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Caserta: sospensione servizi disabili, Fdi chiede commissariamento

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Caserta: sospensione servizi disabili, Fdi chiede commissariamento

L’eurodeputata Chiara Gemma (Fdi-Ecr) insieme al consigliere comunale Pasquale Napoletano (Fdi) hanno denunciato la sospensione dei servizi per i disabili a Caserta. Gli operatori socio-sanitari non offriranno più assistenza alle famiglie con un disabile poiché il Comune non ha pagato le cooperative che gestiscono tali servizi. Gemma ha definito la situazione gravissima e ha annunciato che avvierà azioni a livello europeo per denunciare il problema.

Napoletano ha minacciato di avviare il procedimento per attivare i poteri sostitutivi della Regione e ha proposto il commissariamento del settore, poiché ritiene che l’Amministrazione comunale abbia dimostrato inettitudine nella gestione del welfare. Gianluca Iannucci, consigliere comunale, ha espresso vergogna per il ruolo della maggioranza nella situazione.

“Da oggi gli operatori socio-sanitari non presteranno più il loro servizio alle famiglie con un disabile nella città di Caserta. Il motivo sembra sia il mancato pagamento alle cooperative che svolgono assistenza domiciliare ai disabili da parte del Comune. Una situazione gravissima che deve essere denunciata”, ha spiegato l’eurodeputata Chiara Gemma (Fdi-Ecr).

Pasquale Napoletano ha commentato: “Sarò costretto ad avviare il procedimento di attivazione dei poteri sostitutivi della Regione con diffida ad adempiere, minacciando il commissariamento del settore in riferimento alla gestione dei servizi socio-assistenziali, delle prestazioni in favore dei disabili e dei soggetti fragili di cui Caserta è Comune capofila dell’ambito del comprensorio. Denuncio da tempo l’inettitudine dell’Amministrazione nella gestione del welfare. Una vergogna senza fine da cui prendere le dovute distanze”. Sulla sospensione si è espresso anche il consigliere comunale Gianluca Iannucci: “Per la prima volta ho provato vergogna per il mio ruolo a sostegno di questa maggioranza”, ha dichiarato.
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Capitano Ultimo rivela l’identità segreta dopo 31 anni

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Capitano Ultimo rivela l’identità segreta dopo 31 anni

Un Gestore Coraggioso

In un gesto simbolico carico di significato, il Capitano Ultimo, Sergio De Caprio, ha deciso di svelare il suo volto al pubblico per la prima volta dopo 31 anni, durante il lancio della sua candidatura alle elezioni europee nella lista “Fronte della Libertà” di Cateno De Luca.

Un Passo Coraggioso per il Bene Comune

Di fronte a una folla entusiasta al Teatro Quirino di Roma, l’iconico carabiniere antimafia ha rimosso il passamontagna che per anni ha nascosto la sua identità, dando l’avvio ufficiale alla sua campagna elettorale. “Oggi, dopo 31 anni, tolgo la copertura al mio volto, la mia ultima difesa dalla mafia, perché a viso aperto voglio continuare a servire il popolo italiano con lo stesso coraggio, con la stessa umiltà che ho avuto da carabiniere della gente”, ha dichiarato De Caprio.

Un’Alleanza per il Progresso

La sua decisione di mostrare il proprio volto segna un nuovo capitolo nella sua vita, un passo coraggioso che simboleggia la sua determinazione ad impegnarsi in prima fila per il bene comune, non più nascosto dietro un passamontagna ma a viso scoperto, tra la gente.

Un Impegno per un’Europa Diversa

Al fianco di Cateno De Luca e del “Fronte della Libertà”, De Caprio si presenta come un’alternativa alle forze politiche tradizionali, unendosi a coloro che condividono la sua visione di un’Europa “delle città, degli ecosistemi, dell’energia rinnovabile, dei cittadini e dei loro sindaci che si autodeterminano”. Con determinazione, il Capitano Ultimo ha affermato: “Lo faccio e lo farò con Cateno De Luca nel Fronte della Libertà, lontano dai partiti dei padroni di sempre e di tutto, fianco a fianco con la gente per costruire l’Europa delle città, degli ecosistemi, dell’energia rinnovabile, dei cittadini e dei loro sindaci che si autodeterminano per costruire, insieme, l’unica politica possibile, la politica del bene comune. Si, lo faremo insieme e non c’è cosa più grande, per me”.

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Procuratore Airoma lascia Csm per restare ad Avellino

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Procuratore Airoma lascia Csm per restare ad Avellino

Airoma decide di rimanere Procuratore ad Avellino

Domenico Airoma ha deciso di restare Procuratore a Avellino anziché assumere l’incarico al Csm, nonostante fosse stato preso in considerazione per la posizione di segretario generale del Consiglio superiore della magistratura.

Una scelta confermata dal magistrato

Dopo essere stato valutato positivamente per la sua esperienza e competenza, Airoma ha confermato la sua decisione di continuare il suo lavoro come Procuratore ad Avellino. Questa scelta è stata sorprendente, considerando che era considerato uno dei candidati più qualificati per il ruolo al CSM.

Esperienza e competenza al servizio di Avellino

Airoma ricopre il ruolo di Procuratore ad Avellino da tre anni, mettendo a disposizione della città la sua esperienza e competenza. Nonostante le opportunità offerte a livello nazionale, ha scelto di restare nella sua attuale posizione per continuare a servire la comunità di Avellino.

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Nordio si difende da Gratteri: “Fatto test psico-attitudinale, pronto per altri”

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Nordio si difende da Gratteri: “Fatto test psico-attitudinale, pronto per altri”

Il Ministro della Giustizia risponde alle dichiarazioni del procuratore di Napoli

In risposta alle dichiarazioni del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha affermato: “Il test psico-attitudinale l’ho già sostenuto in passato e per quanto riguarda altri eventuali test, sono pienamente disponibile”.

La posizione del Ministro Nordio sui test per i pubblici ministeri

Nordio ha sottolineato che, riguardo ai test, “la ragione pura” sta nel fatto che “abbiamo accolto le osservazioni delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato che proponevano questa misura, e la ragione pratica risiede nel fatto che le forze dell’ordine sono sottoposte a test attitudinali. Se il pubblico ministero è il capo della polizia giudiziaria, non vedo perché non dovrebbe essere sottoposto al test attitudinale come lo sono coloro che lavorano sotto di lui”.

La gestione del processo di assunzione dei magistrati

Rispondendo alle critiche dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Nordio ha chiarito: “Tutto il processo di assunzione dei magistrati sarà gestito dal Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), senza interferenze governative”.

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