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Cronaca Giudiziaria

Camorra: il clan D’Amico voleva punire Valda per agguato a Marigliano.

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Camorra: il clan D’Amico voleva punire Valda per agguato a Marigliano.

Il clan guidato da Salvatore D’Amico, conosciuto come “o’ pirata”, controlla le attività illecite nella parte est del rione Villa a San Giovanni a Teduccio. Il clan aveva deciso di punire Francesco Pio Valda e Emmanuel Aprea, rampollo della famiglia di camorra di Barra, per aver oltrepassato i propri confini e tentato di uccidere un affiliato di nome Ciro Marigliano.

Durante le intercettazioni ambientali nella casa della nonna di Valda, Giuseppina Niglio, è emerso che il ragazzo aveva avuto un alterco con il fratello di Ciro Marigliano e aveva danneggiato la sua macchina. Valda era stato contattato da Antonio Cozzolino, affiliato al clan D’Amico, che era irritato per l’azione compiuta da Valda nel territorio controllato dal clan D’Amico.

Nonostante le minacce, Valda e Aprea mantenevano una posizione di comando e rifiutavano di piegarsi alle richieste di Cozzolino. Le tensioni tra i due clan continuavano a salire, con il clan D’Amico che manifestava il proprio rancore verso Valda e Aprea a causa di una lite avvenuta con Ciro Marigliano.

Valda, durante una conversazione con un altro membro del clan, aveva manifestato l’intenzione di reagire alle provocazioni del clan D’Amico e aveva accennato all’utilizzo di ordigni esplosivi. Le minacce reciproche aumentavano, con entrambi i clan pronti a rispondere con la violenza.

Il fratello di Valda, detenuto in carcere, prometteva di reagire una volta scarcerato, mentre Valda non esitava a ribadire che nessuno sarebbe uscito incolume da quella situazione di conflitto. La tensione tra i due clan era palpabile e la situazione rischiava di degenerare in violenza imminente.
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