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Cronaca

Arrestati 8 napoletani per rapine Rolex in Europa

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Arrestati 8 napoletani per rapine Rolex in Europa

L’operazione è stata coordinata dall’Europol e ha visto scendere in campo le forze di polizia di tutti i Paesi europei in cui sono state commesse le rapine. Con gli ultimi arresti, sono complessivamente 35 i rapinatori arrestati.

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Nella giornata di oggi, giovedì 21 marzo, la Squadra Mobile di Napoli ha arrestato 8 persone, residenti in città, indiziati di essere parte di una banda dedita alle rapine di Rolex e altri orologi di lusso nelle principali località turistiche in Europa. Con gli arresti di questa mattina, complessivamente salgono a 35 i rapinatori arrestati nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dall’Europol, che ha visto scendere in campo le forze di polizia dei Paesi europei in cui sono state commesse le rapine: si tratta di Austria, Spagna, Francia, Germania e Svizzera.

Le vittime individuate in alberghi e ristoranti di lusso in Europa

Le indagini hanno permesso di ricostruire il modus operandi dei rapinatori, che erano suddivisi nelle cosiddette “paranze”, composte da 3 o 5 membri, ognuno dei quali aveva compiti ben definiti. Un soggetto individuava la vittima, che indossava un orologio prezioso, in ristoranti e alberghi di lusso nelle maggiori località turistiche europee, soprattutto in Spagna. Un altro soggetto, poi, pedinava la vittima designata, in attesa del momento più propizio per compiere la rapina; a quel punto, altri due complici intervenivano e strappavano l’orologio di lusso dal polso della vittima, spesso provocandole anche lesioni e ferite.

L’operazione odierna, definita “action day”, è la prima che indaga il fenomeno delle rapine di Rolex e, in generale, di orologi di lusso sul piano non soltanto locale, ma globale, grazie anche alla cooperazione tra l’Europol e le forze di polizia dei Paesi coinvolti. Al termine delle indagini, sono stati emessi mandati di cattura europei che hanno portato, oggi, all’arresto degli 8 soggetti a Napoli.

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Torre del Greco: arrestato 67enne per furto e investimento

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Torre del Greco: arrestato 67enne per furto e investimento

La città di Torre del Greco è stata teatro di un evento criminale che ha suscitato grande preoccupazione tra i cittadini. Un rapimento di un borsello, seguito da una fuga in auto e da un investimento che ha messo a rischio la vita del proprietario del borsello, ha scosso il centro della città lo scorso 4 settembre. L’evento ha avuto un esito positivo grazie all’intervento delle autorità, che hanno arrestato il responsabile dell’aggressione.

La dinamica dell’evento

L’evento è avvenuto nel cuore del centro di Torre del Greco, dove un uomo di 67 anni, identificato come Giuseppe Cozzolino, ha rubato un borsello e successivamente è fuggito in auto. Tuttavia, durante la fuga, ha investito il proprietario del borsello, mettendo a rischio la sua vita. La dinamica dell’evento è stata ricostruita dalle autorità, che hanno raccolto le testimonianze dei testimoni oculari e hanno analizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza.

Le indagini e l’arresto

Le indagini sono state condotte con grande rapidità e accurazione dalle autorità, che hanno identificato il responsabile dell’aggressione e lo hanno arrestato. Giuseppe Cozzolino, il 67enne di Ercolano, è stato preso in custodia e ora dovrà rispondere delle sue azioni in tribunale. L’arresto è stato possibile grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine e alla testimonianza dei testimoni oculari, che hanno fornito informazioni preziose per la ricostruzione dell’evento.

La reazione della comunità

La comunità di Torre del Greco è stata scossa da questo evento e ha espresso grande preoccupazione per la sicurezza dei cittadini. Tuttavia, la rapidità e l’efficacia dell’intervento delle autorità hanno contribuito a rassicurare i cittadini e a dimostrare che la giustizia può essere fatta valere. L’evento ha anche sollevato una riflessione sulla necessità di aumentare la sorveglianza e la sicurezza nel centro della città, per prevenire eventi simili in futuro.

