Cronaca
Attacco a bus e filobus Anm a Napoli: distrutti con mazze, fuga in scooter in due raid separati.
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Trasporto pubblico a Napoli
10:49
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Trasporto pubblico a Napoli
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Bus e filobus Anm distrutti a colpi di mazza ieri sera tra Corso Garibaldi e via Brin, nei pressi dello stazionamento dei pullman che si trova di fronte al parcheggio pubblico. Due raid, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, condotti da diverse persone che dopo aver vandalizzati i mezzi, colpendoli violentemente e ripetutamente e provocando grossi danni, sono fuggiti via a bordo di scooter. Danneggiati un filobus Texter Breda e un bus Mercedes Citaro.
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Il primo raid a corso Garibaldi: danneggiato un filobus
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Sul posto sono arrivati i carabinieri, allertati dalla centrale operativa. Il primo raid, secondo le prime ricostruzioni, è avvenuto verso le 20,30 di ieri, domenica 17 marzo 2024. I militari dell’Arma sono intervenuti al corso Giuseppe Garibaldi, all’altezza del civico 350. Poco prima due ignoti a bordo di uno scooter e armati di mazza avevano danneggiato un autobus di linea Anm per poi fuggire. Il veicolo danneggiato è un filobus modello Texter Breda. Sul posto i carabinieri hanno constatato la rottura di uno specchietto retrovisore anteriore sinistro.
Il secondo raid a via Brin: distrutto un bus
Un’ora più tardi, attorno alle 21,30 circa, poco distante dal primo episodio, nella zona industriale di Napoli, i carabinieri, allertati anche in questo caso da personale ANM, sono intervenuti nello stazionamento autobus di via Benedetto Brin. Poco prima un gruppo di persone, almeno 4 e non si esclude possano essere giovanissimi, armati di mazze avevano danneggiato i vetri laterali di un mezzo di linea Mercedes Citaro per poi fuggire a bordo di scooter. Indagini in corso da parte dei carabinieri della compagnia Napoli Stella che sono sulle tracce dei colpevoli.
Acampora (Pd): “Fermare vandalismo”
Sulla vicenda interviene Gennaro Acampora, capogruppo Pd in consiglio comunale:
Commentare atti di violenza e vandalismo gratuiti ai danni dei mezzi, dei lavoratori e degli utenti del trasporto pubblico locale sta diventando ormai una spiacevole abitudine che abbiamo il dovere di debellare con ogni mezzo a nostra disposizione. La notizia dell’ennesimo doppio “raid” ai danni di ANM e del trasporto pubblico cittadino indica un problema che va ben oltre l’atto isolato e scriteriato di un singolo delinquente.
Episodi come il danneggiamento del filobus Texter Breda e dell’autobus fermo allo stazionamento di via Benedetto Brin ormai si ripropongono con una frequenza che non può lasciarci indifferenti, e ci obbliga ad un intervento ancor più incisivo in termini di sicurezza.
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E conclude:
La salvaguardia dei lavoratori del trasporto pubblico su gomma e su ferro deve essere una nostra priorità e il Governo, come ho già avuto modo di denunciare in occasione di precedenti episodi vandalici e di violenza ai danni del trasporto pubblico locale, deve assolutamente fare la sua parte e non lasciare il Comune di Napoli o ANM soli a combattere una battaglia che, a quanto pare, sta sempre più assumendo i connotati di vandalismo e delinquenza.
Cronaca
Pizze fatte con ingredienti scadenti e prodotti Dop che non esistono: denunciati i titolari di 3 locali nel Napoletano
Decine di controlli dei carabinieri del Nas in tutta la Campania: nella provincia di Napoli denunciati i titolari di 3 pizzerie per frode in commercio. Nelle province di Avellino e Benevento sequestrati litri di vino e di olio, ma anche formaggi e salumi, privi delle indicazioni di provenienza e di tracciabilità.
Controlli a tappeto in tutta la Campania quelli effettuati dai carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità), che hanno controllato decine di attività commerciali tra le varie province della regione: 99 gli esercizi controllati, dei quali 45 sono stati sanzionati, per un totale di 80mila euro di multe.
