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Cronaca

Bimbo di Mugnano soffocato dal tappo siringa: indagini tempi soccorsi

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Bimbo di Mugnano soffocato dal tappo siringa: indagini tempi soccorsi

Il tappo di plastica di una siringa, messo in bocca e involontariamente ingoiato, si sarebbe bloccato così a fondo nella trachea che sarebbe stato impossibile tirarlo fuori con una pinzetta e avrebbe ostruito le vie respiratorie. Sarebbe stato questo il tubicino di plastica che avrebbe ucciso il piccolo Raffaele, un bambino di quattro anni di Mugnano, in provincia di Napoli, deceduto il 27 febbraio nell’ospedale “San Giuliano” di Giugliano.

Il particolare del cappuccio della siringa sarebbe emerso solo dopo il decesso, quando i sanitari hanno ispezionato le vie aeree. Resta da capire come sia finito a portata del bambino. A lanciare l’allarme era stato il nonno, che si era accorto che il nipote non riusciva a respirare e aveva chiesto l’intervento del 118.

Durante l’intervento dei soccorsi ci sarebbe stato un ritardo di alcuni minuti dovuto ad un guasto dell’automedica. L’equipe di soccorso ha dovuto ripiegare su un’ambulanza disponibile nella postazione di Qualiano e è arrivata sul luogo dell’intervento 10 minuti dopo, superando il tempo massimo previsto dalle linee guida.

Secondo le linee guida, l’equipaggio dovrebbe partire entro 120 secondi dalla chiamata, indipendentemente dall’emergenza. In questo caso, la postazione di Qualiano ha impiegato circa quattro minuti a causa di un imprevisto. L’automobile che non è andata in moto è stata sostituita dalla direzione la sera stessa per garantire il servizio.

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