenuto a capo dell’omonimo clan di Bagnoli, Napoli Ovest; secondo l’Antimafia la donna aveva per anni retto il gruppo criminale durante la lunga detenzione del marito, detto “lo Scognato”, era stata coinvolta in diverse inchieste ma non era stata mai arrestata. La Nappi si sarebbe occupata dell’approvvigionamento di droga e telefoni, della ricezione dei compensi e dei pagamenti al dronista. Vicino allo stesso clan risultano il figlio, Cristian Esposito, indicato come referente del carcere di Augusta (Siracusa), e lo stesso Lucio Musella.

L’organizzazione era però trasversale ai clan. Tra gli arrestati figura anche Ciro Contini, nipote del capoclan Eduardo Contini ‘o Romano e ritenuto riferimento per i clan Sibillo e Amirante-Brunetti (Alleanza di Secondigliano); allo stesso gruppo di camorra sono considerati vicini Salvatore Celentano (referente per il carcere di Secondigliano), e la convivente, Maria Vitale. I ruoli dei tre sono emersi dalle indagini della Penitenziaria. Celentano era in contatto con Nico Grimaldi, Matteo Balzano, Santo Tessitore e Vincenzo Costagliola. All’approvvigionamento pensavano, secondo le indagini, anche Rita Pitirollo e Roberta Cascone. Ulteriori componenti del gruppo, con ruoli logistici, sono stati individuati in Giovanna Viciglione, Gennaro Barone, Antonio Gianpaolo Talletti e Alessandro Iuliano.

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Anziana coppia trovata senza vita nella propria casa nel Salernitano

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Anziana coppia trovata senza vita nella propria casa nel Salernitano

La scoperta dei corpi a Caselle in Pittari (Salerno) ha scosso profondamente la comunità locale. Nella giornata di ieri, sono stati ritrovati i cadaveri di un anziano e sua moglie all’interno della loro abitazione. Sul posto sono intervenuti sia il medico legale che i carabinieri, che stanno conducendo le indagini necessarie per risalire alle cause dei decessi.
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Prime ipotesi sulle cause della morte

Al momento, le autorità non escludono nessuna ipotesi, comprese quelle di una possibile intossicazione o di un doppio suicidio. Tuttavia, sarà il risultato dell’autopsia a chiarire definitivamente le cause della morte dei due anziani coniugi. I vicini di casa hanno descritto la coppia come persone tranquille, senza apparenti problemi economici o familiari che potessero far presagire una tragedia del genere.

La comunità sconvolta

La piccola comunità di Caselle in Pittari è affranta e incredula di fronte a questo dramma. Gli abitanti del paese si sono stretti intorno ai familiari delle vittime, offrendo supporto e vicinanza in questo momento di grande dolore. Le indagini continuano, e tutte le piste sono al vaglio delle forze dell’ordine, che auspicano di chiarire al più presto le circostanze degli accadimenti.

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Sparatoria a Napoli: 30enne colpito da quattro proiettili, è in codice rosso

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Sparatoria a Napoli: 30enne colpito da quattro proiettili, è in codice rosso

Un drammatico avvenimento ha scosso la comunità di Barra, a Napoli Est. Un uomo di 30 anni è stato gravemente ferito e ricoverato in ospedale in codice rosso. Il giovane è stato colpito da almeno quattro proiettili che lo hanno raggiunto al torace, alle gambe e alle braccia.

Indagini in corso

Le forze dell’ordine stanno conducendo un’indagine approfondita per risalire agli autori dell’agguato. L’episodio ha generato sconcerto e preoccupazione tra i residenti del quartiere, che chiedono maggiore sicurezza e controlli sul territorio.

Appello alla calma

Il Comune di Napoli ha lanciato un appello alla calma e alla collaborazione con le autorità per risolvere la questione. Le indagini sono attualmente in corso, con gli investigatori che stanno raccogliendo testimonianze e analizzando le telecamere di sorveglianza della zona.

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Sottratto intero carico di iPhone da furgone a Castellammare

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Sottratto intero carico di iPhone da furgone a Castellammare

Rubato l’intero carico di iPhone, destinati ai negozi e ai centri commerciali della Campania. Denuncia ai carabinieri. Continua a leggere

Dettagli della rapina

L’intero carico di iPhone, destinati a numerosi punti vendita e centri commerciali della regione Campania, è stato rubato in una rapina che ha colpito un furgone di consegna. Il fatto è avvenuto nei pressi di Castellammare, lasciando la comunità e le autorità locali in stato di massima allerta. Le indagini dei carabinieri sono subito partite per cercare di rintracciare i responsabili e recuperare la merce rubata, stimata in diverse migliaia di euro.

Risposta delle Forze dell’Ordine

In seguito alla denuncia del furto, le forze dell’ordine hanno lanciato una vasta operazione investigativa per individuare i responsabili del colpo. L’intervento tempestivo dei carabinieri sta mirando a tracciare ogni possibile pista e a collaborare con le autorità locali per potenziare le misure di sicurezza nei trasporti di merci di alto valore.

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