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Cronaca

Bimbo di Mugnano soffocato dal tappo siringa: indagini tempi soccorsi

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Bimbo di Mugnano soffocato dal tappo siringa: indagini tempi soccorsi

Il tappo di plastica di una siringa, messo in bocca e involontariamente ingoiato, si sarebbe bloccato così a fondo nella trachea che sarebbe stato impossibile tirarlo fuori con una pinzetta e avrebbe ostruito le vie respiratorie. Sarebbe stato questo il tubicino di plastica che avrebbe ucciso il piccolo Raffaele, un bambino di quattro anni di Mugnano, in provincia di Napoli, deceduto il 27 febbraio nell’ospedale “San Giuliano” di Giugliano.

Il particolare del cappuccio della siringa sarebbe emerso solo dopo il decesso, quando i sanitari hanno ispezionato le vie aeree. Resta da capire come sia finito a portata del bambino. A lanciare l’allarme era stato il nonno, che si era accorto che il nipote non riusciva a respirare e aveva chiesto l’intervento del 118.

Durante l’intervento dei soccorsi ci sarebbe stato un ritardo di alcuni minuti dovuto ad un guasto dell’automedica. L’equipe di soccorso ha dovuto ripiegare su un’ambulanza disponibile nella postazione di Qualiano e è arrivata sul luogo dell’intervento 10 minuti dopo, superando il tempo massimo previsto dalle linee guida.

Secondo le linee guida, l’equipaggio dovrebbe partire entro 120 secondi dalla chiamata, indipendentemente dall’emergenza. In questo caso, la postazione di Qualiano ha impiegato circa quattro minuti a causa di un imprevisto. L’automobile che non è andata in moto è stata sostituita dalla direzione la sera stessa per garantire il servizio.

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Cronaca

Maltempo, fulmine colpisce una palma provocando un incendio: paura nel Napoletano

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Maltempo, fulmine colpisce una palma provocando un incendio: paura nel Napoletano

Danni causati dal maltempo a San Sebastiano al Vesuvio, nella provincia di Napoli: un fulmine si è abbattuto su una palma, nel giardino di un’abitazione privata, provocando un incendio.
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L’incidente e i primi interventi

L’incidente si è verificato nel pomeriggio, quando una violenta perturbazione si è abbattuta sulla zona, causando non solo fulmini, ma anche forti piogge e vento. Secondo le prime testimonianze, il fulmine è stato seguito immediatamente da un forte rumore e da una luce intensa, che ha attirato l’attenzione dei residenti nelle vicinanze. I vigilanti del comune sono intervenuti prontamente per mettere in sicurezza l’area e controllare le fiamme.

La situazione attuale e le reazioni della comunità

La palma colpita dal fulmine ha preso fuoco rapidamente, provocando paura e preoccupazione tra gli abitanti della zona. Fortunatamente, l’incendio è stato domato dai vigili del fuoco prima che potesse propagarsi ad altre abitazioni o alberi circostanti. Tuttavia, l’episodio ha sollevato discussioni sulla vulnerabilità delle strutture e degli spazi verdi urbani ai fenomeni atmosferici estremi. La comunità locale ha espresso gratitudine per il lavoro tempestivo delle autorità, ma ha anche chiesto ulteriori misure di prevenzione per evitare simili incidenti in futuro.

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Affittano un’auto per trafficare droga: arrestati con mezzo chilo di hashish dopo una fuga.

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Affittano un’auto per trafficare droga: arrestati con mezzo chilo di hashish dopo una fuga.

Due giovani, rispettivamente di 24 e 21 anni, sono stati arrestati dai carabinieri a Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta. I due ragazzi trasportavano droga in un’auto presa a noleggio. [Continua a leggere]

L’operazione dei carabinieri

I due giovani sono stati fermati durante un controllo di routine sul territorio. Alla vista delle forze dell’ordine, i ragazzi hanno tentato la fuga in auto, ma sono stati prontamente inseguiti e bloccati. Dopo aver perquisito il veicolo, i carabinieri hanno rinvenuto mezzo chilo di hashish nascosto all’interno.

Auto a noleggio per evitare sospetti

Per cercare di evitare sospetti e controlli, i due giovani avevano deciso di noleggiare un’auto, sperando che un veicolo non di loro proprietà fosse meno soggetto a verifiche. Tuttavia, la strategia non è risultata efficace, portando al loro arresto e al sequestro della sostanza stupefacente.

I due arrestati dovranno ora affrontare le accuse di possesso e trasporto di stupefacenti con l’aggravante dell’uso di un veicolo a noleggio per il compimento del reato.

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Imprenditori costretti a pagare per lavorare: arrestati 4 membri del clan Mallardo

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Imprenditori costretti a pagare per lavorare: arrestati 4 membri del clan Mallardo

Per i quattro soggetti è scattata la custodia cautelare in carcere: sono accusati di associazione mafiosa e di tentata estorsione per agevolare il clan Mallardo. Le accuse sono gravi e rivelano un sistema volto a estorcere denaro agli imprenditori locali.

Associazione mafiosa

L’indagine ha messo in luce come il gruppo criminale operasse per favorire il clan Mallardo. Gli arrestati avrebbero imposto una “tassa” agli imprenditori della zona, che si vedevano costretti a pagare per poter continuare a lavorare. Questo metodo di estorsione rappresenta una delle modalità principali con cui il clan mantiene il controllo del territorio e delle risorse economiche locali.

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