Cronaca
Traffico cellulari tra Campania e Nord: 4 arresti
La Squadra Mobile della Questura di Asti, in collaborazione con le polizie di Napoli, Agrigento e Viterbo, ha coordinato un’operazione che ha portato alla scoperta di un giro d’affari illecito da oltre 100mila euro in soli tre mesi.
Quattro persone sono state arrestate con l’accusa di aver partecipato a un’associazione per delinquere finalizzata alla consegna di telefoni cellulari nelle carceri di Asti, Saluzzo, Agrigento, Catania, Ascoli Piceno, Benevento, Teramo e Ariano Irpino.
I telefoni venivano consegnati all’interno delle carceri da droni pilotati dai detenuti stessi, e poi rivenduti a prezzi esorbitanti: 1.000 euro per gli smartphone e 300 euro per i microtelefoni.
L’indagine, durata tre mesi, ha portato all’intercettazione di 21 utenze telefoniche e all’ascolto di oltre 10.000 telefonate, nonché al sequestro di due droni, più di 60 SIM, telefoni, microtelefoni e altri strumenti.
Durante l’operazione sono stati arrestati due corrieri che tentavano di consegnare cellulari al carcere di Asti, e sono stati sequestrati anche quantità di stupefacenti. Le indagini per identificare eventuali altri componenti dell’organizzazione sono ancora in corso.
I dettagli dell’operazione includono il periodo di indagine (settembre-dicembre 2023), il giro d’affari (oltre 100mila euro), il numero di persone arrestate (4), le carceri coinvolte (Asti, Saluzzo, Agrigento, Catania, Ascoli Piceno, Benevento, Teramo, Ariano Irpino) e il materiale sequestrato.
L’operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Asti in collaborazione con le polizie di Napoli, Agrigento e Viterbo, sotto la direzione della Procura di Asti.
Fonte
Cronaca
Chi sono Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu, i giovani morti nell’esplosione ad Ercolano
La Procura indaga per omicidio plurimo e disastro colposi per la tragedia di Ercolano, dove è esplosa una fabbrica di fuochi d’artificio uccidendo tre ragazzi.
La conferma ufficiale delle loro identità non c’è ancora, ma ormai si tratta soltanto di una terribile formalità: i giovani morti nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio abusiva sono le sorelle gemelle Aurora e Sara Esposito, 26 anni, di Marigliano, e Samuel Tafciu, 18enne di origini albanesi che viveva a Napoli. Erano loro, tutti giovanissimi, i tre al lavoro nella baracca di via Patacca, dove si confezionavano i botti per Capodanno: niente autorizzazioni, locali inadeguati, praticamente un bomba a pochi passi dalle abitazioni.
Indagine per omicidio colposo e disastro colposo
Samuel Tafciu aveva una bimba di 4 mesi. L’esplosione ha scagliato il suo corpo a decine di metri. Era il suo primo giorno di lavoro, ha raccontato la madre della compagna 17enne. Primo giorno anche per Aurora Esposito e la sorella Sara, i cui corpi sono stati recuperati oggi: la fabbrica era stata allestita nel fine settimana ed era stata avviata ieri. Una manciata di ore di attività e, intorno alle 15, il botto che ha spazzato via tre vite.
I carabinieri e i vigili del fuoco sul luogo dell’esplosione, ad Ercolano
Sulla vicenda la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo, affidato al sostituto Vincenzo Toscano. Al momento non ci sono indagati iscritti nel registro, i reati ipotizzati sono di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Il proprietario dell’immobile è stato nel frattempo identificato dai carabinieri; accompagnato dal suo avvocato, non ha voluto rilasciare…
Cronaca
Ragazzino accoltellato a Giugliano, il bimbo di 10 anni va dai carabinieri: un incidente, arma trovata in strada
Accompagnato dai genitori e da un avvocato, il bimbo di 10 anni che domenica sera ha accoltellato un 13enne a Giugliano, dopo una lite per un pallone, si è presentato spontaneamente dai carabinieri.
Immagini di repertorio
Ha ammesso di aver accoltellato il 13enne, ma ha sottolineato si sia trattato di un incidente e di aver trovato il coltello per strada. Il bambino di 10 anni che, nella serata di domenica 17 novembre ha accoltellato un coetaneo a Giugliano, nella provincia di Napoli, dopo una lite per un pallone, ieri si è presentato spontaneamente dai carabinieri, accompagnato dai genitori e da un avvocato. Alla presenza dei militari dell’Arma e del pubblico ministero della Procura dei Minori di Napoli, il bambino ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee, raccontando la sua versione della violenza andata in scena in piazza Gramsci, nel centro di Giugliano, domenica sera.
Il coltello trovato per strada: il racconto del bambino di 10 anni
Agli inquirenti, l’aggressore ha raccontato di aver notato dei ragazzini che giocavano nei campetti alle spalle di piazza Gramsci: intenzionato a prendere il pallone, quando se l’è trovato a tiro se n’è impossessato. Così, quando il 13enne ha provato a riprenderselo, il bimbo di 10 anni ha estratto un coltello che, secondo quanto riferito agli inquirenti, avrebbe trovato per strada: a questo punto, avrebbe ricevuto uno spintone da dietro, ferendo involontariamente il 13enne, che ha rimediato un taglio alla gamba sinistra. Il bimbo è poi fuggito, abbandonando il coltello in strada.
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Cronaca
Esplosione nella fabbrica di botti a Ercolano, le tre vittime non sono ancora state identificate ufficialmente
Anche se all’interno della fabbrica di botti esplosa ieri a Ercolano, nella provincia di Napoli, c’erano solo Samuel Tafciu e le sorelle Sara e Aurora Esposito, lo stato dei corpi non permette ancora una identificazione ufficiale.
L’esplosione in contrada Patacca, a Ercolano (Napoli)
C’erano Samule Tafciu, 18 anni, e le sorelle Sara e Aurora Esposito, di poco più grandi, all’interno della fabbrica abusiva di fuochi d’artificio illegali esplosa nel pomeriggio di ieri, lunedì 18 novembre, a Ercolano, nella provincia di Napoli, come ha confermato a Fanpage.it la suocera del ragazzo. Tuttavia, lo stato in cui versano i corpi, come hanno fatto sapere gli inquirenti, non permette ancora l’identificazione ufficiale.
“Mio genero era a nero, era il primo giorno. Le due ragazze lavoravano lì per aiutare la madre. Non sappiamo cosa è successo” ha detto ancora a Fanpage.it la suocera di Tafciu, che conferma quindi la natura abusiva e illegale dell’attività. Il 18enne lascia una compagna e una bambina, nata soltanto quattro mesi fa. L’esplosione, che è stata molto forte ed è stata avvertita anche a molta distanza, si è verificata intorno alle 15 di ieri in contrada Patacca; la struttura è andata completamente distrutta. Sul posto i vigili del fuoco, che si sono adoperati per estrarre i corpi e mettere in sicurezza l’area e i carabinieri, ai quali sono affidate le indagini.
La Procura indaga contro ignoti
Indagini che sono coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, competente sul territorio, che ha aperto una inchiesta, al momento contro ignoti. Il lavoro dei militari dell’Arma, coordinati dai magistrati oplontini, sta vertendo in queste…