Cronaca
Vertice Prefettura Napoli su contrasto dispersione scolastica a Caivano

Oggi si è svolta una riunione presso la Prefettura di Napoli per fare il punto sullo stato di attuazione delle procedure di segnalazione degli studenti inadempienti degli istituti scolastici di Caivano.
Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha presieduto l’incontro al quale hanno partecipato Maria Antonietta Troncone, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord; Maria de Luxemberger Milnernsheim, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli; Componenti della Commissione Straordinaria di Caivano, il Commissario straordinario di Governo per il Territorio del comune di Caivano, il Direttore dell’Ufficio Scolastico regionale della Campania e i Dirigenti Scolastici degli istituti Cilea-Mameli, De Gasperi, Milani, Parco Verde, Liceo Braucci ed ITIS Morano di Caivano.
Durante l’incontro è emerso che il Protocollo di rete, stipulato lo scorso 11 ottobre tra i sei istituti scolastici di Caivano, ha prodotto diversi risultati positivi, tra cui l’incremento della classe docenti con 20 unità e lo svolgimento di attività curriculari ed extracurriculari oltre l’orario scolastico. È inoltre imminente l’avvio di una piattaforma informatica tra gli istituti scolastici, il Comune e la Procura per i minorenni.
La piattaforma sarà in grado di verificare la frequenza degli alunni e intercettare nell’immediato la dispersione e l’elusione scolastica. È stata predisposta sulla base della nuova procedura per la segnalazione degli alunni inadempienti all’obbligo di istruzione ed è stata condivisa tra l’Ufficio scolastico regionale, la Prefettura e gli altri soggetti istituzionali interessati.
Il Comune di Caivano ha già notificato 53 ammonizioni ad esercenti la potestà genitoriale su altrettanti alunni, in base alle segnalazioni pervenute dagli istituti. Ciò dimostra che il meccanismo dell’ammonimento previsto dal cd. Decreto Caivano ha già cominciato a sortire i propri effetti.
Il modulo organizzativo testato nel contesto del Comune di Caivano potrà costituire una best practice, esportabile in altri ambiti territoriali. Nelle prossime riunioni del Tavolo dedicato presso la Prefettura, è previsto il coinvolgimento anche dei rappresentanti della Magistratura e degli altri amministratori locali dell’area metropolitana.
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Cronaca
Arzano: politico minacciato con coltello, fermato Sergio Martino

Arzano è stata teatro di un evento che ha posto a rischio l’incolumità di un noto politico locale. Gennaro De Mare, segretario del gruppo Le Nuove Generazioni, è stato nuovamente nel mirino di minacce e attentati, dopo essere stato già bersaglio di campagne d’odio sui social nelle scorse settimane.Questo pomeriggio, un episodio pericoloso si è verificato nella piazza centrale di Arzano.
Il Contesto dell’Aggressione
L’aggressione a Gennaro De Mare è avvenuta in pieno giorno, nella piazza centrale di Arzano, un luogo solitamente frequentato da nombreux cittadini. La vicinanza di testimoni potrebbe aver impedito una escalation della situazione, tuttavia l’episodio dimostra come la violenza e le minacce possano manifestarsi in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.
L’Azionamento delle Forze dell’Ordine
L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di Sergio Martino, un pregiudicato che si trova già under incentro nelle indagini. Questo episodio dimostra l’importanza del ruolo delle forze dell’ordine nella prevenzione e nel contrasto della violenza e delle minacce contro i cittadini e gli esponenti politici.
La Reazione della Comunità
La comunità di Arzano è stata scossa da questo evento, che ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza pubblica e sul clima di tensione che si respira nella città. È fondamentale che i cittadini e le autorità locali si uniscano per condannare ogni forma di violenza e minaccia, e per garantire che gli esponenti politici possano svolgere il loro ruolo senza timore di ritorsioni.
Le Prospettive Future
Questo episodio deve servire come un campanello d’allarme per la comunità di Arzano e per le autorità locali, affinché si possa lavorare insieme per creare un ambiente più sicuro e rispettoso per tutti. È importante che si continui a monitorare la situazione e a prendere misure adeguate per prevenire future aggressioni e minacce contro gli esponenti politici e contro i cittadini in generale.
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Cronaca
Patron Foggia Calcio accusa giornalista: “Difendi la malavita”