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Napoli: futuro piazza Bellini e vico Quercia esaminato

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Napoli: futuro piazza Bellini e vico Quercia esaminato

Napoli si appresta a vivere un autunno caldo, con una particolare attenzione rivolta al suo centro storico. La movida, che da sempre è stata un elemento caratteristico di questa zona, potrebbe subire cambiamenti significativi. Le aree in questione sono piazza Bellini e vico Quercia, due luoghi simbolo della vita notturna napoletana. La decisione sul loro futuro è imminente e sarà presa nelle prossime ore.

Sfondo della Vicenda

La questione della movida nel centro storico di Napoli non è nuova, ma negli ultimi tempi ha assunto una rilevanza particolare. I residenti e le autorità locali sono stati coinvolti in un dibattito acceso sul tema, con alcune parti che chiedono una regolamentazione più stretta delle attività notturne e altre che difendono la libertà di espressione e di divertimento.

La Seduta della Commissione

Martedì 9 settembre 2025, alle ore 10, la Commissione Polizia Municipale e Legalità del Consiglio comunale di Napoli si è riunita per discutere le sorti della movida in piazza Bellini e vico Quercia. Questa seduta è considerata fondamentale per il futuro della vita notturna in queste aree. La decisione che sarà presa potrebbe avere ripercussioni significative sulla comunità, sia per i residenti che per gli affari locali.

Implicazioni per il Centro Storico

Il centro storico di Napoli è noto per la sua vivacità e la sua ricchezza culturale. La movida è parte integrante di questo tessuto, attirando visitatori da tutta la città e contribuendo all’economia locale. Tuttavia, le preoccupazioni legate alla sicurezza, al rumore e all’impatto sulla qualità della vita dei residenti hanno portato all’esigenza di una regolamentazione più efficace. La sfida per le autorità è trovare un equilibrio che tenga conto delle esigenze di tutti gli stakeholder coinvolti.

Il Futuro della Movida

Il futuro della movida in piazza Bellini e vico Quercia è ancora incerto. La decisione che sarà presa dalla Commissione Polizia Municipale e Legalità potrebbe segnare un punto di svolta per la vita notturna nel centro storico di Napoli. Sia i sostenitori che gli oppositori della movida attendono con ansia l’esito di questa seduta, consapevoli che le conseguenze saranno significative per la comunità e per l’immagine della città.

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Pozzuoli, boss Sannino comanda da carcere, trasferito a Palermo

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Pozzuoli, boss Sannino comanda da carcere, trasferito a Palermo

Pozzuoli, una città campana nota per la sua ricca storia e cultura, è anche teatro di una vicenda criminale che continua a far parlare di sé. Gennaro Sannino, conosciuto come “Gennarino ‘o vet”, è un boss della camorra flegrea che nonostante la detenzione non ha smesso di esercitare il suo potere e controllo sulla sua organizzazione criminale. La sua capacità di mantenere la leadership anche da dietro le sbarre è un chiaro segno della sua influenza e della sua abilità nel manipolare gli eventi a suo favore.

Il potere dalla detenzione

La notizia del trasferimento di Sannino a Palermo ha sollevato diverse domande sulla sua influenza all’interno dell’organizzazione criminale e sul modo in cui continua a mantenere il controllo nonostante la distanza fisica. La camorra flegrea, nota per la sua violenza e per la sua presenza capillare nel territorio, sembra ancora essere sotto il controllo di Sannino, nonostante le misure di sicurezza adottate per limitarne l’influenza.

La rete criminale

La capacità di Sannino di dettare ordini e mantenere la sua rete criminale attiva anche da dietro le sbarre è un segno della sua grande abilità nell’organizzazione e nella gestione dei suoi affiliati. La camorra flegrea, con le sue radici profonde nella zona di Monterusciello, sembra essere una struttura criminale molto resistente e in grado di adattarsi alle situazioni più difficili, anche quando i suoi leader sono detenuti.

La sfida per la giustizia

La vicenda di Sannino rappresenta una sfida significativa per la giustizia italiana, che deve trovare un modo per limitare l’influenza di boss come lui anche quando sono detenuti. La lotta contro la camorra e le altre organizzazioni criminali richiede una strategia complessiva che includa non solo la repressione degli illeciti, ma anche il recupero dei territori e la prevenzione della criminalità. Solo attraverso un impegno costante e una collaborazione tra le forze dell’ordine, la magistratura e la società civile sarà possibile ridurre l’influenza della camorra e offrire una prospettiva di futuro più sicura e più giusta per le comunità colpite dalla criminalità.

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