E allora, nella provincia di Napoli, precisamente a Giugliano, Tufino e Marigliano, i militari dell’Arma hanno denunciato i titolari di tre pizzerie: nei loro locali venivano riportate sui menù pizze fatte con ingredienti di alta qualità, che in realtà erano scadenti, come emerso dal controllo; in alcuni casi, veniva riportato anche l’utilizzo di “fiori di zucca Dop”, prodotto che però non ha mai ricevuto questa denominazione. Pertanto, i tre titolari sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per frode in commercio.
Denunciato per frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche o Dop il titolare di una ditta di conservazione di frutta e verdura a Frattaminore, ancora nel Napoletano: vendeva castagne albanesi spacciandole per napoletane. Nell’area del Parco Nazionale del Vesuvio, inoltre, una ditta vendeva pomodori del piennolo pur non facendo parte del circuito di controllo né del Consorzio di tutela.
Cronaca
Esplosione ad Ercolano: le gemelle Sara e Aurora lavoravano coi botti da mesi per 25 euro al giorno
I familiari di Sara e Aurora Esposito, morte il 18 novembre nell’esplosione della fabbrica abusiva di fuochi ad Ercolano (Napoli), raccontano che le ragazze da mesi svolgevano quell’attività sempre per le stesse persone.
Le gemelle Aurora e Sara Esposito, vittime dell’esplosione ad Ercolano col 18enne Samuel Tafciu
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Per le sorelle Sara e Aurora Esposito non era il primo giorno di lavoro: in quella fabbrica abusiva di fuochi d’artificio di contrada Patacca, a Ercolano, ci stavano da qualche settimana, ma svolgevano quell’attività, per aiutare la mamma. Sempre in condizioni precarie, e per una manciata di spiccioli: 300 euro a settimana da dividere in due, 25 euro al giorno a testa. Retroscena che stravolge la narrazione, quello che Fanpage.it apprende dai familiari delle gemelle, decedute il 18 novembre insieme al 18enne Samuel Tafciu, quando la baracca trasformata in laboratorio di fuochi d’artificio fantasma è esplosa.
L’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio a Ercolano
Una manovra maldestra, una fonte di calore improvvisa, forse, semplicemente, la bassa qualità della polvere pirica utilizzata: i motivi di quell’esplosione sono ancora al vaglio. Il proprietario dell’abitazione, Pasquale Punzo, è indagato per omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Quando si è presentato ai carabinieri, alcune ore dopo la tragedia e in compagnia del suo avvocato, il 38enne non ha rilasciato dichiarazioni. Dalle indagini è emerso che la baracca era intestata alla figlia tredicenne. Gli inquirenti stanno ricostruendo il…
Cronaca
Lutto nel basket, muore a 52 anni Peppe Falco: fu campione d’Italia con la Juvecaserta
Morto a 52 anni l’ex ala della Juvecaserta Campione d’Italia nel 1991: Peppe Falco aveva poi “girato” diverse squadre prima del ritiro nel 2011.
Lutto nel mondo del basket: è morto a 52 anni Peppe Falco, ex ala grande della Juvecaserta che nel 1991 vinse il titolo di Campione d’Italia. Nato a Napoli il 3 gennaio del 1972, fece parte di quel magico collettivo che stupì l’Italia della pallacanestro e capace di stendere nei playoff scudetto le corazzate Pesaro, Virtus Bologna e poi Olimpia Milano, in un’epica finale vinta in Gara 5 il 21 maggio 1991 davanti a quasi 12mila spettatori del Forum Assago per 88-97, risultato che “spezzò” l’equilibrio delle gare che fino ad allora avevano fatto registrare 2 vittorie per parte entrambe tra le mura amiche per Caserta e Milano.
Ala grande, ma anche centro all’occorrenza, era alto 2,03 e nell’anno dell’impresa indossava la canotta numero 15 del club bianconero. Negli anni successevi girò diverse squadre prima di una seconda parentesi con la Juvecaserta, per poi fare un secondo giro di squadre (tra le tante in cui militò, anche Montegranaro, Roseto e Pistoia) e che si è interrotto sono nel 2011, quando all’età di 39 anni decise di ritirarsi dopo un’ultima stagione al Dicearchia Pozzuoli. Ma a Caserta tutti lo ricordano per quella grande stagione del 1991, il punto più alto della carriera di Falco. In queste ore, con la diffusione della notizia della sua morte, in tanti stanno ricordando Peppe Falco sui social, postando ricordi legati sia alla pallacanestro sia all’uomo, conosciuto proprio per il suo carattere mite e bonario come un gigante buono.
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