Il mondo del calcio e dell’informazione è stato scosso da una recente accusa. Durante una trasmissione televisiva, il patron del Foggia calcio, Nicola Canonico, ha pronunciato parole che hanno scatenato una bufera mediatica. La sua affermazione, “Lei può difendere la malavita, io non la difendo”, è stata rivolta al giornalista foggiano Lello Scarano durante la trasmissione Zafò. Questa dichiarazione ha suscitato un grande scalpore e ha sollevato molte domande sulla libertà di stampa e sulla responsabilità dei giornalisti.
L’accusa di Nicola Canonico
L’accusa di Nicola Canonico è stata diretta al giornalista Lello Scarano, che ha partecipato alla trasmissione Zafò. La discussione è stata molto animata e ha visto i due protagonisti confrontarsi su diverse questioni. La reazione di Nicola Canonico è stata molto dura e ha sollevato molte critiche.
La risposta del giornalista
Il giornalista Lello Scarano non ha tardato a rispondere alle accuse di Nicola Canonico. Ha sottolineato che la sua funzione è quella di informare e di dare voce a tutte le parti in causa, senza prendere posizioni personali. La sua risposta ha cercato di placare la bufera e di riportare la discussione sui binari della correttezza e dellaprofessionalità.
Le conseguenze dell’accusa
L’accusa di Nicola Canonico ha avuto conseguenze immediate e ha scosso il mondo del calcio e dell’informazione. La questione ha sollevato molte domande sulla libertà di stampa e sulla responsabilità dei giornalisti. La discussione è ancora aperta e si attende di vedere come si evolverà la situazione. La comunità dei tifosi del Foggia e gli appassionati di calcio sono in attesa di vedere come la squadra e il suo patron gestiranno questa situazione difficile.Fonte
Cronaca
Giallo sulla morte di Giovanni Marchionni, skipper di Bacoli

Il caso della morte del giovane skipper Giovanni Marchionni continua a fare parlare di sé. Il 21enne di Bacoli è deceduto l’8 agosto scorso a bordo di uno yacht ormeggiato nel porto turistico di Portisco, in Sardegna. La vicenda sta riservando molti colpi di scena, con nuove scoperte che stanno gettando luce su ciò che potrebbe essere accaduto.
La nuova ispezione tecnica
Una nuova ispezione tecnica è stata condotta il 5 agosto e haDurato oltre 12 ore. Questo Approfondimento ha fornito nuovi dettagli sulla morte di Giovanni Marchionni, gettando ancora una volta ombre sulla vicenda. Le autorità stanno lavorando per chiarire le circostanze della morte del giovane skipper, e la nuova ispezione tecnica potrebbe essere stata cruciale per comprendere ciò che è realmente accaduto.
Le circostanze della morte
La morte di Giovanni Marchionni è stata inizialmente archiviata come un omicidio colposo, ma nuovi sospetti stanno emergendo. Si parla di possibili irregolarità lavorative, come il lavoro in nero, che potrebbero essere state la causa della morte del giovane skipper. Le indagini sono ancora in corso, e le autorità stanno cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato alla tragedia.
Il porto turistico di Portisco
Il porto turistico di Portisco, dove è avvenuta la tragedia, è un luogo di grande bellezza e tranquillità. Tuttavia, la morte di Giovanni Marchionni ha gettato un’ombra su questo posto, solitamente frequentato da turisti e appassionati di nautica. Le autorità locali stanno lavorando per garantire che simili incidenti non si ripetano in futuro, e per fornire supporto alle famiglie dei protagonisti di questa tragica vicenda.
La ricerca della verità
La famiglia di Giovanni Marchionni e le autorità stanno lavorando insieme per cercare di scoprire la verità sulla sua morte. La nuova ispezione tecnica e le indagini in corso potrebbero finalmente portare a una risposta alle molte domande che ancora aleggiano sulla vicenda. Il caso della morte di Giovanni Marchionni è un triste ricordo dell’importanza di garantire la sicurezza e la regolarità lavorativa in tutti i settori, anche in quelli più insoliti come la nautica da diporto.
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